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n. 817 del 22/11/2007.
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Direttore editoriale: Maria Ausilia Gulino
Monica Murano
Anno III, n° 17 - Gennaio 2009

della forza attuale
della ’Ndrangheta
di Mariangela Monaco
Un volume di Baldini Castoldi Dalai
mette in evidenza i suoi vari aspetti
La ’Ndrangheta ha da pochi anni, e in particolare dopo gli eclatanti episodi dell’omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente della Regione Calabria, e della strage di Duisburg in Germania, conosciuto un’attenzione mediatica senza precedenti. A ciò è seguita anche un’ampia attività saggistica, con la pubblicazione di numerosi lavori, redatti da esperti conoscitori del fenomeno, quali Arcangelo Badolati, Enzo Ciconte o Nicola Gratteri, che hanno permesso alla pubblica opinione di avere una conoscenza più approfondita di una criminalità poco nota, ma fortemente radicata nel tessuto socioeconomico calabrese in primis, con ramificazioni in tutta Italia e anche all’estero. Tra questi lavori rientra certamente
La struttura familiare quale elemento fondamentale
Dal saggio emerge come la forza della ’Ndrangheta si basi essenzialmente su due fattori: il primo, e più importante, è la valorizzazione criminale dei legami familiari, mentre il secondo è la sua diffusione a livello internazionale. Non esiste una struttura verticistica come nel caso di Cosa nostra, non esiste una commissione: la ’Ndrangheta è organizzata per famiglie (’ndrine), e ogni famiglia ha il suo territorio (locale) che controlla completamente. Questo significa, prima di tutto, che non è concepibile una lotta per il potere all’interno dell’organizzazione (come è accaduto per la mafia siciliana con i corleonesi), in quanto non c’è un capo assoluto. Naturalmente, possono insorgere scontri (faide) tra famiglie: che non sono molto frequenti, in realtà, ma quando si verificano sono fortemente cruenti (inutile citare il caso di San Luca); anche perché la ’Ndrangheta affonda le sue radici nell’arcano, inteso pure in senso antropologico. Ci sono difatti veri e propri riti di iniziazione (i famosi santini, per esempio; un santino mezzo bruciato è stato trovato anche sul luogo della strage di Duisburg) e, più in generale, tutta una ritualità che contraddistingue l’affiliato (di solito, l’affiliazione coincide con la maggiore età). La mancanza di un vertice non evita, ovviamente, che possano esserci famiglie più potenti di altre, e ciò dipende sostanzialmente dallo sfruttamento intensivo delle opportunità presenti nel territorio controllato. La cosca Piromalli, ritornata sotto i riflettori mediatici di recente, perché connessa all’arresto del sindaco di Rosarno e dell’ex-sindaco di Gioia Tauro, proprio sulla Piana gioiese esercita il suo controllo assoluto, compreso il porto della cittadina reggina (vera e propria miniera d’oro, come vedremo). C’è poi un altro modo per aumentare il proprio potere, che in molti territori arriva al diretto controllo delle elezioni comunali, e quindi in piena collisione con la vita politica locale, al punto che
Una «mafia liquida» nonché una holding criminale
Il secondo elemento di forza, come detto, è l’ampia diffusione a livello non solo nazionale (oltre alla Calabria, è particolarmente forte in Lombardia, Emilia e zona di Torino), ma mondiale: America Latina, Australia, Canada, Germania, Stati Uniti. Sotto questo punto di vista, Forgione parla, a ragione, di una «mafia liquida». L’esempio più eclatante è il traffico di stupefacenti, attività in cui la ’Ndrangheta ha assunto grande rilievo sul piano internazionale, specie per la cocaina proveniente dal Sud America. Ci sono diretti contatti tra i narcotrafficanti colombiani e alcuni boss (reggini in particolare), e la droga arriva in Italia – ove i gruppi calabresi hanno il controllo assoluto – tramite, in particolare, il porto di Gioia Tauro. Stupisce che si intercettino telefonate intercontinentali Calabria-Sud America in cui gli interlocutori parlano in dialetto. La supremazia raggiunta dalla ’Ndrangheta in questa attività (fino a qualche lustro fa controllata dalla mafia) si spiega in primis per il fatto che i cartelli sudamericani si fidano maggiormente di essa, vista la sua struttura e specialmente la sua “impermeabilità”. La ’Ndrangheta è una vera e propria holding criminale, presente in tutte le attività in cui è possibile guadagnare. Due casi emblematici sono rappresentati dal porto di Gioia Tauro, diventato il maggior porto mediterraneo per presenza di container, dove le imprese, per poter poggiar i container, debbono pagare l’apposita tangente alla cosca Piromalli, e dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Praticamente le varie cosche si sono divise l’A3 in tratte, ed in ciascuna hanno il controllo degli appalti (aggiudicati da imprese a loro gradite). Nel corso di questi anni sono stati bloccati alcuni cantieri per collusioni mafiose della ditta aggiudicatrice. Questo ha portato ad un ritardo nei lavori, senza contare che gli stessi boss hanno tutto l’interesse economico che i cantieri rimangano aperti il più a lungo possibile. Risultato: code chilometriche e lavori in corso da oltre dieci anni (con tratte dove sono iniziati da poche settimane), quando negli anni Sessanta l’intera autostrada fu realizzata in poco meno di dieci anni (un periodo, tutto sommato, ottimo, rapportato al tempo e all’impervio territorio, specie lucano e calabrese, su cui costruire). Menzione a parte merita
Luigi Grisolia
(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 17. gennaio 2009)
Elisa Calabrò, Mariangela Monaco, Maria Paola Selvaggi, Tiziana Selvaggi
Giulia Adamo, Lalla Alfano, Mirko Altimari, Valeria Andreozzi, Simona Antonelli, Marta Balzani, Claudia Barbarino, Valentina Burchianti, Paola Cicardi, Guglielmo Colombero, Francesca Commisso, Simona Corrente, Giulia Costa, Alessandro Crupi, Sebastiano Cuscito, Simone De Andreis, Marina Del Duca, Barbara Ferraro, Anna Foti, Maria Franzè, Annalice Furfari, Simona Gerace, Barbara Gimigliano, Valeria La Donna, Giuseppe Licandro, Anna Teresa Lovecchio, Rosella Marasco, Francesca Martino, Francesca Molinaro, Mariflo Multari, Paola Nuzzo, Sara Parmigiani, Anna Picci, Mariastella Rango, Marilena Rodi, Roberta Santoro, Marzia Scafidi, Fulvia Scopelliti, Alessandra Sirianni, Alba Terranova, Raffaella Tione, Filomena Tosi, Laura Tullio, Monica Viganò, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro
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Elisa Calabrò, Guglielmo Colombero, Simona Corrente, Alessia Cotroneo, Marina Del Duca, Rita Felerico, Anna Foti, Eliana Grande, Daniela Graziotti, Maria Ausilia Gulino, Carmela Infante, Luigi Innocente, Luisa Grieco e Mariangela Rotili, Francesca Molinaro, Mariangela Monaco, Alessandra Morelli, Mariflo Multari, Monica Murano, Angela Potente, Roberta Santoro, Maria Paola Selvaggi, Silvia Tropea, Andrea Vulpitta