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A. XVI, n. 181, ottobre 2022
“Quarto grado di Giudizio” di Antonello Placanica
I rischi che l’Italia corse nel 1970
tra le tante omertà e depistaggi
Gli anniversari per il Golpe Borghese sono terminati ma non le presentazioni del libro scritto dallo storico e nostro direttore Fulvio Mazza, Il Golpe Borghese. Quarto grado di giudizio. La leadership di Gelli, il golpista Andreotti, i depistaggi della “Dottrina Maletti” (Pellegrini editore, pp. 304, € 16,00). Qui di seguito la cronaca di un incontro di presentazione del libro tenutasi a Reggio Calabria lo scorso 7 settembre.
La Redazione continua
aiuta ad aprire la mente di Mario Saccomanno Per Armando, Girmenia dimostra come
è possibile un nuovo modo di stare al mondo
Il concetto di guerra moderna si lega indissolubilmente alla locuzione guerra totale che, dal secolo scorso, viene utilizzata per indicare i conflitti in cui gli Stati coinvolti utilizzano tutte le risorse in loro possesso per prevalere sugli avversari.
Di sicuro, soffermarsi sui tratti delle ostilità contemporanee – e da lì tentare di decifrare le cause della violenza umana – significa fare i conti anche e soprattutto con alcune variabili oggigiorno fondamentali. In particolare, occorre considerare l’aumento vertiginoso della costruzione, del possesso, nonché dei test che ne verificano la potenza oltre che, ovviamente, della possibilità del concreto utilizzo delle armi nucleari da parte di un numero significativo e sempre crescente di nazioni.
Lo spettro dell’impiego di ordigni di tale portata ha segnato marcatamente il modo di concepire la guerra. Senza alcun dubbio, la possibilità di farne uso continua a destare notevoli preoccupazioni. A ben vedere, quest’aspetto può essere inteso come il riflesso esteriore più nitido della mole di aggressività che si registra sovente non solo fra gli stati, ma anche tra i singoli individui. continua
luogo di pace di Emiliano Peguiron Autoriflessioni
e sofferenza in un
libro Città del sole
L’autobiografia può essere considerata un’arma a doppio taglio. Da una parte, infatti, in un mondo editoriale che è abbondantemente popolato da questo genere letterario, può risultare un azzardo e può fare un rapido salto nel vuoto; dall’altra, invece, una che riesca a coinvolgere il lettore e offra degli spunti di riflessione può, se non cambiare delle vite, arricchirle di persone sconosciute e luoghi difficilmente raggiungibili: insomma, di esperienze irripetibili.
L’emporio delle ridondanze (Città del sole edizioni, pp. 112, € 12,00) di Mimma Mollica, insegnante al liceo di storia e filosofia, è un’autobiografia che appartiene di diritto al secondo tipo. Ciò è reso possibile dallo stile dell’autrice, da una scrittura tagliente e ironica, capace di ridere di sé, di scherzare in maniera costruttiva anche e soprattutto sulle proprie disavventure.
Ed è probabilmente questa forza d’animo che l’ha portata prima a superare paure e blocchi emotivi e, in un secondo momento, a scrivere un testo di questo livello.
Infine (ma, per quanto concerne l’opera, dal principio), vi è l’India, luogo e argomento d’eccellenza, senza dubbio fulcro del discorso di Mollica. Ma di questo e altro si parlerà una volta che ci saremo addentrati nella struttura di quest’opera forte, come l’autrice che l’ha realizzata.
Un titolo enigmatico
Un’autobiografia preziosa, dunque, che arriva dritta continua
tra astensioni
e assistenzialismo di Alessandro Milito Sono dati preoccupanti. Come lo è
l’esegesi razzista del Meridione
Le elezioni politiche del 25 settembre hanno consegnato una mappa del paese per lo più dipinta con il “blu” del centrodestra, con significative macchie “gialle” cinquestelle interamente concentrate al Sud. Allo stesso tempo, la mappa dell’affluenza alle urne era per lo più colorata al Nord e decisamente più sfumata al Sud.
Un Meridione baluardo del Movimento 5 stelle, con un’affluenza bassa se non bassissima in alcune aree. Si tratta di due dati diversi, con ragioni e origini complesse, ma che buona parte del dibattito giornalistico e politico tende così a sintetizzare: il Meridione è irrecuperabile, politicamente ignorante e unito sotto l’insegna dell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza.
Si tratta di una visione che unisce elementi di verità, per quanto opinabili, con un razzismo più o meno velato. Soprattutto, denota un modo di analizzare i processi politici e sociali affetto da pigrizia, disonestà intellettuale e superficialità.
Meridionali = reddito di cittadinanza: un’equazione da rivedere
Il buon risultato elettorale del Movimento 5 stelle continua
sempre e con
ogni mezzo di Mario Saccomanno Una raccolta per 4Punte in
collaborazione con “Libert’aria”
fa riflettere sulla grande Storia
Le attività e il catalogo della casa editrice 4Punte edizioni prendono corpo a partire dall’analisi della società odierna. Nello specifico, l’interesse è riposto in modo marcato verso la visione egoistica rinvenuta con semplicità nei tratti che connaturano il quotidiano. continua
diventare
grandi! di Alessandro Milito Veronica Raimo per Einaudi
si racconta in un romanzo
tra autoironia e fiction
La pandemia ha riscritto i rapporti interpersonali, costringendo a rivedere gli equilibri sui quali si reggevano coppie, amicizie e famiglie. La dimensione della quarantena, e i suoi faticosi strascichi, hanno messo a nudo le contraddizioni e le verità alla base di tante relazioni: continua