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A. XVIII, n. 205, nov. 2024
Il percorso avvincente del libro:
scrivere, pubblicare, promuovere
di Giuseppe Pulvirenti
Eremon edizioni pubblica un utile “how to…” per aspiranti scrittori:
i suggerimenti di Andrea Mucciolo sulla produzione e pubblicazione
Terenziano Mauro, scrittore romano vissuto alla fine del II secolo d.C., disse: «Anche i piccoli libri hanno un loro destino».
Secoli di storia confermano come il percorso dei libri – piccoli o grandi che siano – è sempre più in salita.
Si scrive per svago, per esercizio di stile, ma soprattutto perché si ha un sogno nel cassetto, ossia quello di scrivere il libro più acclamato del momento, o più semplicemente, si spera che il libro in questione venga sfogliato – anche distrattamente – in una qualsiasi libreria.
Prima di arrivare in libreria però, lo scrittore “vive” il libro in maniera travagliata, non solo per quanto concerne la stesura del testo, ma anche per via di quello che c’è “dietro”. Tra lo scrivere un libro e il suo (eventuale) arrivo in libreria, vi è infatti un ciclo di “processi” che non sempre è facile affrontare.
Fortunatamente, c’è chi è pronto a dare consigli, suggerimenti o “dritte”, che dir si voglia, in merito a ciò che precede e segue la pubblicazione di un testo di qualsiasi genere.
Andrea Mucciolo – scrittore, editor e webdesigner romano – nel suo Come pubblicare un libro. Come scrivere un libro, cercare un editore e promuovere la propria opera (Eremon edizioni, pp. 150, € 14,00), affronta i tanti problemi legati alla produzione e alla pubblicazione di un libro.
Questo E lo fa quasi fosse un vademecum – irrinunciabile per tutti quei “neofiti” che si apprestano ad entrare nel variegato mondo editoriale – è scritto con uno stile fresco e coinvolgente che, grazie anche ai molteplici esempi, rende il tutto estremamente chiaro.
Il libro si suddivide in tre parti. Se nella prima l’autore spiega come scrivere un libro, argomentando ciò da più punti di vista, nella seconda – forse la parte più corposa ed articolata del testo – propone come cercare un editore.
Infine, l’ultima parte è dedicata alla promozione di una pubblicazione, con annessi e connessi.
Scrivere di cose mai ideate prima d’ora… ma come?
Certo, non è facile scrivere.
Come riempire quell’immenso foglio bianco che sembra fissare e inghiottire l’apprendista scrittore? Si possono dare dei suggerimenti, questo sì, ma poi sarà sempre lo scrittore a ritrovarsi da solo contro quel foglio bianco.
L’autore quindi, pone l’evidenza sul cercare di scrivere qualcosa di originale – per quanto una qualsiasi opera possa esserlo al mondo d’oggi – e che soprattutto sia pertinente alle proprie conoscenze.
Infatti, non si può pretendere di scrivere un romanzo fantasy o di fantascienza se non se ne hanno le basi, che rimandano anche al “linguaggio” del campo letterario prescelto.
Fuggire dagli stereotipi ed essere al contempo originali; avere “cura” per la grammatica, nonostante “la caccia al tesoro” dei correttori di bozze, sempre pronti a “setacciare” il testo; “condire” i dialoghi, non lasciarli cioè semplicemente “asciutti”; caratterizzare approfonditamente e psicologicamente i personaggi in modo che il lettore si possa immedesimare. «Un libro deve anche costituire una sorta di “miniera”, un “pozzo” di parole», aggiunge Mucciolo, nel senso che il testo non può essere riempito da parole a casaccio, ma da parole ben mirate, che abbiano un senso compiuto… ricercate, insomma.
Non è che tutti questi consigli debbano essere presi alla lettera, ma di certo aiutano, e non poco.
Autore vs editore: chi vincerà?
A colpire il lettore sarà certamente la parte centrale del libro, nella quale Mucciolo mostra una padronanza assoluta dell’argomento, che tratta con evidente enfasi.
Come si cerca un editore? È chiaro che le grandi case editrici tendano a snobbare gli esordienti, tranne dove il talento è eclatante.
Prima di tutto, conoscendo a quale genere appartiene il proprio libro, si deve essere coerenti nella ricerca di una casa editrice, nel senso che non si può presentare un thriller a chi pubblica solo ed esclusivamente poesie.
Mucciolo consiglia di cercare tutte le notizie possibili riguardo la casa editrice (ad esempio che genere tratti principalmente, se preferisce ricevere il dattiloscritto per email o per posta...); suggerisce anche di evitare di farsi prendere dal panico, soprattutto per i lunghi “silenzi” dell’editore.
In questa parte poi, trovano largo spazio le numerose interviste che l’autore fa ad alcuni “esperti” del campo, quali editori, agenti letterari, distributori, ma anche scrittori alle prime armi.
Ciò che sicuramente cattura di più è il pensiero di Mucciolo a proposito delle agenzie letterarie: se non assolutamente negativo, di certo diffidente.
Egli pensa che le agenzie letterarie non dedichino tempo sufficiente alla scoperta di nuove “promesse” e che non garantiscano nemmeno la reale pubblicazione dei loro testi, nonostante siano state pagate, e non poco.
Ovviamente, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ci perdoni il lettore per il “conflitto di interessi”, ma bisogna distinguere tra agenzie serie e non. Lo sostiene con forza – nell’intervista rilasciata allo stesso Mucciolo e pubblicata all’interno del volume – Fulvio Mazza, direttore responsabile di questa rivista, nonché della società di servizi per l’editoria la Bottega editoriale.
Insomma: non tutto il libro è condivisibile al 100% (ma quale libro lo è?). Anzi, visto che ci siamo, possiamo anche evidenziare come, nel complesso, il testo appare molto “schierato” dalla parte degli autori e forse troppo poco conscio delle difficoltà degli editori. Ma è certamente un libro assai interessante.
Tanto che la medesima la Bottega editoriale ha scelto di utilizzarlo come “libro di testo” per la prossima Scuola di Redattore di casa editrice che partirà ad ottobre (www.bottegaeditoriale.it/bottega/contenuti/Scuola%20di%20Redattore%202010-11.htm).
Gli esordienti, e più in generale, chi vuole essere aiutato a trovare l’editore più adatto (soprattutto, ma non solo, in relazione agli aspetti economici) non devono scoraggiarsi quindi: l’aiuto delle agenzie letterarie è ben prezioso.
Come promuovere il libro nell’era di internet
Adesso viene la parte più difficile: promuovere il libro.
Come si può pensare di venderlo se non si è avuta un’adeguata pubblicità?
Il libro in questione potrà anche essere un capolavoro, ma se i lettori non ne hanno notizia, come si venderà mai?
L’editore garantirà sì la distribuzione e la presenza presso le librerie, ma nel presente “hi-tech” in cui viviamo, una più vasta pubblicità è possibile.
Mucciolo non tralascia nulla: presentazioni nelle librerie, nei caffè letterari, nelle televisioni locali o nelle fiere; concorsi letterari, book trailer, annunci pubblicitari e pubbliredazionali; recensioni on line su social network, blog, forum, siti web personali o specializzati e… perché no, anche facebook: ma con la dovuta cautela, senza cioè stressare “l’amico”.
Altre due righe...
Quelli che abbiamo illustrato sono solo alcuni dei temi affrontati da Mucciolo.
Egli si concentra anche sull’editing, il ghostwriting, il book on demand, gli audiolibri, gli ebook, ecc.
Come pubblicare un libro risulta così un indispensabile manuale per aspiranti scrittori.
In conclusione, scrivete, ma prima leggete!
Giuseppe Pulvirenti
(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 37, settembre 2010)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi