Homepage - Accesskey: alt+h invio
Editore: Bottega editoriale Srl
Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.

Privacy Policy

Direttore responsabile: Fulvio Mazza
Direttore editoriale: Graziana Pecora
Anno VIII, n 83, luglio 2014
Sei in: Articolo




Filosofia e religioni (a cura di Denise Amato) . Anno VIII, n 83, luglio 2014

Zoom immagine Giuseppe De Rosa:
ritratto poliedrico
tra impegno sociale,
religione e scrittura

di Francesca Tarantino
Da Elledici, un saggio ripercorre
il pensiero del noto religioso del ’900


Storia di un’anima di Vito Angelo Colangelo su Giuseppe De Rosa, gesuita e raffinato teologo, è una sintetica e puntuale presentazione di uno degli intellettuali più vivaci del mondo cattolico.

L’autore ne tratteggia la vita e la personalità attraverso brevi ma incisive pennellate, come se realizzasse un trittico.

Il saggio ha, infatti, un iniziale taglio biografico e un successivo sviluppo antologico poiché dà spazio alla vasta produzione del gesuita (ben quarantacinque scritti). In particolare, la seconda parte riunisce gli articoli pubblicati sulla storica rivista La Civiltà Cattolicadi cui De Rosa è stato redattore – e la terza ed ultima parte raccoglie altri scritti di varia natura.

Colangelo, in Storia di un’anima (Elledici, pp. 135, € 15) non si esime dal tributare parole di stima e apprezzamento, ma spesso e volentieri preferisce porsi ai margini della trattazione, cedendo la parola direttamente al sacerdote, attraverso i passi delle sue opere; l’impressione è che sia lo stesso padre De Rosa a presentarsi.

Così avviene quando vengono narrate le sue umili origini: nato nella lucana Gorgoglione, pur avendo lasciato obbligatoriamente il paese natio per non fermarsi al livello elementare d’istruzione, rimane profondamente attaccato alla propria terra. Viene riportato, a tal proposito, quanto afferma De Rosa stesso: «noi da grandi siamo quelli che siamo stati nei primi dieci anni di vita [...] io sono sempre restato un contadino».

L’excursus sull’infanzia del teologo conferisce maggior pregio alla sua formazione, celebrandolo come self-made man: un ragazzo di campagna che, spinto dalla sete di conoscenza e da un’intelligenza sempre curiosa e attenta, intraprende gli austeri studi gesuitici, fino ad approdare, una volta divenuto sacerdote e dopo aver conseguito la duplice laurea in teologia e filosofia, all’attività giornalistica.

 

L’impegno giornalistico

Figura eclettica, nelle pagine de La Civiltà Cattolica, non c’è tema di attualità che De Rosa non abbia trattato.

Sguardo critico sulla politica e fervore religioso sono gli ingredienti indispensabili dei suoi articoli, che hanno accompagnato le tappe fondamentali della storia italiana dalla metà degli anni Cinquanta fino all’inizio del XX secolo.

Nel saggio compaiono quegli scritti che meglio testimoniano l’impegno intellettuale del sacerdote, dando in tal modo un assaggio della poliedricità di interessi e della vasta cultura.

Temi privilegiati da padre De Rosa sono la dottrina della Chiesa, la fede religiosa, le problematiche sociali, gli eventi di politica interna ed estera. Ciascun argomento è affrontato in maniera lucida ma dichiaratamente soggettiva ed è filtrato dalle sue convinzioni religiose, che rimangono il punto di partenza, la conditio sine qua non di ogni discorso.

Tra gli articoli più degni di nota, viene citato quello sul Sessantotto, dove il padre gesuita si schiera dalla parte degli studenti, mantenendo tuttavia qualche riserva: se è valida la protesta dei giovani contro le ormai vecchie e antidemocratiche strutture universitarie, la paura è che tale lotta possa essere oggetto di strumentalizzazione politica. 

Altrettanto acuto è il suo giudizio politico quando riflette sulla credibilità di alcuni partiti, quali il Psi e il Pci (in particolare, la figura di Berlinguer), di cui vengono riconosciuti i meriti, ma anche sottolineate le intime contraddizioni.

Dalla descrizione di Colangelo emerge la figura di un sacerdote che è sottile indagatore della realtà dei suoi tempi, talvolta profetico, capace di prevedere gli esiti degli eventi contingenti. 

Nella sua analisi della società industriale, ad esempio, padre De Rosa aveva già messo in guardia sulla possibile deriva dello sviluppo tecnologico, ovvero sulla tecnicizzazione del lavoro produttivo, con nessun riguardo ai diritti dei lavoratori, e sull’idea di crescita senza limiti, basata sullo sfruttamento delle risorse naturali finite.

 

Le opere di argomento religioso

Storia di un’anima menziona, nella parte finale, le opere di argomento religioso; per comodità, dall’ampia produzione saggistica sono state selezionate quelle ritenute più significative: Gesuiti; L’uomo, la sua natura, il suo destino; Fede cristiana e senso della vita; Islam e Occidente. Un dialogo difficile, ma necessario.

Nel primo tra i saggi menzionati, viene ripercorsa la storia dei gesuiti, i quali continuano a svolgere un ruolo attivo nella società contemporanea.

Il secondo – sottolinea Colangelo – si configura come testamento spirituale al quale padre De Rosa affida l’interrogativo esistenziale per eccellenza: «chi è l’uomo?». Insufficienti a rispondere a tale quesito si dimostrano i tentativi delle dottrine spiritualiste e materialiste dell’antichità; solo la religione, in quanto realtà da sempre esistente ed irrinunciabile per l’uomo, può dare una spiegazione valida ed efficace.

Fede cristiana e senso della vita offre una panoramica sul mondo cattolico di oggi, tra luci ed ombre. Oltre al processo di secolarizzazione, il pericolo più grande è il pluralismo religioso, che si fonda su una fede vissuta solo emotivamente e fondata sulla ricerca del sensazionale.

Si può porre un freno alla “diaspora” dei credenti solo riappropriandosi della propria identità cristiana, senza comunque pregiudicare il dialogo interreligioso (argomento trattato più dettagliatamente nell’ultimo saggio).

Dulcis in fundo, per stimolare la curiosità del lettore, in appendice al saggio è riportata una bibliografia essenziale degli scritti del teologo, che funge da invito a proseguire il percorso di conoscenza di un religioso dalla personalità multi-sfaccettata, che non fu solo pescatore di anime.

 

Francesca Tarantino

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 83, luglio 2014)

Redazione:
Francesca Buran, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Fulvia Scopelliti
Collaboratori di redazione:
Simona Baldassarre, Sabrina Barbin, Ilaria Bovio, Francesca Erica Bruzzese, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Maria Assunta Carlucci, Alberto Cazzoli, Guglielmo Colombero, Veronica Di Gregorio Zitella, Giacomo Dini, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Riccardo Fiorenza, Maria Francesca Focarelli Barone, Federica Lento, Chiara Levato, Giuseppe Licandro, Flavia Maccaronio, Stefania Marchitelli, Irene Nicastro, Maristella Occhionero, Giusy Patera, Stefania Pipitone, Elisa Pirozzi, Luciana Rossi, Martino Santillo, Maria Saporito, Maria Chiara Sicilia, Paolo Veltri, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro
Curatori di rubrica:
Denise Amato, Selene Miriam Corapi, Vilma Formigoni, Mariacristiana Guglielmelli, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Angela Potente, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Fulvia Scopelliti
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT