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A. XI, n 123, dicembre 2017
Gli aspetti
del potere,
in ogni ambito
di Eleonora Della Gatta
Al Salone dell’editoria sociale.
Fra incontri e dibattiti,
personaggi e grandi idee
Si è concluso lo scorso 29 ottobre il Salone dell’editoria sociale, ospitato a Porta Futuro, nel cuore del quartiere romano di Testaccio.
L’iniziativa è promossa, come ogni anno, da un team di persone fortemente impegnate nella promozione culturale e nel collettivo: da Edizioni dell’asino e la rivista collegata alla stessa casa editrice, Gli Asini, in collaborazione con l’associazione Lunaria che si occupa di promozione sociale, diritti di cittadinanza e si batte inoltre per il trattamento egualitario dell’individuo; da Redattore sociale, portale dedicato al volontariato, che affronta temi legati al disagio sociale; infine dalla Comunità di Capodarco, associazione, anche questa, che fa della lotta per difendere i soggetti meno tutelati la propria mission.
Giunto alla nona edizione, quest’anno il salone ha scelto come tema “I volti del potere”: dal giornalismo alla politica, dalla finanza all’economia, passando per la religione e la criminalità organizzata, nel tentativo di conoscerne le mille sfaccettature e la «loro incarnazione nelle tante dimensioni della nostra vita».
I temi del Salone
Il salone ha raccontato, attraverso i libri e i dibattiti, uno scenario in cambiamento in cui la globalizzazione – sempre di più – sta riuscendo a sopraffare i nazionalismi e il particolarismo e in cui il potere e le sue diverse strutture si modificano, adattandosi al nuovo.
È stato puntato l’occhio verso tutte quelle che possono essere definite le moderne forme egemoniche e di persuasione, come il consumismo sfrenato figlio di una società consacrata al materialismo.
Quali sono e come si definiscono le nuove “mafie”, partorite da questo contesto sociale frenetico e accaparratore? Quale l’importanza di una presa di coscienza che porti a una denuncia e di conseguenza a una ribellione verso queste nuove forme di asservimento? È doverosa una insurrezione nei confronti di tutti quegli schemi sociali inaccettabili?
Tutti i vari speaker che si sono alternati durante i quattro giorni del Salone, partendo da questi interrogativi, hanno cercato di fornire le loro risposte attraverso le interessanti presentazioni di libri e saggi, conferenze e tavole rotonde. Un obiettivo dichiarato in partenza: «togliere la maschera imbellettata ai volti sempre più torvi del potere è fondamentale».
I protagonisti degli incontri
In oltre cinquanta incontri cui hanno partecipato personaggi di cultura (tra cui gli studiosi Isaia Sales, Federico Varese e Diego Gambetta; Alejandro Solalinde, il prete messicano candidato al Nobel per la pace; i giornalisti Francesca Mannocchi e Alberto Negri) si è parlato di abusi di potere e razzismo, di traffico d’armi tra l’Europa e il Medio oriente.
Interessante anche l’intervento d Sergio Cofferati, Maurizio Landini e Giulio Marcon che hanno discusso sul “partito sociale” del protagonista “storico” del movimento operaio, ovvero Osvaldo Gnocchi-Viani.
Molta attenzione è stata prestata anche al rapporto tra arte e società, tema centrale in molti appuntamenti dedicati, come ad esempio la serata che ha visto ospite il cantautore Flavio Giurato, introdotto da Vittorio Giacopini e Nicola Villa.
Gli editori
Tra un dibattito e l’altro si potevano visitare gli stand di editori più o meno conosciuti, tra cui edizioni Nottetempo e Minimum Fax, Iperborea e Laterza, ma anche editori di nicchia ed emergenti, come Il sirente o Exòrma, con le loro proposte di lettura dalle copertine curate e i titoli accattivanti.
Una fiera ben riuscita e inserita in un contesto “verace” come la Testaccio romana, in cui gli spunti di riflessione sono stati molteplici; un appuntamento annuale che nessun lettore dovrebbe farsi sfuggire.
Eleonora Della Gatta
(www.bottegascriptamanent.it, anno XI, n. 123, dicembre 2017)