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Home Page (a cura di Agata Garofalo) . Anno IV, n. 34, giugno 2010

Zoom immagine Il Salone del libro di Torino:
la cultura regionale «sorprende»

di Cecilia Rutigliano
La Calabria, con 35 espositori, ha stupito i media. Il neo assessore
alla Cultura, Mario Caligiuri, ha presentato il proprio programma


In Italia i cosiddetti lettori forti – che leggono appunto molto – sono numerosi. A dispetto dei luoghi comuni, essi sono sembrati molto più forti di quelli degli altri paesi.  Ne è stata una dimostrazione il Salone internazionale del libro di Torino che si è svolto da giovedì 13 a lunedì 17 maggio.

Quando il Lingotto ha aperto i suoi spazi al pubblico si è materializzata una “comunità” di lettori di cui, solitamente, non abbiamo percezione: un pubblico esigente, motivato, che non si è limitato alla ricerca del best seller di turno, ma ha ispezionato i cataloghi e gli stand apparentemente meno blasonati e ha partecipato agli incontri, ai dibattiti e agli eventi culturali ospitati a Torino.

 

Lo stand della Regione Calabria: una presenza importante ma non scontata

 «Sorprende la Calabria…» così hanno recitato diverse testate nazionali – in particolare il Tg1 – nei servizi dedicati al Salone internazionale del Libro.

Il riferimento – spesso l’unico dedicato a uno tra le migliaia di stand presenti al Lingotto – non ha però stupito. Perché davvero l’“angolo calabrese” a Torino si è distinto per attività e vitalità.

Il Dipartimento 11 (Cultura, Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione tecnologica e Alta Formazione) della Regione Calabria ha predisposto un prestigioso stand di ben 100 metri quadri.

Per certi aspetti si è trattato di una decisione di routine (la Regione è presente da numerosi anni a questa importante kermesse culturale internazionale). Per altri aspetti, invece, si è trattato di una gradita novità visto che nel passaggio dalla vecchia alla nuova giunta regionale l’abituale adesione al Salone stava rischiando di essere trascurata.
Per ovviare a tale “falla” il neo assessore alla Cultura, Mario Caligiuri, si è da subito impegnato, e con successo, per far deliberare, durante la prima riunione in assoluto della nuova giunta regionale, presieduta dal neo governatore Giuseppe Scopelliti, sull’adesione al Salone stesso.

La gestione dello stand è poi stata affidata ai Sistemi bibliotecari calabresi, e in particolare al Sistema bibliotecario vibonese. L’operatività è stata garantita dall’agenzia letteraria la Bottega editoriale.

Grande il successo dello stand che anche quest’anno ha offerto agli editori calabresi la possibilità di essere in prima linea nella più importante vetrina libraria d’Italia.

La presenza degli editori calabresi a questa importante manifestazione ha rappresentato certamente un forte motivo di orgoglio per molti corregionali, sia per quelli trasferiti nella capitale della Fiat, sia per quelli rimasti nella terra d’origine, desiderosi di uscire dal tunnel che li vede spesso protagonisti della “cronaca nera” per dimostrare che nel loro territorio esiste una ricchezza culturale e un’attività intellettuale dignitose e vigorose.
Sono stati 35 gli espositori – tra editori ed enti culturali editoriali – che hanno presentato le proprie attività e pubblicazioni nei 100 metri quadrati dello stand istituzionale: Abramo, Apoikia, Barbaro, Centro jazz Calabria, Città del sole, Coccole e caccole, Csa, D'Ettoris, Editoriale progetto 2000, Edizioni Ts, Equilibri, Falzea, Ferrari, Iiriti, Istar, la Bottega editoriale, La dea, La mongolfiera, La rondine, Laruffa, Librare, Mediterranean media, Meligrana, Pancallo, Parco nazionale della Sila, Pellegrini, Periferia, Premio “Nosside”, Premio “Rhegium Julii”, Premio “Tropea”, Prometeo, Regione Calabria - Ufficio della Consigliera di Parità, Rem, Savir/E’ Lifestyle e Settecolori.

Va aggiunto, tra l’altro, che alcuni editori (Città del sole, Falzea e La rondine) pur presenti con una “vetrina” autonoma, non hanno rinunciato all’opportunità offerta dalla Regione, partecipando alle diverse attività dello stand regionale. Anche questo è un buon indicatore che le sinergie necessarie alla vitalità culturale ed economica di un territorio si sono verificate.
Lo stand era ben riconoscibile al colpo d’occhio per la sua vivacità cromatica: spiccavano, infatti, i suoi scaffali blu e i cubi gialli dello spazio espositivo che si è rivelato uno dei più attivi e meglio organizzati tra quelli regionali e istituzionali presenti in Fiera.
I visitatori non solo sono stati numerosi ma si è trattato di presenze qualificate e competenti. Lo dimostra il fatto che i libri maggiormente richiesti e sfogliati siano stati quelli dedicati alla Storia e al territorio calabresi (spesso tramite i reprint di libri antichi): testi, dunque, orientati soprattutto alla qualità.

Diversi, inoltre, sono stati i visitatori under 18 che hanno curiosato e sfogliato le diverse pubblicazioni esposte – molte dedicate alla loro età – respirando quell’atmosfera libraria che, nell’immaginario comune, pare non essere tra le priorità delle nuove generazioni. E, a proposito di giovinezza, non è superfluo mettere in risalto la giovane età che caratterizzava molti degli editori calabresi presenti a Torino: auspicio di un’attività produttiva e culturale orientata soprattutto all’innovazione.

Fitte, inoltre, sono state le presentazioni e le manifestazioni culturali alle quali il pubblico ha potuto partecipare (e lo ha fatto con grande interesse e spirito critico): lo stand ha ospitato ben 28 eventi culturali nelle 5 giornate di attività, per un totale di 65 relatori, alcuni dei quali personaggi di spicco: calabresi alla ribalta nazionale che hanno richiamato l’attenzione di quanti hanno visitato il Salone.

Tra i “nomi noti” ne citiamo tre per tutti: Carmine Abate, scrittore di best seller Mondadori, Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura (che, come è noto, è l’ente che promuove, gestisce e organizza, tra l’altro, il Salone del libro stesso) che ha preso parte alla presentazione della IV edizione del Premio “Tropea”: una perla, questa, dell’attività intellettuale calabrese.

Di grande spessore, inoltre, sono apparsi gli argomenti toccati durante gli eventi, inserendosi tutti – indirettamente oppure no – sullo sfondo del tema generale del Salone, “La memoria, svelata”. Memoria, quindi, intesa come elemento dell’evoluzione, decisivo per le società umane che si sono sviluppate proprio quando sono riuscite a codificare la propria esperienza e il proprio vissuto nella parola scritta, esaltata nelle sue molteplici forme durante la manifestazione fieristica.

Dal problema del sessismo nella società, alle politiche occupazionali “al femminile”, dalla mafia al conflitto israeliano-palestinese, dall’identità culturale alla tutela ambientale, dal pregiudizio alla Storia: queste e numerose altre sono state le problematiche discusse in occasione degli eventi culturali ospitati nello stand davanti ad un pubblico che, molto spesso, ha mostrato una partecipazione attiva, con interventi, domande, considerazioni che hanno contribuito a trasformare ogni dibattito in occasione di confronto, di miglioramento reciproco e di riflessione sui nodi “irrisolti” della nostra storia.

 

Da Torino, il programma culturale del neo assessore regionale alla Cultura
Il momento “clou” del Salone di Torino in salsa calabrese è stato quello rappresentato dalla Conferenza stampa del nuovo assessore alla Cultura, Mario Caligiuri.

Un intervento molto seguito, che – introdotto da Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario vibonese – ha visto la partecipazione, oltre che di diverse testate radio e televisive, anche di giornalisti di agenzia e della carta stampata.

L’occasione è stata colta da Caligiuri per esporre il proprio piano di lavoro, portando i saluti del governatore Giuseppe Scopelliti.

Il punto cardine prospettato dal nuovo assessore è stato focalizzato nell’esigenza di colmare, al termine dei cinque anni di legislatura regionale, il “gap” di lettura che la Calabria ha nei confronti del resto d’Italia (un deficit del 7%).

Per ottenere tale risultato l’assessore ha evidenziato la necessità di intraprendere nuove strade che sappiano coniugare qualità, efficacia e innovazione. Fra i punti trattati, l’assessore ha evidenziato che la Regione sosterrà solo iniziative culturali di qualità e, nello specifico, solamente libri e premi culturali di qualità. Ha anche sottolineato l’esigenza di alimentare l’offerta culturale tramite l’allungamento dell’orario di apertura delle biblioteche e appositi accordi con il mondo dell’editoria calabrese. Ma con una premessa: che si parta dal lettore (anzi, dal potenziale lettore) e non dall’editore. Lo strumento dei voucher potrebbe essere uno di quelli fungibili all’obiettivo.

Gli interventi, ovviamente da concentrarsi su tutto il territorio regionale, dovrebbero però partire da quei comuni che purtroppo, presentano particolari deficit culturali. In tal senso ha evidenziato come in Calabria siano presenti ben 17 dei 50 comuni più poveri d’Italia.

«Se si vogliono incrementare i tassi di lettura – ha affermato – bisogna porgere, soprattutto ai giovani, un approccio culturale nuovo e dinamico e non polveroso e stantio. Dobbiamo anche comprendere che le nuove generazioni hanno un’intelligenza simultanea (propria di chi è nato e cresciuto con le tecnologie) e non consequenziale (come era per le generazioni “preinformatiche”). Insomma – ha concluso su questo punto l’assessore – bisogna puntare su progetti di diffusione culturale di qualità quali sono stati, e sono, in campo nazionale, quelli di Alessandro Baricco, Umberto Broccoli, Marino Sinibaldi. Una spettacolarizzazione che, dunque non significa ovviamente cadute di qualità, ma solo sforzi di comunicazione tesi anche al grande pubblico e non solo alle élite degli iniziati».

Per far tutto ciò Caligiuri ha sottolineato l’esigenza di avviare un processo sinergico di positività che coinvolga tanto il comparto pubblico (con, in prima fila le biblioteche, le mediateche e i bibliobus) quanto quello dell’imprenditoria privata e, fra questa, quella professionale e, soprattutto, editoriale.

La Regione, ha concluso, per conseguire questi obiettivi stanzierà un budget che, fra spesa diretta e indiretta, toccherà tendenzialmente un milione di euro all’anno, utilizzando virtuosamente i fondi europei.

 

Il calendario degli eventi nel dettaglio
Ogni giorno lo stand è stato animato da eventi culturali interessanti che cerchiamo, di seguito, di ripercorrere e di ricordare.

 

Giovedì 13 maggio: prima giornata all’insegna del romanzo storico
Ad inaugurare lo “spazio eventi” è stata la presentazione del romanzo storico di imminente pubblicazione per la casa editrice Falzea: L’Orso e la Rosa di Giorgio De Angelis, scrittore di origine romana, già autore di diversi romanzi per prestigiose case editrici. L’incontro è stato introdotto dallo scrittore Guglielmo Colombero de la Bottega editoriale, che è anche prefatore del libro di De Angelis, che ha definito l’opera “caravaggesca”, e ha visto la presenza dell’editore Paolo Falzea.

 

Venerdì 14 maggio: seconda giornata tra musica e poesia

L’intensa giornata si è aperta con l’esposizione del Premio internazionale di Poesia “Nosside”, un concorso per opere inedite, aperto a tutte le lingue del mondo, che si basa su un’idea di “globalizzazione positiva poiché tende a esaltare, salvaguardare e valorizzare la diversità linguistica. Dalla Calabria al mondo, dunque, all’insegna di un progetto culturale che aspira, sempre più, ad abbattere ogni confine. Erano presenti il direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza, e l’editore del Premio, Franco Arcidiaco di Città del sole, mentre la poetessa siciliana Francesca Albergamo ha allietato il pubblico con la lettura di alcune poesie che hanno concorso al premio nel 2009.
Ha fatto seguito la presentazione di un libro fresco di stampa,
Giornalista di periferia, di Pasquale Golia, pubblicato da La rondine. L’evento, alla presenza dell’autore e dell’editore Gianluca Lucia, si è rivelato un momento di riflessione sulle difficoltà insite nel giornalismo. Duplice, il successivo incontro organizzato dall’editore reggino Equilibri: tra poesia e musica. Per l'occasione il regista, attore e scrittore Gianmarco Busetto – con tono ironico e impostazione teatrale – ha proposto una lettura “cantata” delle sue poesie raccolte in Le usanze dei rivoluzionari ai tempi del coma sulle note della tastiera di Massimiliano "Max" Giolo. Subito dopo Alessandro Cartisano, autore di Per chi sa sognare, ha letto con passione i suoi testi alla platea.
È stata poi la volta della giornalista e scrittrice Assunta Scorpiniti, autrice di Sette storie sulla scala di seta, pubblicato da Editoriale progetto 2000, un libro dedicato a storie di donne e presentato dal giornalista e scrittore (oltre che sacerdote) Pietro Pontieri insieme all’autrice e al direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza. È emersa, dal dibattito, la presenza di una scrittura delicata e, al tempo stesso, decisa e incisiva.

Ancora un premio letterario è stato protagonista della seconda metà della giornata. Giuseppe Casile ha illustrato la XLIII edizione del Premio “Rhegium Julii”, di cui è presidente, nonché il progetto “Leggo per legittima difesa”. È stata l’occasione per mettere in risalto – grazie anche all’intervento di Josephine Condemi del “Rhegium Julii” e all’imprevista presenza dello scrittore Raffaele Nigro – il valore e il significato della letteratura non solo come arte, ma anche come strumento per la crescita sociale e culturale dei cittadini. Questo evento si è avvalso della presenza di 50 studenti del Liceo “Pizi” di Palmi in trasferta a Torino, che hanno anche partecipato all’incontro con gli scrittori calabresi Paola Laganà, presentata da Maria Antonietta Saccà, e Carmine Abate.
La prima, autrice di Non si cantano più messe, edito da Città del sole, ha disquisito con i ragazzi dell’importanza del senso e del desiderio di rinnovamento alla base dei progetti di più ampio respiro, mentre Carmine Abate, autore del volume Vivere per addizione e altri viaggi, edito da Mondadori (e pubblicato in seconda edizione nel giro di poche settimane) ha spiegato ai liceali il tema dell’allontanamento dalla propria terra, sottolineando che “l’emigrazione” non è solo una ferita, ma anche – può essere – una ricchezza.
Con continuità tematica si è discusso di memoria come appartenenza e come principio di identità durante la presentazione dell’antologia di racconti edita da Città del sole, Terra, curati dagli scrittori Marco Gigliotti ed Emanuele Milasi che, durante l’evento, hanno evidenziato il progetto alla base del volume che si propone come uno sguardo alla terra d’origine dall’esterno: i 13 autori della raccolta, infatti, sono tutti calabresi “in diaspora” alla ribalta nazionale. Fra gli altri: Carmine Abate, Mario Fortunato e la giovanissima Angela Bubba.
La giornata si è conclusa con la presentazione del libro I teatri di Cosenza del critico musicale e giornalista  Amedeo Furfaro, edito da Centro jazz Calabria e incentrato sulla storia delle istituzioni e delle attività teatrali cosentine dal Settecento ad oggi. La presentazione è stata strutturata in un’intervista all’autore effettuata dal direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza. Si è assistito ad un interessante excursus sulle attività e sulle strutture teatrali di Cosenza e della Calabria dal Settecento ad oggi.

 

Sabato 15 maggio: terza giornata istituzionale a favore dell’editoria

La giornata si è aperta con la Conferenza stampa del nuovo assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, di cui abbiamo già accennato sopra.

Subito dopo, Michele Carpentieri, giornalista de il Quotidiano della Calabria, ha presentato l’VIII edizione del concorso letterario “Le collane di Med” indetto dall’associazione Mediterranean media e incentrato sul tema della “madre terra”. L’incontro, quindi, è stato anche un’opportunità di riflessione sui temi dell’ecologia e dell’ambiente.
All’evento era presente la scrittrice Brigida Berlingeri, vincitrice della precedente edizione del concorso con il suo libro La storia di Pasquinella, edito appunto da Medmedia: un romanzo sul tema del pregiudizio, dell’onestà e della dignità.

È stato poi presentato il libro di Luciano Regolo, Natuzza Evolo. Il miracolo di una vita, edito da Mondadori. Daniela Consolin, giornalista Rai, ha insistito sulla difficoltà che potrebbe comportare il parlare di una mistica, “mamma Natuzza”, nell’era delle tecnologie e del progresso, mentre l’autore ha parlato della protagonista del libro, una donna che ha fatto della preghiera e della dedizione gratuita al prossimo la sua più grande ricchezza.
Si è poi parlato della Sila nei due incontri successivi. La giornalista e scrittrice Assunta Scorpiniti ha presentato, infatti, il libro di Pietro Pontieri, Confini. Racconti silani, pubblicato da Editoriale progetto 2000 e riguardante varie tematiche (la forza delle donne, la denuncia sociale, l’attualità, il fascino della natura). La drammaticità, ma anche la melanconia e la poesia, del difficile entroterra silano è emerso nelle dense pagine letterarie del giornalista scrittore calabrese. Pur non essendo ovviamente un testo di natura religiosa, ma – piuttosto – sociologico/letterario, l’animo sacerdotale dello scrittore calabrese emerge con piena forza.
Ha fatto seguito la presentazione del libro Ospiti nel Parco Nazionale della Sila di Anna Cipparrone, Maria Faragasso, Francesca Mazzei, Isabella Perri e Fatima Tunnera, pubblicato dall’Ente Parco nazionale della Sila. Valeria Pellegrini, addetto stampa dell’ente stesso, ha presentato la pubblicazione come un excursus mentale tra i borghi silani, sul filone della storia e della memoria che essi richiamano con la propria architettura. Pellegrini ha poi illustrato le peculiarità dell’Ente Parco, mostrando tra l’altro alcune suggestive immagini del paesaggio silano.

Questi due ultimi incontri sono stati introdotti dal direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza.

Il docente Cosimo Pellegrini e gli studenti dell’Ipsia di Siderno, vincitori del primo premio nel Concorso nazionale La città che vorrei e prossimi alla partenza per l’Expo 2010 a Shanghai, hanno poi illustrato un’idea concreta di miglioramento di Siderno: trasformare un ospedale dismesso della città in un centro di aggregazione per il tempo libero creativo e produttivo (cultura, sport, teatro, cinema e musica sono state le attività auspicate) rigorosamente lontano dal traffico cittadino. Si è trattato un incontro che ha dimostrato come, quando ben fatti, i progetti scolastici extracurriculari possono essere dei veri ed efficaci strumenti di interattività con il territorio. L’anno precedente si è trattato di un’esperienza del Liceo Classico di Crotone dedicato al problema migrazioni/immigrazioni. Per gli anni prossimi ci auguriamo di assistere ad altre significative analoghe esperienze. 
È stata poi la volta di Mafia e potere alla sbarra. La storia della mafia attraverso i processi di Umberto Ursetta, edito da Pellegrini. La presentazione – con l’autore, Elena Ciccarello, giornalista del mensile Narcomafie, e Antonio Nicaso, direttore della collana Mafie – è stata l’occasione per riflettere in maniera decisa sulle organizzazioni criminali.

Subito dopo lo stand regionale ha ospitato, come oramai da consolidata tradizione, la presentazione della IV edizione del Premio “Tropea” che ha avuto un parterre d’eccezione. A incominciare da Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura Comune di Torino, Michele Coppola, assessore alla Cultura della Regione Piemonte e Adolfo Repice, sindaco dell’incantevole cittadina tirrenica. Le caratteristiche del premio sono state enunciate da Maria Faragò e da Pasqualino Pandullo, rispettivamente coordinatrice del premio e presidente dell’Accademia degli Affaticati, associazione promotrice del premio stesso. L’incontro si è trasformato in un dibattito relativo al gusto per la lettura.
Le attività sono proseguite con il libro, edito da Settecolori, di Francesco Colafemmina: Il mistero della chiesa di San Pio. Un libro che discute sul rapporto tra arte e architettura sacra contemporanea e committenza ecclesiastica. Attraverso l’esempio del santuario di Renzo Piano dedicato al santo, ne hanno discusso l’autore, l’editore, Manuel Grillo, e gli architetti Maurizio Cilli e Dante Salmè, mettendo in evidenza la crisi dell’arte sacra quando si ricorre ad artisti e architetti ignari della semantica e della simbologia cattolica.
Ha fatto seguito l’esposizione, a cura di Vincenzo Cucci, del Dizionario degli scrittori rossanesi. Dal medioevo ad oggi di Salvatore Bugliaro, edito da Ferrari. Il volume include tutti gli scrittori rossanesi – coloro che hanno pubblicato degli “scritti” – dal Medioevo al 2008. Un’opera importante, curata con certosino impegno dall’autore – presente all’incontro – nei due anni impiegati per reperire tutto ciò che è stato inerente alla realizzazione del lavoro.
Scacco Matto, romanzo edito da Albatros Il Filo di Gianpasquale Raffaele Spadafora è stato il protagonista finale della serata torinese nello stand regionale, introdotto dal direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Gilberto Flioriani.


Domenica 16 maggio: quarta giornata, finestra sul mondo e sulle pari opportunità
La mattinata si è aperta con due testi sul conflitto israeliano-palestinese, proprio nella giornata mondiale della Nakba, che commemora la «catastrofe», ovvero l’esodo della popolazione araba dalla Palestina. Gli incontri sono stati curati da Città del sole, editore dei libri di Miriam Marino, Gabbie, e di Patrizia Fabbri, Israeliani e Palestinesi. L’editore, Franco Arcidiaco, ne ha approfittato per spiegare che essi sono un’occasione per riflettere sulla questione palestinese e sul tema dell’identità di questi popoli.
Sono seguiti poi due incontri dedicati alla città di Vibo Valentia, entrambi introdotti dal direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Gilberto Floriani.
Il primo è stato incentrato sul progetto di conservazione e recupero di Palazzo Gagliardi “raccontato” nel libro Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia. Restituito al futuro della città. Libro di storia e di cantiere, di Marco Dezzi Bardeschi, con la collaborazione di Lucilla Bardeschi Ciulich, edito da Alinea.
Il secondo evento “vibonese” è consistito nella descrizione del prestigioso volume di Giuseppe Lonetti, Città e luogo. Valenze e stratificazioni nella storia urbana di Vibo Valentia, pubblicato da Edizioni centro stampa d’ateneo dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Nel pomeriggio, infine, ha avuto luogo un incontro istituzionale dal titolo Politiche del lavoro femminile in Calabria e in Piemonte. Esperienze a confronto. Maria Stella Ciarletta, consigliera di Parità della Regione Calabria e le sue due omologhe rispettivamente in Piemonte e Valle d’Aosta, Alida Vitale e Antonella Barillà hanno spiegato il ruolo svolto dalla consigliera di Parità, figura istituzionale che rappresenta l’espressione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a livello territoriale e si occupa principalmente di tutela antidiscriminatoria e promozione appunto delle pari opportunità in tema di politiche del lavoro. L’incontro, svoltosi a mo’ di intervista collettiva, è stato condotto dal direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza.


Lunedì 17 maggio: la Sindone e i suoi misteri e l’amore al tempo del web
La mattinata si è aperta con la presentazione del libro di Massimiliano (Max) Gobbo, edito recentemente dalla casa editrice romana Aracne e promosso da la Bottega editoriale: Protocollo genesi. Insieme all’autore, è intervenuta Luciana Rossi, direttrice della rivista Direfarescrivere, la quale ha messo in evidenza la circostanza particolare (ma casuale) in cui il romanzo è stato presentato: i giorni, cioè, dell’ostensione della Sacra Sindone a Torino. La trama del libro, infatti, è incentrata sulla ricerca del colpevole e del movente del trafugamento della sacra reliquia e muove dalla curiosità dell’autore per i temi scientifici e in particolare per l’ingegneria genetica.
Nel primo pomeriggio è stata la volta del romanzo Sognatore di algoritmi di Giulia Fresca, scrittrice e giornalista, edito da Pellegrini e basato sulle forme di comunicazione, effimera e virtuale, che le moderne tecnologie consentono. Ottavio Rossani, autore della nota critica del romanzo, e la giornalista Cristina Rossi, hanno concentrato i loro interventi proprio su questo aspetto, cogliendo l’occasione per riflettere sul problema della precarietà della “memoria elettronica” e del rischio di poterne perdere traccia improvvisamente. L’autrice, invece, ha posto l’accento sull’argomento ossimorico che serpeggia tra le pagine del suo romanzo e che emerge sin dal titolo: il sogno e la dimensione effimera che lo connota si contrappongono all’idea di razionalità dell’algoritmo, inteso come applicazione di un metodo per la risoluzione di un problema. La presentazione di questo importante volume – molto ben fatto anche dal punto di vista della veste editoriale – è stata gestita dal direttore de la Bottega editoriale, Fulvio Mazza, che, oltre ad aver sottolineato l’innovatività che caratterizza la scrittura di questo romanzo, ha evidenziato le qualità intrinseche dell’autrice da lui segnalata come «giovane scrittrice poliedrica particolarmente attiva anche nel giornalismo e nella promozione culturale».

La giornata, nonché l’esperienza calabrese a Torino, si è conclusa con Sabino Caronia e il suo La cupa dell’acqua chiara, edito da Periferia. All’incontro sono intervenuti anche il critico Giorgio Linguaglossa e il poeta e scrittore Dante Maffia, che hanno discusso sulla memoria, con diverse declinazioni: memoria familiare, memoria storica, memoria culturale, memoria autobiografica.

 

Per concludere...

L’edizione 2010 di questo appuntamento culturale, tra i più importanti d’Europa – giacché è in una dimensione “europea” che dobbiamo pensare noi stessi oggi – ha dimostrato la possibilità e la capacità della Calabria di superare la negativa tradizione d’isolazionismo che spesso l’ha connotata.

Si è trattato di giornate all’insegna di un’apertura degli orizzonti raggiungibili a partire dalla presa di coscienza delle proprie capacità e potenzialità. Non sembra un caso, in questo senso, che l’“esplosione” della cultura calabrese nel mondo si sia verificata proprio nell’anno in cui si aprono le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità e proprio nella città che è stata prima Capitale del Regno d'Italia: le coincidenze, spesso, non sono fortuite.

 

Cecilia Rutigliano

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 34, giugno 2010)

 

Nella fotografia: Un momento di intensa attività all’interno dello stand regionale durante i giorni del Salone di Torino 2010

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