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A. XIX, n. 209, mar. 2025
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Home Page (a cura di La Redazione) . A. XIX, n. 209, mar. 2025

Zoom immagine Chiunque ha almeno un segreto,
ma non tutti riescono a svelarlo

di Alessia D'Aquino
Per Robin, Tigani mette a nudo la psiche umana
mostrandone le innumerevole sfaccettature


La routine spesso e volentieri opprime le nostre esistenze e siamo costantemente alla ricerca di qualcosa che possa rompere gli schemi della quotidianità.
Paradossalmente, è proprio quando smettiamo di cercare che la vita ci sorprende in modi inimmaginabili, portandoci quella novità tanto attesa.
Questo è quanto espresso in Ordalia delle foglie di Francesco G. Tigani (Robin edizioni, pp. 86, 14,00). Nel libro, l’autore siciliano mostra come anche l’elemento all’apparenza più insignificante possa far scaturire una reazione a catena di conseguenze devastanti.

Le foglie: simbolo di morte e di rinascita
La tranquillità di un piccolo villaggio svizzero viene interrotta dal misterioso arrivo di una donna bellissima. La giovane catturerà immediatamente l’attenzione del protagonista, un aspirante scrittore, che spinto un po’ dall’interesse e un po’ dalla possibilità di arricchire il suo romanzo, inizierà ad indagare sulle ragioni che hanno spinto la ragazza a giungere in questo paesino sperduto tra le montagne.
L’enigma si infittirà quando la donna sarà sorpresa a recarsi in una villa di proprietà di una ricca e facoltosa famiglia del posto, villa tuttavia disabitata in quel periodo dell’anno.
Il protagonista, sempre più intenzionato a far luce sulla vicenda, coinvolgerà anche un suo amico, ed entrambi subiranno gli effetti collaterali per essersi invischiati in un affare più grande di loro.

Il segreto: raccontarlo o costudirlo dentro di sé?
Una delle tematiche centrali del breve romanzo è il segreto. Ci si trova dinnanzi due strade da percorrere: raccontare la verità, perseguendo la via della giustizia ma rovinando così l’esistenza degli attori coinvolti o custodire la verità dentro di sé e buttare via la chiave? Da qui si apre una profonda digressione sul rapporto tra la verità e le implicazioni che comporta.
È fondamentale raccontare come stanno davvero le cose o è meglio aspettare che sia la vita a portarci il conto per le nostre malefatte? C’è una riflessione intrinseca nel testo che racchiude in sé il famoso detto “chi la fa l’aspetti”.
Non a caso, i personaggi, nonostante in alcuni casi siano mossi da nobili intenti, riceveranno un assaggio della loro medicina. Insomma, la verità fa male e in alcuni casi ancora di più. La scelta migliore sarebbe lasciare che tutto segua il proprio corso, senza cercare di forzare nulla. Il karma farà il suo lavoro e ognuno otterrà ciò che merita al posto giusto e nel momento giusto.

Prendere il coraggio di spiegare le ali
Un altro messaggio ricavabile dalle pagine del testo è quello di spingersi al di fuori dei propri limiti e di varcare la soglia della propria comfort zone. Se è vero che non dobbiamo necessariamente calcare la mano nel corso degli eventi, allo stesso tempo non dobbiamo nemmeno restare impotenti nella nostra bolla e aspettare che piova la manna dal cielo. La vita è un dono prezioso ed è nostra e soltanto nostra.
È molto difficile scoprire chi siamo e quale sia la nostra vera vocazione, il nostro posto nel mondo senza spiegare le ali e prendere il volo. Tutto è appeso a un filo, l’esistenza è fugace e in precario equilibrio, ragion per cui dobbiamo prendere tutto ciò che la vita ci offre e realizzare quante più esperienze possibili.
Solo scrollandoci di dosso il passato (seppur facendo tesoro delle lezioni che ne abbiamo appreso) riusciremo ad andare avanti nel nostro cammino.

Lessico e stile
La storia è ambientata in un tempo imprecisato, ma il lessico ha un retrogusto antico ed elegante, pur restando semplice, chiaro e lineare. Le ambientazioni e il ritmo della narrazione sono costruiti egregiamente, dando vita a un ritmo incalzante che invoglia il lettore a leggere pagina dopo pagina.
Il racconto è scorrevole, avvincente e intrigante, insomma un cocktail perfetto che rende questo giallo veramente coinvolgente. Dipingendo la piena atmosfera autunnale, è un’opera perfetta da leggere specialmente nella stagione delle foglie dorate.
Ciò non toglie che è un racconto adatto a qualsiasi periodo dell’anno. È consigliato sia agli appassionati di gialli o misteri, sia ad un pubblico più ampio, essendo un romanzo breve di ampio respiro, condito da digressioni esistenziali presentate in maniera suggestiva e delicata.

Alessia d’Aquino

(www.bottegascriptamanent.it, anno XIX, n. 209, marzo 2025)

Collaboratori di redazione:
Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT