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A. XIV, n. 148, gennaio 2020
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Storia (a cura di La Redazione) . A. XIV, n. 148, gennaio 2020

Zoom immagine La Terra contattata
da un’altra galassia
per essere salvata

di Giuseppe Chielli
Per Horti di Giano Bennati scrive
una fantascienza attuale sui nostri usi


Il mondo è caratterizzato da persone discutibili. L’umanità e i suoi più alti valori rischiano di essere messi in crisi. Siamo in un’epoca di totale disfacimento. Queste sono alcune delle note pessimistiche che sentiamo ripetere ogni giorno sull’andamento del mondo, a causa dei comportamenti dell’essere umano: guerre, danni all’ambiente, cattiverie di ogni genere… Tutto questo non fa altro che portare alla sua distruzione.

I giudizi sul pianeta
Su questo tema si inserisce il testo di Nicola Bennati, Marta e Kin, Salvate la Terra (Horti di Giano, pp. 128, € 10,00), un romanzo in cui si decide di esplorare il genere fantascientifico. Viene immaginato un mondo altro, di extraterrestri, che interviene per salvare la Terra, o meglio per provare a farlo. La Confederazione Spaziale, che riunisce tutti gli abitanti dello spazio “civilizzati”, dalla galassia di Marduk è pronta a intervenire con una missione spaziale per salvare il pianeta. Questa missione verrà affidata a due ricercatrici: da un lato la comandante Kin, simile nell’aspetto a un grande calamaro, dall’altro la sua compagna Marta, un essere antropomorfo. Lo vogliono salvare in quanto vedono una certa mediocrità, almeno all’apparenza, da parte dei suoi abitanti: rivalità, invidia, egoismo e guerre sono i nuovi padroni, uniti a una sciocca mancanza di rispetto per l’ambiente. Il popolo terrestre viene visto come barbaro e dedito solo alla logica del denaro. Altro tema è anche la dipendenza dalla tecnologia, dal mondo del gaming. Interessante è la lunga citazione di un racconto letto da Kin per informarsi sui costumi dei terrestri tratto da una raccolta esistente di Stefano Benni, Bar Sport 2000, un bellissimo omaggio a un autore che, utilizzando spesso l’assurdo e il fantastico, riesce a farsi portatore di messaggi importanti. Qui si parla di un nonno di nome Amedeo, che verso le tecnologie moderne e i videogiochi in particolari si comportava come una sorta di luddista dei primi dell’800. Successivamente, influenzato da suo nipote nutrirà una passione per un videogioco a tal punto da spendere tutta la sua pensione, tutto pur di giocare. Nel testo si legge infatti: «Il combattimento durò pochi minuti, e il Booz divorò il guerriero limoncino, cioè Amedeo, senza alcuna difficoltà, lanciando una risata di scherno. Amedeo giocò un mese intero, spendendo quasi tutta la pensione e gonfiandosi il dito, ma fu battuto ogni volta. Nicolino aveva detto il vero: per quanto veloci si potesse essere, non si poteva distruggere il Booz!».

L’invasione
Sugli uomini si dice: «[…] se quelli sono arrivati a essere tanto ricchi è perché́ non si curano d’altro che del loro conto in banca». Dunque le due protagoniste si soffermano sulla ricchezza, unita all’avidità che gli uomini hanno anche in questa Terra immaginaria. Il contatto finalmente avviene e prende in mano la situazione il presidente Sputin (altra piccola ispirazione alla realtà). Sugli uomini si fa una sorta di analisi del loro sistema economico: «[…] tanto cianciare a vuoto. In realtà, quel che conta per i potenti è solo garantire un adeguato saggio di profitto per i capitali, altrimenti gli investimenti si bloccano. Ma questo è in contraddizione con una politica produttiva attenta alle compatibilità ambientali. C’è anche da dire che da decenni il loro sistema economico si è avviluppato nella classica crisi senza uscita prodotta dall’automazione della produzione, e i problemi ambientali sono l’ultimo dei loro pensieri […]». Anche gli Stati Uniti, con la presidentessa Streep e il sottosegretario Cramp si occupano della situazione. Una delle poche cose positive che Marta e Kin trovano sulla Terra è la musica.
Scoprono che nulla nell’universo ha un impatto tale sugli animi.

Giudizio sul mondo fuggendo in una realtà altra
L’autore in questo libro raffigura alla perfezione un mondo che in modo preoccupante assomiglia molto al nostro, al fine di sfuggire la realtà meschina e avida che ci circonda. Con questo universo parallelo critica la nostra società, salvandone solo alcuni aspetti. Nel racconto, dalla vicenda del nonno Amedeo, ai nomi storpiati in maniera parodica di alcuni capi di stato, si capiscono il contatto e il legame con la nostra società e il nostro modo di vivere. Un libro che ha certo una componente fantastica, ma sempre legato alla realtà, per far comprendere a tutti cosa potrebbe capitarci.

Giuseppe Chielli

(www.bottegascriptamanent.it, anno XIV, n. 148, gennaio 2020)

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