Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Direttore editoriale: Natalia Bloise
Anno IV, n. 39, novembre 2010
Un giudice
eroe per caso
di Andrea Vulpitta
Un noir da Einaudi
ambientato tra
rifiuti e ‘ndrangheta
Mimmo Gangemi è originario di Santa Cristina d’Aspromonte ed è, nonostante la giovane età – è nato nel 1950 – un ingegnere in pensione, cosa che gli permette di dedicarsi, con ottimi risultati, alla sua passione: la scrittura. Abbiamo avuto il piacere di assistere ad una recente presentazione della sua ultima fatica presso una gremita libreria Mondadori di Cosenza, dove l’autore non si è sottratto alle domande del pubblico e ha anche accettato, di buon grado, alcune critiche che gli ospiti gli hanno mosso.
Dalla minaccia all’agguato
Certamente riti, segnali e ambiente in cui si muove il giudice meschino sono palesemente descritti dall’alto di una grande conoscenza ed esperienza, ma la figura del protagonista, il giudice Alberto Lenzi, potrebbe essere tranquillamente calata in una diversa realtà, anzi, il suo status di padre separato, con difficoltà a costruire un rapporto con il figlio, un bambino che frequenta la scuola elementare, lo rende, nonostante la modernità dei tempi, un personaggio molto poco ancorato alla tradizione calabrese. Completa il quadro dei tre amici Lucio Cianci Faraone, di nobile famiglia con laurea in Legge, ma nella vita solo scansafatiche.
Il libro nasce dalla ricostruzione di una minaccia fatta al giudice Maremmi da un personaggio di bassa levatura criminale in occasione di un processo. Seguono alcuni giorni trascorsi tra paura e sfottò da parte degli amici, terminati con l’agguato, avvenuto subito dopo essersi chiuso alle spalle il portone della casa dove alloggiava. Nella pur difficile realtà calabrese, l’omicidio sconvolge sia la procura sia il giudice Lenzi, che sente sulla sua persona tutto il peso della responsabilità di rendere giustizia all’amico. Il romanzo entra così nel vivo con l’uccisione dei due fratelli, uno detenuto in carcere e l’altro giustiziato nelle macine di un frantoio, che avevano minacciato pubblicamente il giudice Maremmi, e delinea, in classico stile giallo, ma con la straordinaria conoscenza dei rituali della ‘ndrangheta, fatti, contraddizioni e false piste: innanzitutto l’uccisione di un giudice – se si esclude la figura di Antonio Scopelliti (vedi bottegascriptamanent.it n. 14, ottobre 2008: La ‘ndrangheta non uccide i servitori dello stato) –, e poi le parole dette e non dette del vecchio capo mafia in carcere.
I rifiuti tossici triste episodio premonitore della realtà
Scopre, il giudice Lenzi, che il collega si era imbattuto in una triste storia di interramento di rifiuti, alla quale erano seguite uccisioni, strane scomparse, intimidazioni varie che arrivavano fino in Lombardia, a indicare che il livello era ancora più complesso di un semplice affaire di ‘ndrangheta. Non manca la figura della talpa: troppe coincidenze erano un chiaro segnale che qualcuno facesse il doppio gioco. Nasce così l’idea di attirare in un tranello l’infedele, che si materializza in casa di Lenzi e finisce in rianimazione. Il libro si chiude con la rivalutazione della figura del giudice meschino che, colpito nell’orgoglio e nei suoi affetti, mostra come si può diventare eroe anche avendo pessime credenziali e senza volerlo, dando anche, forse involontariamente, un volto umano e di grande professionalità alla magistratura nel suo complesso. Il tutto senza nascondere come da lui serenamente sostenuto, un certo pessimismo nell’evoluzione e nel miglioramento della vita e della condizione umana dei calabresi di Calabria.
Andrea Vulpitta
(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 39, novembre 2010)
Agata Garofalo, Francesca Rinaldi, Angelica Terrioti
Giulia Adamo, Maria Elisa Albanese, Mirko Altimari, Simona Antonelli, Claudia Barbarino, Maddalena Beretta, Micol Bertolazzi, Marina Bisogno, Anna Borrelli, Valentina Burchianti, Elisa Calabrò, Valentina Cangemi, Maria Assunta Carlucci, Camilla Manuela Caruso, Alberto Cazzoli, Paola Cicardi, Guglielmo Colombero, Irene Crea, Monica De Francesco, Marina Del Duca, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Vilma Formigoni, Maria Grazia Franzè, Angela Galloro, Manuela Gatta, Barbara Gimigliano, Eliana Grande, Giuseppe Licandro, Antonella Loffredo, Rosina Madotta, Daniela Malagnino, Stefania Marchitelli, Paola Mazza, Valentina Miduri, Elena Montemaggi, Sara Moretti, Valentina Pagano, Chiara Pennacchi, Anna Picci, Serena Poppi, Irene Pratesi, Giuseppe Pulvirenti, Mariastella Rango, Alessia Rocco, Roberta Santoro, Maria Saporito, Annalisa Scifo, Francesca Stella, Valentina Stocchi, Sara Storione, Pasquina Tassone, Alba Terranova, Laura Tullio, Monica Viganò, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro, Paola Zagami, Ida Zicari
Maria Franzè, Maria Grazia Franzè, Angela Galloro, Rosina Madotta, Francesca Rinaldi, Marilena Rodi, Giovanna Russo, Cecilia Rutigliano, Fulvia Scopelliti