Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVII, n.195, dicembre 2023
Un viaggio tra
criminalità e
archeologia
di Emanuele Natale
Edito da Nep, un libro
in cui Gino Carlomagno
coniuga “giallo” e storia
Misteriosa morte nella Tuscia (Nep edizioni, pp.150, € 15,00) è un libro di narrativa di genere giallo scritto da Gino Carlomagno. L’autore ha iniziato a pubblicare nel 2000 anche se ha da sempre coltivato la passione per la lettura e la scrittura, così come si legge sul sito della Nep edizioni, realizzare il sogno di pubblicare i suoi romanzi. Lo scrittore vanta già un’ampia gamma di pubblicazioni, infatti i primi testi, pubblicati anch’essi con la Nep edizioni, risalgono al 2016: Dal girino al mouse. Storie di vita vissuta (pp. 60, € 15,00) e Dieci racconti fantastici. Dal nipote al nonno (pp. 96, € 13,00).
Dunque, Misteriosa morte nella Tuscia è il penultimo pubblicato della serie di libri aventi come protagonista il Capitano Giorgio Gregòri. Infatti, si possono trovare moltissimi altri romanzi, sempre editi da Nep edizioni, coi quali poter vivere e risolvere i casi insieme al Capitano, come: Il segno della vendetta (pp. 148, € 14,00), Tarli ossessivi (pp. 148, € 15,00), Consuelo (pp. 184, € 16,00), Il segreto dell’acqua (pp. 136, € 15,00).
Il romanzo su cui ci soffermeremo in questo contesto racconta una triste vicenda: un crimine avvenuto nella Tuscia, nella zona di Viterbo. Il caso non sembra avere una soluzione e il Capitano, trovatosi lì in vacanza con la sua famiglia, si troverà a dover indagare e proverà a far luce su questo mistero.
Una trama articolata e ben costruita
La trama di Misteriosa morte nella Tuscia inizia da lì, dalla Tuscia laziale, da quei territori incantevoli presenti nella provincia di Viterbo, che ogni anno attraggono visitatori da tutto il mondo, per ammirare con i propri occhi gli incantevoli paesaggi naturali e soprattutto gli innumerevoli reperti storici e archeologici lasciati in eredità al mondo dal popolo etrusco.
Giorgio Gregòri, trovatosi lì in vacanza con la sua famiglia, sua moglie Giorgia e i suoi due figli Giulia e Giacomo, fa una macabra scoperta: trova il corpo di un cadavere lasciato inerme nelle distese di terra che costeggiano la strada SP82. Non credendo all’apparente suicidio dell’uomo, inizia a indagare insieme agli agenti del luogo, avviando le indagini allo scopo di far luce sull’oscura vicenda.
Le indagini portano subito a una triste verità: l’intuito di Giorgio non sbagliava e il povero uomo, dalle prime indagini, risulta essere morto per un’intossicazione da monossido di carbonio. Pertanto, solo in seguito è stato trasportato in quelle distese di terra, prima di essere rinvenuto nel luogo del ritrovamento. Il comando di Polizia brancola nel buio per i primi periodi, riuscendo a trovare pochissimi indizi su chi sia l’uomo defunto. Così, Giorgio Gregòri è costretto a battere diverse piste, prima di poter iniziare a capire cosa sia accaduto e ricostruire, man mano, l’intera faccenda.
La narrazione si muove su una continua dicotomia, infatti, se da una parte c’è un caso di apparente omicidio da risolvere, dall’altra inizia a farsi strada il triste fenomeno del contrabbando di reperti archeologici di origine etrusca e di furti da parte di alcuni tombaroli. Nonostante sembrino due casi differenti l’uno dall’altro, risulteranno essere collegati tra loro, dando vita a un’indagine molto più complessa di ciò che sembrava all’inizio.
L’ispettore si troverà a dover effettuare indagini alquanto pericolose al fine di scoprire la verità su entrambi i fronti, rischiando la propria vita e quella dei propri colleghi, allo scopo di assicurare alla giustizia i malfattori. I colpi di scena si susseguiranno fino al termine della narrazione e la suspence diventerà un elemento predominante nel testo, aumentando man mano che ci si avvicina al termine delle pagine.
Come spesso accade nei gialli, la parte più carica di tensione è il finale, con colpi di scena e l’adrenalina a far da protagonista; le certezze del lettore apprese fino a quel momento vengono a mancare; i personaggi si scoprono per ciò che sono e l’ultimo tassello del puzzle trova il suo posto in una trama articolata e precisa in ogni sua sfumatura.
Un percorso tra realismo, storia e alta tensione
Misteriosa morte nella Tuscia è un libro adatto a tutti gli amanti del poliziesco, infatti, il lessico risulta di semplice comprensione e in alcuni frammenti sono inseriti dei dettagli intriganti per quanto riguarda le indagini, rendendole il più realistiche possibile.
La penna di Carlomagno riesce a coinvolgere senza stancare, permettendo al lettore una piena immersione nei fatti narrati, elemento che risulta essere di fondamentale importanza per la riuscita di un libro di questo genere.
Il testo si colloca nel mercato editoriale come un giallo-poliziesco, nel quale sono presenti alcuni tratti thriller. Infatti, sono presenti molti degli elementi caratteristici: un efferato crimine, che non sembra lasciare spazio ad alcuna soluzione, indagini sempre più pericolose, antagonisti senza scrupoli e un finale avvincente a completare il tutto. Essi, però, vengono elaborati in maniera originale dall’autore, che riesce a dargli una veste innovativa, creando un connubio perfetto, al fine di rendere la storia originale e scorrevole.
Oltre agli elementi sopra elencati, Carlomagno ha aggiunto altri accorgimenti che aggiungono valore a questo testo, a partire dall’ambientazione scelta. I luoghi in cui avvengono i fatti, in alcuni momenti, svolgono un ruolo da protagonista assoluto, affascinando il lettore con descrizioni accurate ma mai eccessive. Risultano essere ben fatte e riescono nel compito di risaltare e valorizzare la storia caratterizzante la Tuscia in tutto il suo splendore, soprattutto quella inerente alla civiltà etrusca.
La caratterizzazione dei personaggi: un valore aggiunto
Infine, i personaggi risultano un valore aggiunto e uno dei maggiori punti di forza. Essi vengono caratterizzati alla perfezione in tutte le loro sfumature, in modo da risaltarne la personalità e permettere al lettore una maggiore empatia verso di loro.
Prima di tutto, il protagonista, Giorgio Gregòri, ammirato per il suo coraggio e la propria dedizione al lavoro. Grazie alla sua caparbietà riesce a compiere le scelte giuste e a risolvere il mistero, senza intimorire di fronte agli ostacoli o cedere di fronte a una paura, che in determinate situazioni, rischierebbe di prendere il sopravvento. Inoltre, riesce a gestire il duplice ruolo che gli è stato assegnato: da una parte Capitano coraggioso pronto a mettere a rischio la propria vita, dall’altra padre e marito premuroso verso la propria famiglia.
I personaggi secondari non sono da meno: i colleghi, come il Capitano Volturno, risultano essere descritti in maniera accurata e diventano indispensabili ai fini della trama, tanto da dare l’impressione che il protagonista senza di loro non potrebbe riuscire a realizzare i suoi obiettivi.
Per ultimo, l’antagonista, a mio avviso, è uno dei personaggi più interessanti dell’intera narrazione. Il suo arco di trasformazione nella storia è ben costruito. Per gran parte della narrazione riesce a essere invisibile, aumentando la curiosità nel lettore su chi sia, se sia chi dice di essere e se possa essere possibile assicurarlo alla giustizia. Il colpo di scena finale stravolge le certezze apprese fino a quel momento, rendendolo imprevedibile.
Un’intera storia contrassegnata dal realismo
Infine, un altro elemento che occorre mettere in risalto è il realismo, aspetto che caratterizza indubbiamente l’intera storia. Infatti, l’autore ha aggiunto molti dettagli interessanti, soprattutto per quanto riguarda le indagini, rendendo le descrizioni e la linea temporale degli avvenimenti alquanto realistici, nonostante si tratti di un’opera di fantasia.
Tutto ciò permette al lettore di vivere una vera e propria indagine insieme a Giorgio Gregòri e ai suoi colleghi, vestendo i panni dell’investigatore, vivendo le paure, i dubbi e i pericoli a cui sono esposte le Forze dell’ordine.
Per quanto detto, a conclusione, Misteriosa morte nella Tuscia è una lettura consigliata per chi cerca un libro non eccessivamente lungo, ma allo stesso tempo coinvolgente ed emozionante, adrenalinico in ogni momento della trama e che, pertanto, spinge ad arrivare alla fine della storia senza distogliere lo sguardo dal testo.
Emanuele Natale
(www.bottegascriptamanent.it, anno XVII, n. 195, dicembre 2023)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi