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A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Più giustizia?
Si può fare
di Gilda Pucci
Disuguaglianze:
una densa analisi
da Aracne editore
Il Censis segnalava, non molto tempo fa, che «i 10 uomini più ricchi d’Italia dispongono di un patrimonio di circa 75 miliardi di euro, pari a quello di quasi 500 mila famiglie operaie messe insieme»; infatti se si osservano i flussi migratori mondiali, legati a situazioni disperazione economica, per rendersi conto, esistono drammi sociali imponenti che rilevano la drammaticità delle disuguaglianze di ricchezza, di reddito e di condizioni di vita fra paesi e al loro interno.
Questa è il cuore della raccolta di saggi Disuguaglianze, giustizia, legalità. Tendenze in atto e azioni possibili (pp. 232, € 15,00) a cura di Paolo Ramazzotti pubblicato dalla casa editrice Aracne.
Le disuguaglianze economiche che influiscono sul tessuto sociale
Le disuguaglianze di reddito e ricchezza suscitano attenzione anche in Italia. «È, per esempio, azione di buon senso che il reddito percepito dalle persone vada commisurato al loro contributo produttivo». Però, fa notare l’autore, che per esempio bisogna trovare un impiego e non è certo una scarsa volontà di lavorare che manca. Quando è possibile aumentare gli impieghi riducendo le rimunerazioni la disuguaglianza precedente viene sostituita da un’altra disuguaglianza, quella fra chi possiede l’indispensabile per vivere e chi no. È poi difficile mutare le proprie condizioni di origine. «I dati sulla mobilità sociale e sugli effetti occupazionali del percorso di studi testimoniano di un sistema sociale bloccato o altamente selettivo, nel quale l’accesso a un lavoro di qualità è scenario plausibile soprattutto per coloro che hanno condizioni di partenza migliori».
Davvero un’attenta riflessione, precisa, puntuale, attualissima, interessante. Chiara a tutti, comprensibile trattazione, dal quale emerge tutto il pensiero dell’autore, con cui si può essere d’accordo o meno.
La gente meno fortunata consuma una percentuale relativamente più elevata del reddito a sua disposizione, e a questo punto gli acquisti di beni e servizi saranno bassi, con effetti negativi per le imprese e per l’occupazione. Il disagio economico scatena irrimediabilmente con la disuguaglianza un disagio sociale. L’autore analizza la mancata inclusione sociale che può sfociare in situazioni di conflittualità e disgregazione del tessuto sociale. Le tensioni sociali possono avere natura organizzata e pacifica attraverso scioperi o atti di violenza spontanea. In tal caso le relazioni economiche non sono più funzionali alla società ma è l’organizzazione della società che viene subordinata alle relazioni economiche. Questa circostanza mina le regole di convivenza collettiva.
Disuguaglianze e reddito: due temi tristemente attuali
Mai un testo così colorito e analiticamente indagato giunge con un tempismo perfetto nella nostra attualità, nel quotidiano. L’autore sostiene che si generano diverse pratiche illegali che creano due effetti. Da un lato avvantaggiano chi conduce attività economiche senza rispettare la legge, mentre dall’altro accentuano il processo di delegittimazione dell’ordinamento esistente.
Quando papa Francesco, in una famosa intervista, sostenne che è il danaro che le crea, pone in evidenza due problemi: l’esistenza di interessi singolari che contrastano ogni tentativo di ridurre le disuguaglianze e che queste fanno parte di una più complessa organizzazione economica e sociale le cui regole di funzionamento sono spesso difficili da capire. Le disuguaglianze e l’illegalità si alimentano a vicenda. Il libro ci dà poi anche delle possibili soluzioni sulle politiche d’intervento da attuare, sulle regole da cambiare per l’economia e la società.
Le soluzioni? Necessarie ricerche e analisi
L’Italia è caratterizzata da disuguaglianze e da forme gravi di illegalità. I contributi di questo libro si propongono proprio l’obiettivo di indagare quali strategie occorrano per contrastarla. «La collana intende promuovere ricerche italiane e internazionali di natura economica e politica ricorrendo a metodologie e vanno dall’analisi quantitativa all’intellectual history. La collana propone opere di natura sia teorica che applicata volte a comprendere temi dalle scienze sociali in una prospettiva multi disciplinare».
Vengono analizzate le risorse, le normative e i fenomeni illegali che possono portare al disfacimento sociale legato alle disuguaglianze. Un bel libro, scientifico e intrigante, sicuramente consigliabile: probabilmente lascia molte più domande rispetto alle risposte, ma con un imperativo: appianare le disuguaglianze è possibile, se si vuole.
Gilda Pucci
(bottegascriptamanent, anno XII, n. 130, luglio 2018)