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A. XVIII, n. 205, nov. 2024
Calabria sconosciuta:
viaggio alla scoperta
delle maggiori cavità
naturali della regione
di Pamela Quintieri
Dal Centro regionale di Speleologia
“Enzo dei Medici”, un testo divulgativo
È il desiderio di conoscenza a spingerci lontano, ad agitarci nel profondo di noi stessi, a spronarci per mettere alla prova i nostri limiti, anelando così a valicare il confine del nostro sapere. Partiamo, ci avventuriamo, forti del desiderio di comprendere quello che ci circonda per conquistare la consapevolezza di essere davvero parte di un mondo fatto ogni momento di nuove sorprese.
In tale senso uomini di scienza si sono arrischiati, e taluni continuano anche oggi, nell’esplorazione di luoghi sconosciuti, al fine di divulgare le conoscenze acquisite a un pubblico quanto più ampio possibile.
Nasce così Calabria profonda. Guida alla conoscenza del patrimonio sotterraneo regionale (Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, pp. 96, € 20,00) a cura di Felice Larocca, pubblicato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria.
Il volume
«Non è facile stabilire quale sia il momento iniziale di questa particolare storia, se non si dà una precisa definizione di cosa sia la ricerca speleologica. Infatti, molti sono gli autori che nelle loro opere hanno fatto riferimento alle cavità sotterranee della Calabria e molti coloro che in esse si sono coraggiosamente avventurati; invece molti di meno sono stati quelli che in questa regione hanno sviluppato un filone di ricerche, quelle appunto speleologiche, indagando le cavità naturali con l’obbiettivo precipuo di acquisire una documentazione di natura scientifica da rendere patrimonio comune».
Il testo si compone di quattro saggi, il primo dei quali dedicato alla storia della speleologia in Calabria, dai primi cenni letterari allo sviluppo della disciplina, in un arco temporale compreso tra il XVI e il XX secolo. È concentrato inoltre sulla descrizione delle più importanti cavità della Calabria, partendo dalla provincia di Cosenza, dal monte Pollino fino alle Serre cosentine. Ad esempio, in particolare, il volume cita con vari riferimenti la maestosa vetta del monte Sellaro o ancora la Grotta dei Bagni e la sua piscina di acque sulfuree, per passare poi all’abisso del Bifurto e alla Grotta di Serra del Gufo, con le sue particolari stalagmiti e stalattiti di colore rossastro perché ricche di ossido di ferro. Queste per citarne solo alcune.
Un intero capitolo è poi dedicato alle cavità delle province di Crotone e di Catanzaro.
La trattazione fa riferimento ad esempio alla Grava di Grubbo, percorsa da un lungo torrente sotterraneo, e alla Grotta in località Frontieri, una miniera ormai in disuso ricca di minerali di zolfo, ed infine anche all’Antro del Torchia, la cui particolarità sono i gradoni scavati nella roccia che ospitano vasche d’acqua. Il testo conclude l’analisi delle bellezze calabresi argomentando sulle grotte delle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, di cui splendidi esempi sono la Grotta del Favo e la Fossa delle Ciavole. I saggi sono corredati da un apparato fotografico e didascalico ben curato nel dettaglio, di ausilio al lettore sia esperto che non.
Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”
Il libro è stato redatto dal Centro regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”. Si tratta di un’associazione (attiva in Calabria ma anche in Basilicata, Campania, Marche, Puglia, Sardegna e Sicilia) nata nel 1996 con il fine di aumentare l’attenzione e la divulgazione delle bellezze naturali sotterranee calabresi, favorendo lo sviluppo di ricerche multidisciplinari. Il centro collabora con importanti università e sovrintendenze archeologiche di molte regioni italiane, e si interessa in particolare di speleoarcheologia. Tanto che l’associazione possiede una sua struttura distaccata con sede a Sant’Agata di Esaro (Cs), ma sempre afferente ad essa. Si tratta del Centro di ricerca speleo-archeologica diviso in due unità, una che si occupa principalmente di grotte e cavità archeologiche, l’altra di miniere antiche. La sopracitata struttura cura e protegge alcuni luoghi di grande rilevanza scientifica quali i siti sotterranei archeologici di Grotta della Monaca e Grotta del Tesauro.
Di seguito segnaliamo l’indirizzo del sito Internet per quanti volessero approfondire: www.enzodeimedici.it.
Enzo dei Medici
Il Centro regionale di Speleologia prende il nome dalla figura di Enzo dei Medici, originario di Sebenico (Dalmazia, attuale Croazia), che si appassiona, a soli 15 anni, di scienze naturali al seguito del professor Giuseppe Müller (luminare di entomologia ammirato in tutta Europa e direttore del Museo civico di Storia naturale di Trieste). Dopo il conseguimento di due lauree, la prima in Scienze agrarie, la seconda in Scienze forestali, giunge in Calabria in qualità di ispettore della Milizia nazionale forestale per censire le cavità naturali e le acque sotterranee della provincia di Cosenza, la più ricca di tali entità naturalistiche. Censisce ben 128 grotte con rigore di analisi scientifica, dalle misurazioni speleometriche all’analisi della natura geologica della roccia, realizzando disegni e schizzi molto realistici, rilievi topografici di grande interesse scientifico e numerose fotografie.
Conclusioni
Il volume è stato pubblicato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura delle Regione Calabria ed è un valido strumento di supporto agli amanti delle bellezze sotterranee, una guida ricca, approfondita e ben illustrata, densa di particolari e dettagli degni di merito. Sin dalla prima parte dell’Introduzione curata da Felice Larocca se ne coglie la potenza argomentativa e didattica: «Questo è un volume diretto in primo luogo a coloro che non sono speleologi. Così è stato concepito sin dall’inizio e secondo tale indirizzo, ora, viene alla luce. Già da qualche tempo, infatti si avvertiva la necessità di un’opera divulgativa, ma non per questo meno rigorosa nei suoi contenuti, che facesse il punto sul patrimonio sotterraneo calabrese. Un’opera che permettesse alla gente comune di venire informata sui tesori naturali presenti nel sottosuolo della regione, in modo semplice e immediato».
Pamela Quintieri
(www.bottegascriptamanent.it, anno IX, n. 92, aprile 2015)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi