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Bartlett, Lerner e Signorini: ecco
la terna del Premio “Tropea” 2010
di Angela Potente
Una spagnola, un noto giornalista e un giovane scrittore
si contenderanno la quarta edizione il 16, 17 e 18 luglio
La terna dei finalisti della quarta edizione del Premio “Tropea” è Alicia Giménez-Bartlett con Il silenzio dei chiostri (Sellerio), Gad Lerner con Scintille (Feltrinelli), Mattia Signorini con La sinfonia del tempo breve (Salani).
Il conduttore de L’infedele Gad Lerner ha ottenuto 8 voti, la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett 7 voti e il giovane Mattia Signorini 5 voti. Il primo dei “non eletti” è stato l’avvocato Mimmo Gangemi con il suo libro Il giudice meschino (Einaudi).
L’evento ha avuto luogo il 21 marzo a Tropea, appunto, presso la prestigiosa Sala del Museo diocesano sotto la regia del giornalista Rai Pasqualino Pandullo, nella sua veste di presidente dell’associazione organizzatrice, l’Accademia “degli affaticati”.
Ad annunciare i tre libri finalisti, da cui poi verrà eletto nel prossimo luglio il vincitore assoluto, è stata Maria Faragò responsabile del coordinamento e dell’organizzazione del premio.
I tre libri finalisti
La scrittrice Gimenéz-Bartlett, definita dal The New York times un «raro esemplare di autrice europea tradotta negli Stati Uniti», si è imposta anche all’attenzione del pubblico italiano – collocandosi accanto a Camilleri – grazie alla sua popolare eroina, la detective Petra Delicado, protagonista dei suoi gialli. Il silenzio dei chiostri, il suo ultimo romanzo, è anche l’ottavo libro dedicato alle avventure della dura detective di Barcellona alle prese con un nuovo caso da risolvere: l’omicidio di un monaco esperto d’arte.
Un altro tipo di indagine, in questo caso rivolta all’interno delle dinamiche e dei dissidi familiari è invece raccontata nel romanzo di Lerner, il quale oltre ad affrontare un viaggio nelle Scintille della sua storia personale, ci offre anche una lettura delle crisi che minano il mondo contemporaneo sconvolto a tutt’oggi da conflitti che appaiono irrisolvibili.
Un viaggio nella Storia e nel tempo ci è proposta invece da Signorini e dalla sua Sinfonia del tempo breve. Il protagonista Green Talbot lascia la sua casa natìa a Tranquillity per tuffarsi nel mondo: incontrerà moltissimi personaggi e si troverà nei luoghi cardine della Storia mondiale, l’America della Grande depressione, lo sbarco in Normandia contro i tedeschi, la Londra della ricostruzione, l’Italia del boom economico, scoprendo così la sua capacità di viaggiare nello spazio e nel tempo.
Un romanzo sagace che riesce ad attrarre il lettore facendolo immedesimare in Green Talbot.
Il voto “trasparente”
Come è ormai tradizione del premio letterario, la votazione si è svolta, in “presa diretta” alla presenza – anche quest’anno – di un folto pubblico. La kermesse culturale si è aperta con il saluto della presidente Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista del Corriere della sera e scrittrice, nonché presidente dal 2005 del Premio “Bagutta”, il più antico premio letterario italiano, nato nel 1927. La presidente ha illustrato la specificità della quarta edizione del “Tropea”, che quest’anno ha allargato gli orizzonti, ben più ampi dunque di quelli nazionali: diversi i successi editoriali esteri tradotti in Italia – quasi un terzo dei libri in concorso.
Un giorno dedicato ai libri
La giornata – che segnava l’ingresso della primavera – è stata occasione per parlare di libri ed è toccato farlo ai giurati: oltre alla già citata presidente Bossi Fedrigotti; Mario Caligiuri, giornalista e docente universitario di Comunicazione istituzionale; Michele Daniele, giornalista e vicepresidente dell’Accademia “degli affaticati”; Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario vibonese; Giuseppe Meligrana, giovane editore tropeano e segretario della citata accademia, Giuliano Vigini, saggista, consulente editoriale e docente di Sociologia dell’Editoria contemporanea all’Università "Cattolica" di Milano.
In rappresentanza dei rettori delle tre università calabresi erano presenti:
Tullio Barni (Catanzaro); Francesco Kostner (Cosenza) e Vincenzo Tamburino (Reggio Calabria).
Sempre nel corso della manifestazione Alexia Aloe, responsabile della comunicazione di Spi, ha spiegato il motivo del sostegno da parte dell’azienda al premio letterario e di come la cultura faccia parte del codice genetico dell’impresa.
Rosa Luzza, subcommissario straordinario del Comune di Tropea, ha portato il saluto dell’amministrazione e ha commentato l’importanza di un premio giovane, ma già noto e di rilievo.
Gennaro Tarallo, presidente di Asmenet Calabria, ha illustrato il sistema di voto dei sindaci.
Le 30 opere che si sono contese l’elezione nella terna di finalisti
Tante in quest’edizione le opere in corsa per entrare nella terna. A fianco delle firme “forti” quali, tra gli altri, Alberto Bevilacqua, Ildefonso Falcones e Gad Lerner, comparivano anche nomi di esordienti – già piccoli casi letterari – tra gli altri, Angela Bubba o Giovanna Moscato, entrambe espressione di case editrici, Elliot per la prima, Aracne per la seconda, di medie dimensioni che si sono ritrovate grazie al Premio “Tropea” a “competere” con i “grandi vecchi” dell’editoria quali Mondadori o Rizzoli.
E quest’anno ha fatto la sua “prepotente” comparsa il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Gems), che l’ha fatta quasi da padrona offrendo un ampio ventaglio di generi e autori.
In ciò il Premio “Tropea” si è dimostrato specchio fedele del mercato editoriale che, come abbiamo visto negli ultimi mesi, ha visto il gruppo di Mauri Spagnol – grazie all’acquisizione di case editrici storiche – seguire il passo delle major Mondadori e Rcs.
Ma soprattutto il “Tropea” ha allargato quest’anno gli orizzonti, ben più ampi dunque di quelli nazionali: diversi i successi editoriali esteri tradotti in Italia – quasi un terzo dei libri in concorso.
Un trend importante, seguito da tempo dalle case editrici italiane, sia quanto ad acquisto di titoli stranieri sia quanto a vendita dei diritti esteri dei propri libri in catalogo.
L’editoria si globalizza e il Premio “Tropea” ha registrato ed amplificato questo fenomeno.
I trenta libri in concorso erano: Eraldo Affinati, Berlin (Rizzoli); Rabih Alameddine, Il cantore di storie (Bompiani); Tommaso Alibrandi, Giochi di fuoco (Manni); Marco Archetti, Gli asini volano alto (Feltrinelli); Alberto Bevilacqua, L'amore stregone (Mondadori); Riccardo Bocca, Gli anni feroci (Rizzoli); Guido Davico Bonino, Figlia d'arte (Manni); Angela Bubba, La casa (Elliot); Mario Calabresi, La fortuna non esiste (Mondadori); Massimo Carlotto, L’amore del bandito (E/o); Anne Cherian, La moglie indiana (Newton Compton); Vincenzo Consolo, Il corteo di Dioniso (Lepre edizioni); Ildefonso Falcones, La mano di Fatima (Longanesi); Marcello Fois, Stirpe (Einaudi); Mimmo Gangemi, Il giudice meschino (Einaudi); Vittorio Giacopini, Il ladro di suoni (Fandango); Alicia Giménez-Bartlett con due opere Il silenzio dei chiostri e Una stanza tutta per gli altri (Sellerio); Arthur Japin, La donna che non voleva arrendersi (Bompiani); Gad Lerner, Scintille (Feltrinelli); Isabella Marchiolo, Un giorno come lei (Abramo); Gabriele Marconi, Le stelle danzanti (Vallecchi); Valeria Montaldi, Il manoscritto dell'imperatore (Rizzoli); Giovanna Moscato, Ritratto in bianco e nero (Aracne); Michela Murgia, Accabadora (Einaudi); Enrico Panunzio, L'apofasia del cav. Ciro Saverio Paniscotti, (Lepre); Laura Pugno, Quando verrai (Minimum fax); Bjarne Reuter, L'impostore umbro (Abramo); Helga Schneider, La baracca dei tristi piaceri (Salani); Mattia Signorini, La sinfonia del tempo breve (Salani).
La giuria popolare e i 409 sindaci calabresi
Dopo questa fase appena conclusasi, non ci resta che attendere luglio, quando nella serata finale salirà sul podio il vincitore assoluto.
L’opzione di selezione che lo decreterà è rimasta invariata rispetto alle altre edizioni. Il vincitore sarà infatti scelto dalla combinazione di voti dei 409 sindaci calabresi e da una giuria popolare composta da 41 persone tra studenti e cittadini della celebre località turistica.
In tal modo il territorio regionale viene educato alla cultura del libro.
Il rapporto tra i sindaci e il Premio “Tropea” è a cura del consorzio Asmez, che ha la missione di assistere gli associati nell’introduzione delle innovazioni tecnologiche e gestionali.
Il coinvolgimento dei sindaci è uno tra gli elementi più innovativi del premio: grazie proprio alla diffusione capillare dei libri si fa tramite di un messaggio culturale – fondamentale per il sano sviluppo sociale nonché economico di un paese – imperniato sull’importanza del leggere.
Un premio dunque attento al sociale, e non solo, anche di qualità, come si evince dall’inserimento del Premio “Tropea” fra i “premi di qualità” segnalati dal periodico Libri e riviste d’Italia, organo del Ministero dei Beni culturali.
L’appuntamento è dunque per il 16, 17 e 18 luglio 2010 a Tropea per scoprire chi la spunterà.
Angela Potente
(www.bottegascriptament.it, anno IV, n. 32, aprile 2010)