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A. XVIII, n. 205, nov. 2024
Adozione: una volontà, più azioni
ed un percorso tra amore e legge
di Alessandro Crupi
Nel libro-guida di Mammeonline le storie emozionanti delle prime volte
tra genitori e figli adottivi e una panoramica sugli stati di provenienza
Nei paesi dell’adozione. Le adozioni internazionali tra ragioni storiche e racconti del cuore (Introduzione di Marco Scarpati, Mammeonline, pp. 300, € 16,00) è un’opera che Renata Emma Ianigro sente sua al cento per cento essendo una diretta derivazione di esperienze personali, professionali e umane. Professionali, in quanto
Ogni descrizione, inoltre, è accompagnata dai racconti di viaggio, densi di passione e scritti direttamente dalle famiglie che in quei paesi hanno adottato, tra cui figura anche l’esperienza diretta dell’autrice. Una scelta precisa al fine di coniugare al meglio teoria e pratica.
La conoscenza per una scelta consapevole
Lo scopo principale di questo libro è pienamente desumibile dall’Introduzione, curata da Scarpati, avvocato e docente universitario oltre che presidente dell’Ecpat Italia, un’associazione che combatte la piaga dello sfruttamento sessuale dei minori. Egli, innanzitutto, partendo dal settore di pertinenza, oggetto dell’opera, delinea gli elementi essenziali delle adozioni internazionali, marcando le differenze con gli aspetti che caratterizzavano lo stesso ambito in un passato risalente ad una ventina di anni fa. Una piccola valutazione funzionale al suddetto obiettivo in quanto, proprio partendo dalle variazioni che in questo arco di tempo si sono materializzate, è possibile comprendere, in maniera completa, le dinamiche che contrassegnano, oggi, il sistema delle adozioni internazionali e preparare, nella migliore condizione possibile, chi si appresta a scoprire questo mondo.
Scarpati mette l’accento, soprattutto, sul diverso approccio dei genitori adottivi e sulle nuove caratteristiche dei bambini adottati. La tendenza, infatti, è che i primi sono più anziani rispetto ai loro “omologhi” del passato, appartengono ad un ceto sociale medio e, cosa molto importante, sono spinti all’adozione da un senso di filiazione più spiccato. Per quanto concerne i secondi, invece, i maggiori cambiamenti riguardano la tipologia e il numero dei paesi da cui provengono (in quantità superiore rispetto a prima) e l’età, la quale è cresciuta anch’essa sposando la tendenza che ha coinvolto i realtivi genitori. Oltre a questi aspetti, il fenomeno dell’evoluzione multimediale, con l’annesso sviluppo delle nuove tecnologie, ha notevolmente incrementato la diffusione delle adozioni a tutti i livelli, fornendo più strumenti e opportunità rispetto a quanto accadeva in precedenza. Ma la cosa forse più eclatante, che ha cambiato radicalmente l’architettura delle adozioni internazionali, riguarda il fatto che la legge ha posto l’obbligo, per i genitori adottivi, di recarsi nel paese da cui proviene il bambino per incontrarlo direttamente nel luogo in cui dove è vissuto fino a quel momento. Ciò consente ad essi di vedere e “sentire” lo stesso ambiente del loro futuro figlio, in modo da comprendere a fondo il suo mondo per, poi, favorire in maniera sicuramente più reale ed equilibrata il suo inserimento in un territorio che è totalmente nuovo. In aggiunta a ciò, la conoscenza del paese di nascita si rivela indispensabile anche per il bambino adottato, in quanto gli consente di ricostruire la sua storia e di inserire per sempre nel proprio bagaglio personale, facendoli propri, tutti gli elementi e i valori che lo stato d’origine gli ha donato naturalmente. In tal senso, inoltre, la famiglia adottiva ha la possibilità di prendere coscienza della cultura di quello stato di provenienza e, di conseguenza, della relazione instauratasi nel corso del tempo tra l’adottato e la sua terra. Ed ecco, dunque, che si giunge all’obiettivo di un libro che, negli intendimenti dell’autrice, vuol essere un supporto a tutti coloro i quali abbiano intenzione di tuffarsi nel variegato mondo delle adozioni internazionali. Uno strumento di significativa utilità per genitori e figli adottivi, da adoperare sia prima (da parte della famiglia) che dopo (ad opera soprattutto del figlio “venuto da lontano” con l’aiuto del suo nuovo nucleo familiare). «Questo libro non è da leggere dall’inizio alla fine o da seguirne la trama. È da usare, e quindi non da leggere o da seguire come una bibbia: va corretto e aggiornato continuamente» leggiamo. Più chiaro di così…
Adottare è amare
Prima di entrare nel vivo della duplice descrizione, stato d’origine-racconto personale, il Capitolo I integra l’introduzione di Scarpati riaffermando le finalità dell’opera ed evidenziando soprattutto gli aspetti cruciali dell’adozione internazionale, come il principio di sussidiarietà tra stati, allo scopo di lavorare tutti insieme per superare, comunque, i problemi dei bambini abbandonati nei paesi di riferimento, in un’ottica risanatrice che faccia apparire la scelta adottiva come ultima soluzione, quando non se ne possa proprio fare a meno. Importante è, poi, il senso di multietnicità riferito allo scambio e all’arricchimento culturale, che emerge nella relazione famiglia-bambino e che contribuisce, inoltre, a formare nell’adottato un’identità mista in cui si mescolano valori diversi e variegati. In questo contesto il libro fornisce anche informazioni sulla normativa vigente, con tanto di rapporti statistici sulla situazione nel nostro paese. Il fulcro centrale dell’opera è, però, costituito dai racconti delle famiglie (accanto alla descrizione degli stati di provenienza del figlio), che hanno vissuto in prima persona l’esperienza adottiva e che esprimono intensi momenti di umanità, commozione, eccitazione e gioia. E nel testo sono soprattutto le future madri ad esprimere, fortemente, questi sentimenti. Come si noterà dalla lettura, infatti, l’esposizione appassionata di queste esperienze uniche è principalmente curata da loro, sicuramente dotate, per natura, di una sensibilità particolare nell’interiorizzare certi attimi particolari.
Lo stile di scrittura impiegato nell’intera opera è piuttosto scorrevole, spontaneo, oltre che fondamentalmente essenziale e chiaro quando affronta tematiche di respiro internazionale.
Nei paesi dell’adozione lancia un messaggio che parte dal cuore: adottare un bambino significa, al di là di tutto, dare una speranza di vita migliore, una grande opportunità di riscatto sociale e, in senso lato, un significativo scambio bilaterale di grande sensibilità umanitaria. Il mondo, ad ogni latitudine, ne ha estremo bisogno.
Alessandro Crupi
(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 11, luglio 2008)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi