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Direttore editoriale: Maria Ausilia Gulino
Anno III, n. 20, Aprile 2009
Voto degli italiani all’estero:
le due elezioni in Australia
(2006 e 2008) tra il diritto
e l’opportunismo politico
di Erika Frezzato
Le differenti opinioni sulla questione
del diritto al voto ai nostri emigrati
Il voto degli italiani all’estero è una conquista per tutti coloro che, avendo lasciato l’amato stivale, risiedono in paesi lontani dalla propria madre patria.
Il libro The Italian expatriate vote in Australia. Democratic right, democratic wrong or political opportunism? (Connor court publishing, pp. 290, $ 29.95), di Bruno Mascitelli e Simone Battiston, fa luce sul diritto di voto, apunto, recentemente acquisito dagli italiani all’estero e nello specifico dagli italiani d’Australia nel 2006. Durante la fase di preparazione di questo sono state indette nuove elezioni, nell’aprile del 2008. I nuovi eventi politici hanno generato una ventata rivoluzionaria nel pensiero forgiante questo libro.
Bruno Mascitelli è senior lecturer in Studi italiani ed europei alla Swinburne University of Technology di Melbourne. Simone Battiston è Cassamarca lecturer di italiano e capo del programma di Studi italiani della medesima università.
La progettazione di questo volume si deve anche alla disponibilità e cortesia dei media italiani in Australia, testate quali Il Globo, reti radiofoniche come Sbs e Rete Italia, che hanno fornito agli autori i mezzi per censire l’opinione pubblica, per comprendere e spiegare il pensiero politico degli italiani d’Australia. Gli autori di questo libro si assumono piena responsabilità delle proprie interpretazioni ed analisi politiche, come essi stessi affermano negli Acknowledgements (Ringraziamenti).
Struttura del libro e tematiche affrontate
Il libro, partendo da una carrellata storico-descrittiva della comunità italiana d’Australia, ne esprime i valori, interpretati con l’espletazione del voto e la nomina dei candidati italoaustraliani.
Il libro consta di otto capitoli, preceduti dalla Preface (Prefazione) di Gianfranco Cresciani che ci fornisce un’illuminante presentazione sulla psicologia e sulle dinamiche sociali e politiche degli italiani d’Australia, palesando le difficoltà riscontrate dagli autori nel progettare e realizzare il libro, ma anche evidenziandone la freschezza dei contenuti e la sagace descrizione di una realtà storica e sociale impregnata di stereotipi e idealizzazioni preconcette.
Il primo capitolo è costituito dall’Introduzione, volta a fornire una chiara cornice del background storico-politico ma anche pragmatico e legale del voto italiano all’estero e del modo in cui detto voto è stato percepito ed espresso in Australia nelle elezioni parlamentari italiane del 2006 e del 2008.
Un ventaglio esplicativo sulla politica italiana di quegli anni è stato aperto per chiarire il quadro generale della situazione elettorale italiana. In questa sezione introduttiva sono espresse le scelte metodologiche degli autori nell’esaminare e presentare i dati e le testimonianze raccolte. Domande fondamentali per la comprensione del testo sono poste accanto a delucidazioni sulla natura giuridica del diritto al voto, ottenuto anche da chi, pur essendo cittadino italiano, non ha mai messo piede in Italia. L’apprezzabile lavoro di ricerca, arricchito da citazioni autorevoli, fa luce sulle diverse prese di posizione degli espatriati nei confronti del voto all’estero.
Nel secondo capitolo una breve rassegna dei flussi migratori iniziati dall’Italia nel 1876 fornisce la chiave di lettura per entrare nel vivo nella situazione dell’emigrazione in Australia, essenziale ingrediente della comunità italoaustraliana. Dettagli sul modus vivendi dei neoimmigrati arricchiscono il bagaglio culturale e sociale per comprendere la situazione socioculturalpolitica degli odierni italiani d’Australia.
Tabelle esplicative forniscono una chiara e veloce comprensione dei dati tecnici, mentre foto di attuali parlamentari e personalità di spicco arricchiscono la trattazione, personalizzando i dati presentati.
Nel terzo capitolo c’è una breve storia del voto degli espatriati, dagli esordi fino agli sviluppi del dopoguerra per culminare nei decisivi dibattiti che hanno condotto al riconoscimento del diritto di voto. La scottante questione della doppia cittadinanza si inserisce in questo contesto in cui si smitizza il multiculturalismo australiano effettuando una digressione dal contesto meramente italoaustraliano tramite l’esempio della mancanza di supporto da parte dell’Australia ai suoi cittadini aventi anche cittadinanza libanese, quando questi furono intrappolati in Libano nel 2006, considerandoli de facto, cittadini di serie B.
Segue nel capitolo quarto lo scioglimento di giudizi preconcetti sugli emigranti italiani.
L’evoluzione della percezione degli espatriati nel nuovo contesto sociale e le risposte della loro nuova terra riempiono queste pagine con la forte complessità emotiva che accompagna chi sa fare scelte decisive e drastiche, ma che ha altresì la capacità di reinventarsi e riciclarsi in un nuovo contesto.
Il dilemma dell’adattamento degli italiani nel mondo e della creazione di organizzazioni a loro tutela e sostegno, fino al raggiungimento della loro politicizzazione, espressa nello specifico del caso australiano, tramite le elezioni del 2006 e del 2008, sono ampiamente descritte e commentate nel capitolo cinque. I comportamenti elettorali degli italiani all’estero e i risultati di dette elezioni sono esaminati con l’ausilio di tabelle descrittive per i vari collegi elettorali di Africa, Antartide, Asia e Oceania.
Una rappresentazione della cartellonistica pubblicitaria dei vari candidati australiani apporta ulteriori informazioni sulle linee politiche successivamente rappresentate nel capitolo sesto.
Precede il capitolo Conclusion (Conclusione), vale a dire il capitolo ottavo, l’esame di un questionario divulgato tra gli espatriati d’Australia eleggibili al voto, in cui si analizzano le risposte e si tirano le fila della vicenda delle elezioni politiche, sollevando svariate questioni collegate al voto.
Strumentalizzazione politica del voto degli italiani all’estero?
Queste pagine indagano il dualismo di chi sente che la propria identità è scissa tra due nazioni, di coloro che sono ancora campanilisticamente attaccati alla propria “italianità”. In un generale contesto di globalizzazione il diritto al voto degli italiani all’estero, basato esclusivamente sullo ius sanguinis, sembrerebbe anacronistico per l’intrinseco rafforzamento del concetto di “italianità”.
La mancanza di precedenti statistiche sui comportamenti elettorali degli emigrati italiani e l’assenza di studi sul loro interesse e partecipazione politica fa di questo libro uno strumento indispensabile per comprendere da vicino i meccanismi che hanno stimolato e spinto al voto gli espatriati in Australia, ma anche l’opportunistica strumentalizzazione del loro ruolo da parte dei partiti italiani.
Un libro che consigliamo vivamente per l’accattivante descrizione delle divergenti opinioni sul voto degli italiani all’estero e l’ampia selezione di fonti ufficiali e dati tecnici.
Erika Frezzato
(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 20, aprile 2009)
Elisa Calabrò, Eliana Grande, Mariangela Monaco, Maria Paola Selvaggi, Tiziana Selvaggi
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Natalia Bloise, Pierpaolo Buzza, Elisa Calabrò, Maria Franzè, Anna Guglielmi, Luisa Grieco e Mariangela Rotili, Angela Potente, Francesca Rinaldi, Maria Paola Selvaggi