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A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Sito Fortress Europe:
la dolorosa rassegna
stampa sulle cospicue
vittime delle frontiere
di Paola Mazza
Mentre l’Europa sempre più si erige a fortezza, l’agghiacciante e puntuale
elenco di morti e dispersi e numerosi contenuti sul fenomeno migratorio
Mentre dei respingimenti alle frontiere si parla con vanto e populismo xenofobo; mentre le politiche di contrasto all’emigrazione clandestina si inaspriscono sempre di più con le loro tragiche conseguenze; mentre si tenta di fermare un fenomeno inarrestabile come quello delle migrazioni con il solo esito di dirottare i migranti verso percorsi sempre più difficili, pericolosi e mortali; mentre anche le normative sul diritto d’asilo vengono disattese respingendo persino coloro che ne potrebbero beneficiare; mentre si dimentica e si oscura cosa succede al di là dei nostri preziosi confini, una volta che i respingimenti sono stati operati, o che le persone sono state “salvate”; mentre la gente continua a migrare, a migrare e morire, c’è invece chi decide di ricordare e denunciare e tiene un triste e puntuale conteggio di ogni vittima delle frontiere e dei meccanismi che ne vorrebbero rendere impermeabile il valico.
È Fortress Europe, l’osservatorio sulle vittime dell’emigrazione – raggiungibile attraverso l’indirizzo www.fortresseurope.blogspot.com – una rassegna stampa che ne riporta i drammatici numeri, dal 1988 ad oggi. Cifre agghiaccianti: circa 15.700 le morti documentate, tra cui più di 6.300 dispersi.
Fondatore dell’osservatorio è Gabriele Del Grande, autore, oltre che del libro Mamadou va a morire (la cui immagine compare sulla destra dell’home page), anche di diversi articoli e reportage.
Il triste conteggio e i contenuti di denuncia
Il blog si presenta dunque nel suo principale obiettivo di mantenere costantemente aggiornato l’infelice conto delle morti dei migranti: «Morire di frontiera. Accade da vent’anni lungo i confini dell’Europa. Sono soprattutto naufragi, ma non mancano incidenti stradali, morti di stenti nel deserto come tra le nevi dei valichi montuosi, piuttosto che uccisi da un’esplosione negli ultimi campi minati in Grecia, dagli spari dell’esercito turco o dalle violenze della polizia in Libia».
Ma non solo i numeri. Se tali drammatiche cifre costituiscono infatti il principale contenuto del portale, esso si presenta inoltre come luogo nel quale poter trovare numerosi contributi relativi alla questione delle migrazioni e, in particolare, delle frontiere.
Sull’homepage infatti, mentre appaiono in testa i numeri citati, subito sotto è possibile trovare tutta una serie di articoli sugli argomenti più attuali del fenomeno migratorio, dalla questione delle donne nigeriane vittime di tratta, soggette anche loro, contro ogni normativa, all’espulsione nello stato libico; al racconto degli abusi commessi da parte della polizia greca e dei respingimenti continuamente attuati nell’Adriatico; alla denuncia delle violenze e dei soprusi perpetrati nelle carceri libiche; al lancio e bilancio di campagne nazionali come “Io non respingo”, iniziativa che ha visto, dal 10 al 20 giugno 2009, l’organizzazione di 108 eventi in 65 città italiane con lo scopo di manifestare il proprio dissenso per la visita in Italia del leader libico Gheddafi.
Numerose e molto belle anche le fotografie che arricchiscono i testi accompagnandosi agli articoli.
In fondo alla pagina si trova l’elenco dettagliato delle vittime della frontiera: «31/07/09 Egitto. La polizia egiziana apre il fuoco su un gruppo di emigranti alla frontiera con Israele. Un morto. È la settima vittima dal maggio scorso. Reuters [...] 18/02/06 Libia. Naufragio al largo delle coste libiche di un’imbarcazione diretta in Italia, 9 morti. Ansa […] 02/07/04 Italia. Naufragio nel Canale di Sicilia, 30 morti. La Repubblica […] 24/12/01 Grecia. Campo minato di Evros, confine greco-turco. Un’esplosione fa 4 morti. Cercavano di entrare illegalmente in Grecia. Kathimerini […] 06/01/00 Spagna. Ritrovati a Tarifa i corpi di 8 giovani morti annegati in un naufragio. El Pais» e così via, lungo questa lista orripilante, fino al 1988. Cliccando su ogni singola notizia è inoltre possibile giungere alla sua fonte originale. La rassegna stampa è poi disponibile in italiano, inglese e francese, e consultabile anche per anno e per paese.
Dai reportage al kit per le scuole
Sulla destra dell’home page invece numerosi link riportano diversi importanti contenuti come i notevoli Reportage, tra i quali vi sono alcuni brani tratti dal già segnalato testo Mamadou va a morire, e le numerose Inchieste.
Esiste poi la sezione Video & Audio attraverso cui è possibile scaricare moltissimi interessanti documentari sulle frontiere girati da giornalisti e associazioni – tra cui, solo per citarne alcuni, delle inchieste della trasmissione Presa diretta di Rai Tre, un assaggio dell’ormai famoso Come un uomo sulla terra, film-documentario di denuncia sulle politiche contro l’immigrazione clandestina perpetuate in Libia, un’intervista a Gabriele Del Grande, ospite del programma di Rai News 24 Tempi Dispari – e la Photo Gallery, ricca di scatti di differenti autori dalle immagini molto forti e suggestive.
E ancora la Mappa interattiva, cliccando la quale si giunge ad un’originale pagina di Google Maps in cui al posto della segnalazione, come d’abitudine, di alberghi o uffici vari, sono evidenziati invece diversi punti focali relativi ai contenuti del sito e i rispettivi rimandi.
Attraverso invece Le vignette di Said si arriva ad una serie di disegni in successione che costituiscono una «satira contro le frontiere».
Particolare infine il link Kit per le scuole, che vede la proposta di un pacchetto di cinque libri, oltre all’utilizzo dei vari materiali contenuti all’interno del sito, per trattare nelle scuole superiori la tematica delle migrazioni: il citato Mamadou va a morire, sulle vittime dell’emigrazione clandestina; Solo andata, di Erri De Luca, un romanzo in versi che racconta il drammatico viaggio di un gruppo di migranti nel Canale di Sicilia; Lager Italiani, di Marco Rovelli, testimonianze dai Cpt (Centri di permanenza temporanea) italiani; Un’eternità a Tangeri di Faustin Titi ed Eyoum Nganguè, il racconto a fumetti della storia di un ragazzo africano; L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi, di Gian Antonio Stella, sull’emigrazione italiana.
Un sito dunque originale e pregno di contenuti che si pone come particolare e prezioso strumento di testimonianza, denuncia e lotta contro le disumane conseguenze del continuo innalzamento ed inasprimento delle barriere intorno alla ormai Fortezza Europa.
Paola Mazza
(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 26, ottobre 2009)