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Problemi e riflessioni (a cura di La Redazione) . A XI, n 112, gennaio 2017

Zoom immagine Avventure
e disavventure
postlaurea

di Maristella Occhionero
Una giovane di belle speranze
alle prese con il futuro incerto.
Un romanzo da 0111 edizioni


«La cultura pesa, si sa, ma anche la schiavitù, e quando le due cose vengono a coincidere, si crea una situazione davvero penosa che, alla lunga, può anche farsi esplosiva. Laureata con il massimo dei voti, elogi, inchini, ammiccamenti di consenso e baci accademici, in corso di addottorarmi con una tesi sulle immediate conseguenze della legge Carcano in favore dei diritti della donna, io sottoscritta, Giulia Bernardini, conducevo, ormai da un paio d’anni o poco più, una vita da autentica schiava».
Queste parole sono capaci di delineare un quadro perfetto di una gran parte dei giovani laureati di oggi che si trovano a fare i conti con il mondo del lavoro, con i tasca tanti titoli e riconoscimenti e, allo stesso tempo, poche speranze di fare successo. Di questo parla il romanzo, da cui abbiamo estratto questo brano, di Silvia Roncucci, Non tutto è da buttare, (0111 edizioni, pp. 142, € 14,50).
Un linguaggio frizzante e scorrevole che coinvolge il lettore nella narrazione delle disavventure della giovane protagonista, caduta nella trappola di un professore universitario che, con la scusa di indirizzarla verso una grande carriera, ne sfrutta le qualità senza ritegno.

Sogni infranti e risalite
Quella di Giulia Bernardini è una storia di sogni infranti che si sgretolano quando, dopo oltre due anni di sfruttamento, di colpo arriva “l’ochetta” di turno che, con poche moine, riesce ad ottenere dal suo professore molte più occasioni e riconoscimenti rispetto a quelli che lei era mai riuscita a guadagnare in due anni di sopportazione e duro lavoro.
A quel punto Giulia non ce la fa più e manda tutto all’aria, riconquistando una sua dignità grazie ad un nuovo lavoro, che sicuramente non rispecchia i suoi ideali o quelli della sua famiglia, ma che è comunque un qualcosa che le conferisce un ruolo oltre a varie soddisfazioni.
«Seguirono mesi di nausea verso tutto l’apparato didattico italico, e poi uno strano stato di limbo, in cui sbandavo e oscillavo, dominata dall’incertezza, anzi no, dal buio più totale su cosa ne avrei fatto di quei ventotto anni e mezzo immolati allo studio del diritto delle donne. […] Il mio nuovo lavoro – a onor del vero il mio primo lavoro effettivo, visto che fino a quel momento mi ero consacrata sull’altare del diritto – mi dischiuse mondi sconosciuti. Soprattutto, va ammesso, il grandissimo piacere di vedere le mie fatiche premiate in maniera quasi immediata, evidente ed efficace, vale a dire con del denaro sonante…».
Sì, perché, purtroppo, l’essere pagati adeguatamente è diventato ormai un miraggio per i tanti ragazzi, laureati o no, che si trovano oggi a combattere per vivere o almeno sopravvivere. La storia narrata da Silvia Roncucci riesce, in maniera leggera, quasi spensierata, ma al tempo stesso con radici ben profonde, a dipingere una situazione quanto mai attuale e anche a dare un po’ la spinta a muoversi e a cercare in tutti i modi la propria strada per sentirsi soddisfatti e felici; e soprattutto a non sottostare allo sfruttamento o al compiacimento di grandi “capi”, “professori” o “personaggi”, nella speranza di poter raccogliere, un giorno, le briciole, perché, purtroppo, è raro che questa cosa accada. Questa spinta, che l’autrice vuole dare a Giulia e a chi legge, viene trasmessa dalle parole dell’amico Alfredo, che ha la funzione di “grillo parlante”, in senso buono, e che riesce a spronare e a scuotere dalle sue immobilità l’amica, senza peli sulla lingua e senza inutili compiacimenti.

Anche l’amore e la famiglia
Naturalmente, come è giusto che sia nella vita di una giovane donna, in Non tutto è da buttare non manca l’aspetto sentimentale. Tra le varie vicende che la coinvolgono e travolgono, infatti, la protagonista si scontrerà con Sam, un affascinante americano arrivato in Italia per seguire un amore sbagliato, che verrà da lei coinvolto in alcune questioni da risolvere e che si dimostrerà essere un ottimo compagno di avventure e disavventure.
Sullo sfondo, anche una famiglia di provincia, dalla quale lei si è allontanata, e un gruppo di amiche che sono rimaste nel paese d’origine e che forse ormai sono troppo diverse e distanti da lei. Famiglia e amiche rappresentano un passato che un po’ le pesa, ma che allo stesso tempo le manca e anche questa situazione di sentimenti contrastanti rappresenta un ritratto più che realistico nel quale moltissimi studenti o lavoratori fuori sede possono ritrovarsi.

Attuale come non mai
Tanti i motivi per leggere questo romanzo e tanti i pensieri e le considerazioni che possono scaturirne dalla lettura, poiché affronta un tema attualissimo, con leggerezza e simpatia, coinvolgendo il lettore nella vita della protagonista e stimolandone l’immedesimazione.

Maristella Occhionero

(www.bottegascriptamanent.it, anno X, n. 110, novembre 2016)

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