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A. XIV, n. 158, novembre 2020
Vicissitudini
di un partito
di Rosita Mazzei
Mauro Del Bue
in un saggio politico
sulla storia del Psi
Il passato di un partito affonda le proprie radici nella storia che ha trascorso cercando di elaborare le proprie idee e le proprie aspirazioni tentando di concretizzarle nella realtà a esso contingente. Tale storia, inoltre, è spesso lunga, complessa e ricca di sfaccettature e non è certo semplice narrarla e sviscerarla in ogni suo aspetto.
In tale impresa si è cimentato il giornalista e storico Mauro Del Bue all’interno del suo saggio L’unità. Storia di divisioni, scissioni, espulsioni e sconfitte della sinistra italiana (Città del Sole Edizioni, pp. 280, € 20,00), in cui cerca, con grande precisione, di tracciare i tratti essenziali e principali del socialismo italiano, partendo dai volti e dalle azioni che lo hanno contraddistinto sin da fine Ottocento.
L’iniziale scissione
La portata di questo libro la si intuisce già dalla Prefazione affidata al giornalista e politico Ugo Intini: «La storia dei socialisti è stata prima riscritta e stravolta dall’egemonia culturale comunista. Infine (da “Mani Pulite” in poi) è stata addirittura cancellata. Ed è per questo che contributi come quelli di Del Bue hanno una grande importanza. Già nel titolo, si coglie l’essenziale: è una storia di divisioni e scissioni. [...] Ma poiché i tempi della rinascita italiana (se avverrà) saranno lunghi, nel frattempo – ed è essenziale – dobbiamo conservare la nostra storia migliore per le giovani generazioni, prima che sia completamente cancellata».
Ed è in questa missione di recupero della memoria da tramandare ai posteri che si impegna Del Bue in questo suo saggio, a metà tra lo storico e il politico, che non manca di elencare i pregi e i difetti dei vari protagonisti che si sono susseguiti nel corso dei secoli.
Così l’autore ci mostra le varie vicende conseguitesi nel tempo: dal primo appuntamento tra i fondatori del partito a Genova nel 1892, con l’iniziale legame con gli anarchici, menzionando anche i precedenti congressi tra le varie fazioni, fino all’elencazione dei vari protagonisti che decretarono l’inizio di tale avventura politica quali Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Carlo Monticelli e molti altri.
Dopo l’iniziale scissione con gli anarchici a causa delle divergenze di vedute, le lotte all’interno del Partito socialista non mancarono di certo. Basti pensare alla polemica precedente al congresso di Genova tra il filosofo Antonio Labriola e Filippo Turati, al congresso dell’Internazionale socialista a Zurigo nell’agosto del 1893 con il sempre teso rapporto con la frazione anarchica o allo scontro tra Filippo Turati ed Enrico Ferri.
Una storia importante
Il lavoro che ci presenta Del Bue è davvero accurato, prende spunti da fonti autorevoli e illustra punto per punto le vicende che hanno segnato l’epoca della lotta della classe operaia e non solo. Vengono così menzionati vari filosofi quali il russo Michail Aleksandrovič Bakunin, il tedesco Karl Marx o il francese George Sorel, citati non solo per le loro idee, ma anche per le vicende che li videro protagonisti e che influenzarono la storia italiana e internazionale.
Anno dopo anno, congresso dopo congresso, battaglia dopo battaglia: questo saggio ripercorre tutto, non tralasciando alcun particolare della tormentata evoluzione di un partito che ha cercato di fare della lotta operaia la propria bandiera, persino quando l’Italia si è trovata a dover decidere se entrare o meno da parte attiva all’interno della Prima guerra mondiale. Proprio questo avvenimento non potrà che scatenare diverse reazioni all’interno del partito in questione quando Mussolini, ancora lontano dal divenire il triste e feroce dittatore che conosciamo, abbandonò la direzione dell’ Avanti per dichiararsi interventista.
Una lotta perenne
Le nozioni e le vicende storiche snocciolate all’interno di questa opera sono davvero troppe per poter essere racchiuse in poche righe, ma esse attraversano tutto il secolo scorso, toccando momenti cruciali quali il Sessantotto e le lotte clandestine tra estremisti di destra e di sinistra.
Un libro necessario a chiunque abbia voglia di conoscere a fondo le origini di un determinato nucleo politico e comprenderne i vari retroscena, fatti spesso di incoerenze, ma anche di grandi ideali. Inoltre la lettura di questo volume suscita grande interesse anche per comprendere al meglio le radici del panorama politico e sociale attuale che, a sguardi disattenti, potrebbe sembrare fin troppo lontano dai temi toccati nell’opera qui analizzata. Di conseguenza tale analisi è a tutti gli effetti utile al nostro presente.
Rosita Mazzei
(www.bottegascriptamanent.it, anno XIV, n. 158, novembre 2020)