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A. XVIII, n. 206, dic. 2024
L’intera esistenza
di una “qualunque”:
lo straordinario
dell’essere ordinari
di Maristella Occhionero
Dall’infanzia alla maturità, dai giochi
alla politica: tante sfide per una donna
che non si è mai arresa. Da Sovera
«Il tempo passa troppo velocemente. Ripercorro con la mente il mio passato, mi sembra ieri che ero appesa al palo della biancheria mentre gli amici contavano e qualcuno correva attorno al palazzo. La vita passa veloce. I primi amori, il cuore che batte a mille, le sofferenze. […] ecco l’infanzia è finita, l’adolescenza pure, e mi ritrovo grande, sposata con figli». Con queste parole, poste quasi a conclusione del suo romanzo autobiografico, Camilla Sancini descrive con pochi tratti come la sua vita sia scivolata velocemente e continui a scivolare in un vortice di avvenimenti ed emozioni. Tutto questo lo racconta con una nostalgia agrodolce che può avvolgere chiunque di noi si fermi a ripensare al proprio passato.
Un’infanzia in cui tutto cambia
Una qualunque (Sovera edizioni, pp. 64, € 8,00) inizia con delle immagini tratte dall’infanzia dell’autrice: i giochi in cortile con gli amici, la vita spensierata all’aria aperta (quando ancora i bambini potevano scorrazzare alla ricerca di avventure in giro per i propri paesi e città), le bambole e i miti dello sport. Poi si passa alla vita in famiglia, le liti con i fratelli, i rimproveri della mamma e le fatiche di quest’ultima, e la figura del padre, un padre di altri tempi, che agli occhi dei propri figli sembrava un idolo a cui ispirarsi.
D’un tratto però tutto cambia, proprio come annuncia il titolo del secondo capitolo. In questo caso, il cambiamento è dovuto ad un tragico incidente: il padre viene a mancare a soli quarant’anni e la routine quotidiana di una famiglia felice si modifica inevitabilmente, lasciando un vuoto incommensurabile nel cuore dei suoi membri.
«Non so come affrontammo gli anni a venire, io avevo quattordici anni, mia madre si ritrovò sola senza un lavoro e con tre figli adolescenti da crescere. Ricordo che nell’arco di pochi mesi dimagrì venti chili, non dormiva, non mangiava, non si rassegnava. Fu molto dura».
A questo punto la personalità della protagonista si modifica, evolve e cambia, come accade alle ragazze nel pieno dell’adolescenza. E così, tra un ricordo e l’altro, Camilla si trova già grande e alle prese con una nuova vita da adulta da affrontare.
Crescere e scoprire i propri obiettivi
Con la giovinezza arrivano anche gli anni del suo coinvolgimento in politica, che la porterà ad essere eletta come responsabile di zona nel suo paese. Le sfide a quel punto aumentano sia a causa del maschilismo, dilagante in quell’ambito, che lei cerca in qualche modo di combattere, sia perché con il passare del tempo, aumentando sempre più le divergenze con gli altri membri del gruppo, comincia a non condividere affatto la piega che il suo movimento sta prendendo. Per questo, infatti, deciderà di smettere di partecipare attivamente alla politica e, quindi, di cambiare i propri obiettivi.
Nel frattempo anche la sua vita privata continua ad andare avanti con un matrimonio e la nascita di tre figli. Il tutto è raccontato dall’autrice molto velocemente, al fine di trasmettere maggiormente al lettore la sensazione di come gli anni volino via rapidamente e di come ci si ritrovi ad essere quello che si è in età adula senza aver avuto il tempo necessario per acquisire una piena consapevolezza del processo in atto.
Una seconda giovinezza
Nel corso di questa vita “qualunque” la protagonista è costretta a ricominciare tutto da sola. Il suo matrimonio, infatti, finisce male e per questo lei deve rimboccarsi le maniche e gestire tutto con le sue sole forze. Il periodo descritto, però, non appare triste, ma intenso e costellato dal suo amore per i figli e dal conforto degli amici che non le permettono di buttarsi giù. In questa nuova fase da single, infatti, Camilla entra in contatto con una realtà completamente nuova – quella del web e delle chat rooms –, che le permetterà di incontrare un nuovo uomo con il quale intraprendere una relazione prima virtuale e poi reale. E proprio con lui la protagonista riuscirà ad addentrarsi e a sperimentare lati dell’eros che fino a quel momento le erano stati sconosciuti; così facendo riuscirà anche a raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessa.
Parlando di questi momenti della sua vita adulta, però, l’autrice torna spesso a fare tuffi nel passato, nella sua infanzia, evidenziando una grande nostalgia e forse anche un qualcosa di sospeso che è rimasto lì intatto e da cui lei non vuole più staccarsi. Il racconto di questa nuova e più matura relazione ci catapulta, in tal modo, nuovamente negli amori giovanili della protagonista, per poi riportarci, in un continuo flusso di pensieri e ricordi, a fare i conti con il presente. Si parla delle follie fatte per amore, del suo avvicinarsi al mondo della ristorazione e alle sue innumerevoli avventure in altri ambiti lavorativi.
Una vita variegata
La vita narrata in questo testo non è sicuramente una vita “qualunque”, come probabilmente non lo è quella di nessuno. Anche nell’esistenza che dall’esterno può sembrare più banale, spesso si racchiudono episodi, emozioni e avvenimenti che non sono affatto banali. Ed è così in questa vita, la vita di una donna che non si scoraggia, che pur avendo fatto alcune scelte sbagliate non si è mai buttata giù. Una donna che ha avuto il coraggio di mettersi in discussione in amore e nella vita lavorativa e che adesso si riguarda alle spalle con benevolenza e senza giudicarsi: «Ho cambiato mille attività, mi sono gestita il mio tempo. Ho amato, sono stata molto amata. Qualcuno dice che ho un brutto carattere, altri che sono ingestibile. Lo so di avere mille difetti, ma anche mille pregi. Ho rinunciato a carriera, marito, amori per essere libera di essere me stessa. Sono IO e sono contenta di essere così. Non mi sono mai accontentata di avere un vasetto pieno solo di sassi, ma ho voluto molto, molto di più».
Maristella Occhionero
(www.bottegascriptamanent.it, anno IX, n. 99, novembre 2015)