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A. XI, n 123, dicembre 2017
Le grandi lobbies
tra mille intrighi:
un delitto a Torino
di Stefania Ciavattini
In arrivo un thriller di Romano Ferrari
da divorare fino all’ultima pagina
Un romanzo giallo che si può gustare in tempi brevi, nonostante le quasi duecento pagine: Intrigo all’ombra della Mole, l’ultima fatica di Romano Ferrari, che fa parte della “scuderia” di Bottega editoriale, e che si trova attualmente all’attenzione degli editori.
Tutto infatti concorre a facilitare la lettura: lo stile, chiaro e preciso, i paragrafi sufficientemente brevi, interrotti da frequenti colloqui, la divisione in capitoli di poche pagine, scanditi da una data e spesso anche dall’ora, come in un diario ospedaliero. Il risultato è un insieme ordinato e pulito che fa da “sponda” alla lettura. L’altro elemento che porta a leggere il libro con facilità è dovuto alla capacità dell’autore di inserire frequenti elementi pronti a riaccendere la curiosità del lettore sugli esiti delle varie situazioni e quindi a indurlo a sfogliare velocemente le pagine: può trattarsi di un cambio improvviso di ambientazione, che suggerisce un ampliamento delle “piste” da seguire, o l’introduzione di una nuova informazione che costringe a rivedere il quadro che ci si era fatti fino a quel momento.
Un intreccio di interessi, che passa attraverso più personaggi con motivazioni diverse e con mandanti molto lontani, sia geograficamente che culturalmente, rende vario il panorama e piacevole
il racconto.
L’ambientazione e il racconto
L’ambientazione principale è quella di un ospedale della ricca provincia di Torino; una struttura nota per la modernità dei macchinari e l’efficienza del personale, dotata di un comitato etico che la controlla con protocolli condivisi, e che si rivelerà per nulla immune non solo da errori, ma da vere e proprie manipolazioni di pazienti a fini personali. Un tema molto attuale, purtroppo, che rende d’obbligo la precisazione che precede il racconto circa la completa fantasia riguardante i fatti narrati e le persone citate. Dall’ospedale lo sguardo si amplia sui sobborghi della provincia, con le loro villette ordinate e pulite, un ambiente piuttosto convenzionale, bello ma quasi asettico, dove comunque i pettegolezzi non fanno fatica a circolare, seppure con una certa “discrezione” e molta ipocrisia.
L’altra ambientazione è a Houston, dove il personaggio principale, il cardiochirurgo Roberto De Angelis ha praticato la professione per molti anni, e dove ha sposato una “tipica” donna americana, piuttosto interessata al danaro, da cui ha poi divorziato, tornando in Italia.
Il contesto è quello tipico del “business” americano, sul filo della illegittimità, in cui lobbies
potentissime finiscono con il prevalere su tutti gli aspetti della vita economica e politica, così come su quella della giustizia.
Roberto De Angelis, medico prestigioso e affascinante, è descritto nella sua vita professionale e personale come un uomo burbero al limite dell’arroganza. Anche gli altri personaggi, dall’assistente (che è anche amante del dottore), ai colleghi, al presidente del comitato etico, entrano in scena per i loro ruoli, ma le passioni sembrano compresse in una rispettabilità di facciata. I sentimenti non appaiono quasi mai in questo ambiente, con una sola eccezione che riguarderà, ma solo nella parte finale del libro, il “nostro” cardiochirurgo.
Una notte, mentre il dottore è assente perché richiamato all’ospedale per una insolita urgenza, viene perpetrato un furto nella sua villa, uccisi i suoi cani e ferita la sua assistente e convivente, Carla Del Campo. Entrano così in scena due personaggi più vivaci, meno ingessati dei precedenti: Gagliardo Mosca, l’avvocato di De Angelis, e il commissario Puglisi, partenopeo. Sarà lui, con la sua meridionalità, con la sua audacia e la sua caparbietà, a dipanare pian piano l’intricata matassa. Investigando nell’ambiente ospedaliero capirà le rivalità sorte e le invidie che il carattere scostante del dottore non hanno fatto che alimentare, mentre la sua capacità relazionale lo aiuterà ad ottenere informazioni persino dalla Francia, dove è stata intanto fermata l’assistente e amante di Roberto De Angelis in fuga per il Brasile. La donna ha con sé la refurtiva, che non è costituita solo di gioielli e soldi, ma anche di misteriosi “documenti”. Il ritrovamento del corpo del giardiniere della villa, assassinato nei boschi piemontesi, e le intercettazioni delle telefonate tra l’assistente Carla in prigione a Parigi e l’ex moglie texana del cardiochirurgo, apriranno a Puglisi e a Mosca la pista americana.
Anche il dr. De Angelis, ricoverato in una clinica riabilitativa dopo un’operazione dovuta ad una “caduta” dalle scale di casa sua, si decide a collaborare. I tasselli del mosaico finalmente si compongono.
Nella parte conclusiva del libro una seconda bella sorpresa e, finalmente, un alito di romanticismo: nella struttura riabilitativa ove è ricoverato Roberto De Angelis arriva la visita di una vecchia conoscenza del dottore, la bella e dolce Giovanna Rizzo. Lei non lo sa ancora, ma proprio la sera del suo ricovero urgente sarebbe potuto morire…
Stefania Ciavattini
(www.bottegascriptamanent.it, anno XI, n. 118, luglio 2017)