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A. XVI, n. 174, marzo 2022
sostengono il maschilismo di Giulia Bassanello
Intervista a Fabiana Desogus: il femminile
perpetua, inconsapevolmente, il patriarcato
Parleremo del maschilismo domestico, del patriarcato di tutti i giorni e delle responsabilità di diverse, troppe, donne usate come puntello oggettivo di tali strutture sociali obsolete e retrograde.
La “femminista storica”, Fabiana Desogus, ci aiuta a ragionare sulle tante forme di discriminazione antifemminista che si perpetuano ancora oggi, nella vita di tutti i giorni, in modo nascosto e subdolamente silenzioso. continua
migliorando il passato di Mario Saccomanno Per Armando editore il libro di Marco Brusati
presentato alla Fiera dell’Editoria di Roma
Nel 1903 il filosofo e sociologo tedesco Georg Simmel diede alle stampe un saggio, Le metropoli e la vita dello spirito, in cui passò in rassegna le caratteristiche peculiari della vita metropolitana. Nelle analisi sottolineò come le persone, in ogni ritaglio delle loro esistenze, mostrassero un aumento considerevole di stress e di ansia. Ancor di più, a questi aspetti si aggiungeva l’indifferenza e la solitudine.
Per Simmel, nel vivere metropolitano degli uomini l’aspetto razionale andava sempre più ad appiattire il lato sentimentale. Da qui, l’inevitabile formarsi di individui poco propensi al cambiamento. Conseguentemente, l’uomo delle metropoli era segnato da un paradosso: pur restando a contatto costantemente coi suoi simili, nutriva un nuovo tipo di solitudine che non di rado tracimava al punto da generare odio.
È innegabile che le tendenze mondiali dal 1903 in poi hanno mostrano come il fenomeno dell’urbanizzazione sia cresciuto in maniera rilevante, evidenziando considerevoli variazioni nelle diverse parti del globo. Anche oggi, le dimensioni delle città continuano ad aumentare vertiginosamente, così come il numero delle persone che decidono di abitarci.
Sembra quasi un processo esponenziale e irrefrenabile. Eppure, non manca chi si oppone a questa condizione che segna marcatamente la contemporaneità. Succede anche nel costellato panorama letterario. continua
del cervello di Massimiliano Bellavista Una storia quasi
distopica ma reale
per Adelphi edizioni
Si parla spesso di accoglienza. Di accettazione. Di cambiamento. Facendo forza sui nostri istinti e spesso sul nostro egoismo, a volte riusciamo abbastanza felicemente ad aprirci al nuovo e al diverso. Ma cosa succede se si sposta il punto di vista al nostro interno? Fabio Bacà nel suo romanzo Nova (Adelphi edizioni, pp. 279, € 19,00) cerca di dircelo con un elegante miscuglio di tinte gotiche e di ironia. Ciò che emerge è in sostanza che il nostro cervello è un po’ come la luna, finisce che ne vediamo e ne apprezziamo sempre il lato illuminato, scordandoci del resto. Ma il resto c’è, eccome, e ben se ne accorge Davide, mite, stimato neurochirurgo e padre di famiglia, quando si imbatte in Diego, che sarà il suo nuovo, misterioso, maestro di vita.
«Dio ha creato il mondo con la violenza. L’universo si è espanso nel nulla in virtù della pura violenza. Le nostre anime sono state salvate da un atto di violenza». Diego sembra all’inizio un personaggio appena sbozzato, dal comportamento prevedibile e scontato, quasi un giustiziere. Ma poi le cose si vanno complicando perché è Davide stesso a rendersi conto che è il suo mondo borghese a essere prevedibile e scontato, un paese dei campanelli che ha espulso la violenza dai suoi orizzonti. Ma nel mondo reale esistono i pazzi, i maniaci, i capi sadici e i vicini aggressivi e il nostro lato oscuro continua
si racconta
con sincerità di Alessandro Milito Anatomia di una Pm in prima linea
sui retroscena della procura
La magistratura italiana vive i suoi giorni peggiori; dallo scoppio del caso Palamara all’indagine sulla cosiddetta “loggia Ungheria”, dallo scontro tra Csm e Consiglio di Stato sulle nomine per la Corte di Cassazione ai referendum sulla giustizia presentati da Lega e radicali, fino al conflitto di attribuzione sollevato dal Senato per l’inchiesta sulla fondazione Open, con protagonista Matteo Renzi: sono lontani i giorni di Mani Pulite e degli striscioni inneggianti i magistrati del celebre “pool”. Il rapporto di fiducia tra magistratura e cittadinanza attraversa una crisi profonda, testimoniata anche dai sondaggi sugli indici di gradimento che vedono i magistrati raggiungere le vette negative dei partiti politici. continua
labirinti
della mente di Massimiliano Bellavista La malattia, odissea umana.
Da Rubbettino un romanzo
dai toni intensi e raffinati
«Una volta ero Flesherman. Per la verità lo sono ancora. Ma una parte di me sta franando in me stesso. È come se ai piedi della mia identità si fosse spalancato».
Il concetto di frana è quanto mai appropriato nel romanzo di Giuseppe Aloe Lettere alla moglie di Hagenbach (Rubbettino, pp. 196, € 16,00). continua
dall’Africa:
un dramma di Giulia Bassanello Sopravvissuto ai barconi,
Soumaila Diawara descrive
solidarietà e discriminazioni
Perché l’esigenza di raccontare? E la necessità di denunciare? Come si può dare la giusta voce al bisogno irreprimibile di tirare fuori da sé la propria storia, ciò che si è provato direttamente sulla pelle? Non si tratta di semplice retorica o desiderio di farsi compiangere, ma di una necessaria e autentica voglia di narrare continua