«Se ne sono andati tutti, anche sua moglie e suo figlio. Ci sono solo lui e il muratore che sta gettando l’ultima calce sul tombino dove poco prima, in una bara semplice e lucida, è stato deposto il corpo di sua madre». Per mettere in risalto i contenuti del testo Non è il tuo nome (Armando Editore, pp. 112, € 15,00) di Eleonora Benedetti si può cominciare da questa citazione.
L’autrice, che ha scritto fiabe e filastrocche fin da bambina, in questo suo secondo romanzo, ci fa conoscere Antonio che, mentre partecipa alla sepoltura di sua madre, vede avvicinarsi una giovane donna che desidera fargli le condoglianze.
Questo incontro lo porta a ripercorrere la vita travagliata della donna che lo ha messo al mondo, la stessa che appena ventenne viene cacciata di casa perché incinta. A darle accoglienza è una signora colta e nobile che la aiuta in ogni problematica quotidiana.
La storia fa da spola tra Montefalco e Trevi, un paese di campagna ancora scosso dal secondo conflitto mondiale, ancorato alle tradizioni e in cui una ragazza si ritrova a lottare per il bene del figlio che porta in grembo.

Una storia al femminile
Dinanzi alla morte di una persona cara, che ci ha amato e che in qualche modo ci ha dato la possibilità di vivere un’esistenza felice, tendiamo a ripercorrere incessantemente il nastro dei ricordi in modo tale da “rivivere” quanto abbiamo convissuto.
È proprio quanto succede nel testo che si sta prendendo in esame. Infatti, Benedetti, avvalendosi di uno stile scorrevole, ma, al contempo, accattivante, trascina il lettore fin dentro i dettagli delle sue narrazioni, facendolo entrare in empatia con i personaggi, la cui caratterizzazione è sempre accurata, in modo tale da rendere la lettura piacevole e coinvolgente.
Da questo punto di vista, ritornando alle vicende che segnano la vita della ragazza costretta a diventare donna Secondo dopoguerra, risulta importante far notare come l’autrice mostra continuamente le fragilità e l’incredibile forza che può riguardare una madre pronta a tutto pur di riscattare il suo onore e, soprattutto, quello di suo figlio.

Luoghi e personaggi così accurati da sembrare vivi
Un altro elemento che risulta occorre evidenziare per comprendere a fondo le peculiarità della scrittura di Benedetti sono le descrizioni dei luoghi e dei personaggi.
Infatti, risultano essere così precise al punto da sembrare quasi di tornare indietro nel tempo e di passeggiare in quelle campagne umbre ricche di storia e di emozioni. Da questo punto di vista, come esempio, è opportuno riferire che è in grado di commuovere la maestria con la quale l’autrice riesce a imprimere quel sentimento che permette al lettore di immedesimarsi con Maria, la quale rappresenta non solo tutte le donne del periodo raccontato, ma anche quelle moderne perché questa storia non si ferma, continua anche oltre le pagine, ti resta dentro e ti riempie.
Dunque, Non è il tuo nome è segnato da una narrazione intensa, che prende le mosse da una storia reale, vissuta e sentita, che ha inizio nel giorno della sua morte ma che, facendo leva sull’espediente letterario del flashback, è capace di ripercorrere le tappe salienti dell’intera esistenza della madre di Antonio, fin dalla scoperta della gravidanza nel 1945.

Ilaria Coppolaro

(www.bottegascriptamanent.it, anno XVII, n. 194, novembre 2023)