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A. XI, n 121, ottobre 2017
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Comunicazione e Sociologia (a cura di La Redazione) . A. XI, n 121, ottobre 2017

Empatizzare
e comunicare

di Maria Chiara Paone
Da Pellegrini Editore
un pratico saggio
sulle vere emozioni


In un’epoca come quella che stiamo vivendo in questo momento, in cui la tecnologia rischia di diventare sempre più padrone e non strumento, il ritrovarsi faccia a faccia non è più considerato necessario e l’omologazione sembra essere l’unico desiderio inconscio. Pertanto, nel Terzo Millennio, si può ancora affermare che l’uomo sia un essere capace di empatizzare con i propri simili?
Lorenzo Micheletti, laureato in Scienze della Comunicazione, ci fornisce la sua opinione nel saggio dal titolo Empatia e comunicazione non verbale, di prossima pubblicazione da parte di Pellegrini Editore.

Partendo dall’inizio
L’autore, con la sua opera prima, offre un compendio veramente completo e utile, anche per chi, studente universitario o semplice appassionato, si ritrova ad approcciarsi alla materia trattata solo al momento della lettura.
Proprio per questo, Micheletti decide di introdurre la sua tesi spiegando come l’uomo sia capace di comunicare anche senza aver bisogno delle parole, riconnettendosi così a una sfera primordiale che sembra condividere con il mondo animale tutto: una serie di «atti non verbali» all’apparenza privi di significato – come toccarsi i capelli o schiarirsi la voce – diventano, guardati con occhio attento e critico, segnali utili per comprendere istantaneamente lo stato d’animo di chi ci sta di fronte.

Emozioni, un quadro completo
Andando avanti con la lettura, diventa sempre più chiaro come il nostro autore, quasi come un novello Socrate, ci stia indirizzando verso qualcosa di cui abbiamo avuto sempre nozione in modo pregresso: chi non ha mai sentito parlare nella sua vita di emozioni, chi non le ha mai sperimentate? Tuttavia anche i concetti più semplici vengono innalzati e rivisitati, tramite punti di vista scientifici e fonti autorevoli, fornendo così al lettore un elenco dettagliato delle sei emozioni primarie (da cui derivano tutte le altre) e di come è possibile, analizzando le giuste espressioni sul viso del proprio interlocutore, riconoscerle e, se necessario, correre ai ripari!

Empatia: possederla e utilizzarla
Dopo aver finalmente acquisito una confidenza di volta in volta maggiore con la tematica, è negli ultimi due capitoli che si entra nel vivo, parlando finalmente di empatia, un concetto vasto ma indefinito a causa della recente attenzione rivolta dagli studi a questo argomento, un quadro ancora incompleto a cui il nostro autore cerca di aggiungere un suo personale tassello.
Nonostante queste incertezze, Lorenzo Micheletti non si perde d’animo e continua a farci da cicerone per far sì che comprendiamo al meglio quello che potrebbe definirsi come un nuovo senso percettivo che, al contrario degli altri cinque, va riconosciuto prima e “allenato” duramente poi in tutte le sue parti, cognitive ed emotive, in un rapporto che coinvolge inevitabilmente la sfera biologica, fino ad arrivare all’apparato neurale.
Sicuramente questo non sarà tempo perso, dato che molti studi, per citare lo stesso Micheletti, sostengono come l’empatia «abbia la funzione di creare un “ponte” relazionale tra sé e gli altri, utilizzando la percezione di sé per comprendere l’altro».
Tutto ciò è possibile anche nella società di oggi, che utilizza quasi esclusivamente il linguaggio non-verbale per comunicazioni di ogni genere, a esempio attraverso l’uso dei social network, primo fra tutti Facebook.
A opinione di chi scrive, l’ultimo capitolo, focalizzato proprio su questo, è l’elemento di innovazione sul quale riflettere. Infatti, concentrandosi sulle ultime novità della piattaforma e sull’utilizzo delle emoticon in particolare, si arriva a una conclusione semplice ma non per questo meno profonda nel suo significato: in ogni frase scritta, in ogni azione condivisa, ci sarà sempre bisogno di ricercare una qualsiasi traccia di emotività, dato che è questo, e non una semplice cerchia tecnologica, a unirci e a renderci così meravigliosamente umani.
Per concludere, non possiamo che raccomandarvi di aspettare impazienti l’uscita del saggio e di correre poi nella libreria più vicina per potervi addentrare anche voi nella lettura!

Maria Chiara Paone

(www.bottegascriptamanent.it, anno XI, n. 117, giugno 2017)

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