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A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Cause ed effetti di una crisi
che si trascina da più tempo
nel settore politico. E blocca
qualsiasi sviluppo “diverso”
di Carmela Infante
Italia: il lungo predominio democristiano
e la mancata organizzazione dei poteri
L’invito a dimenticare
Ciò non significa che l’autore neghi l’importanza del ruolo ricoperto dalla Dc nella nostra storia repubblicana per il consolidamento della libertà, né che da questo giudizio storico ne consegua che l’Italia debba essere condannata in eterno a sopportare il giogo asfissiante della costituzionale materiale dorotea.
La lunga stasi
Ripercorrendo la storia – dal connubio cavouriano al trasformismo di Depretis, dal periodo giolittiano fino alle formule dell’Italia repubblicana – il nostro stato non ha mai conosciuto alternanza di governo quanto un susseguirsi di regimi. L’evoluzione del sistema italiano si bloccò alla fine degli anni Sessanta perché
In particolare negli anni Settanta, dopo la scomparsa di personaggi del calibro di Aldo Moro,
Al contrario, nel resto d’Europa, in Francia come in Gran Bretagna e nella stessa Germania, si assiste, tra gli anni Sessanta e Settanta, a un periodo di grandi mutamenti.
Dal 1992 al 1994 i vari partiti eredi della vecchia Dc si proposero di formare “un grande centro” ma questo processo fu arrestato dalla modifica della legge elettorale, che trasformò il sistema da proporzionale a maggioritario, dall’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia e dalla nascita di un nuovo partito: Forza Italia.
L’avvento di Silvio Berlusconi – leader di questa nuova formazione politica – , secondo l’autore, non rappresentò un’anomalia quanto un momento di rottura con la situazione di stasi precedente che, però, non andò in porto a causa di quelli che definisce partiti canaglia e degli strascichi della mentalità dorotea. Prima fu
L’Italia è ormai pronta per un assetto bipolare ed un sistema bipartitico: l’autore ritiene che questa sia l’esigenza di gran parte dell’opinione pubblica che si è scontrata e continua a scontrarsi con gli interessi costituiti da una nomenklatura sostanzialmente democristiana
Si è consolidata negli anni, ribadisce Griffo, una forma mentis che possiamo definire “dorotea”, legata a governi deboli e all'instabilità delle maggioranze. L’unica soluzione a questa situazione di crisi potrebbe essere, secondo Griffo, la nascita del partito democratico anche se non si escludono nuove lobby e nuove fasi di trasformismo.
Carmela Infante
(www.bottegascriptamanent.it, anno I, n 1 , agosto 2007)