Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Anno II, n° 7 - Marzo 2008
Che vittoria!
Capire la vita
tramite lo sport
di Beniamina Callipari
Un viaggio “fisico” e interiore
narrato da Edizioni Associate
in un volume autobiografico
Alfredo Donatucci, nato a Roma nel 1967, scopre la passione per la corsa all'età di 37 anni. Dopo numerose corse quotidiane, e circa 4000 km, percorsi solo per diletto, cresce in lui il desiderio di partecipare alle competizioni agonistiche, spinto anche da amici e parenti che credono fermamente nelle sue capacità. La sua penna non è quella di uno scrittore illustre, ma quella di un uomo che racconta se stesso con le parole del quotidiano, con uno stile semplice e comprensibile a chiunque. Il suo scopo è, in particolare, quello di poter comunicare agli altri la sua passione e le sue personali vicissitudini e, soprattutto, un cammino interiore, difficilmente esteriorizzabile, insieme a quelle sensazioni ed emozioni non facilmente riportabili su un foglio di carta.
La sua non è solo una mera rassegna di record e gare vittoriose, ma il diario del suo vissuto, anche fuori gara, e la descrizione di una metamorfosi completa dell'intera sua vita.
Cambiarsi per correre (Edizioni Associate, pp. 218, 10,00) narra proprio la personale vicenda di un sedentario cronico, Donatucci, che a quasi 40 anni scopre il piacere dei benefici che derivano dallo sport, in questo caso la corsa. Completamente avvolto dai pensieri della vita quotidiana, dal lavoro e dallo stress di vivere in una metropoli bella quanto caotica come Roma.
Il protagonista, nonché autore del libro, è una di quelle tante persone con una miriade di vizi quali il fumo e la scarsa attitudine al movimento, che ad un tratto decide di dare una svolta importante alla sua esistenza. Stanco dei soliti andirivieni, casa-lavoro, lavoro-casa, comincia con l'abbandonare l'auto, e col viaggiare in metropolitana: è solo il primo passo di un lungo percorso interiore.
Proprio durante i viaggi in metrò riscopre il piacere di leggere e soprattutto viene a conoscenza, grazie ad alcune riviste, degli effetti positivi dello sport sulla mente e sul fisico di una persona. Si sente come illuminato, dopo anni di buio, e decide così, senza remora alcuna, di smettere di fumare e cominciare sul serio a muoversi, prima camminando a piccoli passi, poi correndo.
L'uomo tutto casa e ufficio, non senza i necessari sforzi, diventa pian piano un podista amatoriale; come dimenticare, però, le prime giornate trascorse a levare la ruggine dai muscoli, per mezzo di una cyclette, da troppo tempo abbandonata? E le corse dopo pranzo, nelle stradine vicino casa?
Il percorso dalla "sedia" alla "strada" è lungo e irto di pericoli, ma Alfredo, con tenacia e costanza, riesce a raggiungere brillantemente l'obiettivo prefissato. Per dirla tutta, va anche oltre, passando dalle gare di paese a quelle nazionali, e diventando un maratoneta di successo.
Il merito di tutto ciò è anche delle tante persone che credono in lui e nella sua nuova avventura: suo suocero, fedele accompagnatore in ogni sua gara, e Pino, presidente della "Podistica solidarietà", che gli offre la possibilità di entrare in una vera squadra, e conosce l'ebbrezza dell'agonismo. Sapere poi di correre per una buona causa, devolvendo i premi ottenuti in beneficenza, è per Alfredo un ulteriore, quanto importante, stimolo.
Correre diventa una vera dipendenza, ma positiva e salutare, ed è lo stesso Donatucci a dircelo all'interno del libro: «La corsa, in questo periodo della vita, occupa la maggior parte dei pensieri e fa vivere sensazioni d'insolita euforia... Mi accorgo che sta entrando garbatamente nella mia esistenza quasi a voler dimostrare che effettivamente si tratta proprio della droga di cui molto avevo letto e sentito; in poche parole, non riesco a fare a meno di correre...».
Cambiarsi per correre rappresenta, quindi, un diario personale del protagonista e autore, nel quale egli descrive con semplicità e minuziosamente, senza tralasciare il minimo particolare, le emozioni vissute, gli obiettivi, i successi ed i record ottenuti con grande caparbietà. Il messaggio che Alfredo intende trasmettere è che, con la sola forza di volontà e un po’ di spirito di sacrificio, si possono raggiungere anche quelle mete apparentemente impossibili: un inno a osare sempre e comunque, al di là di ogni insormontabile ostacolo!
Un esempio da imitare
«Si può iniziare a praticare la corsa a qualsiasi età»: è ciò che dice Alfredo Donatucci, esempio vivente di chi, alla soglia dei 40 anni, ha deciso radicalmente di cambiare vita e ce l’ha fatta.
Neanche lui stesso avrebbe mai scommesso su una metamorfosi interiore e fisica così completa, ma essa è arrivata, talmente forte e avvolgente da fargli scordare tutto il resto, lavoro, caos, responsabilità, e dare una nuova luce alla sua vita, fino ad aprirne un capitolo nuovo. Parole mai usate prima incominciano a far parte del suo vocabolario: record, chilometri, maratone, podio e chi più ne ha più ne metta. C’è molto coraggio in questa sua scelta, lo stesso che dovrebbero trovare molti di noi, decidendo di voltare pagine, anche nelle situazioni più difficili. Quel coraggio, però, manca sempre e ci porta ad arrenderci, senza nemmeno provare a lottare, e facendoci vedere gli ostacoli ancora più insormontabili di quanto lo siano. Forse è la poca inclinazione al sacrificio, o la paura di osare, a bloccare ogni nostra azione sul nascere, e a farci tornare al punto di partenza. In mancanza di tali condizioni non si va lontano, ma Donatucci dimostra di averle entrambe, partendo completamente da zero e inventandosi un nuovo stile di vita, decisamente più salutare, tanto fisicamente quanto mentalmente.
E lui va veramente lontano, sull’asfalto (
Beniamina Callipari
(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 7, marzo 2008)