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Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XIX, n. 207, gen. 2025
Una singolare
scomparsa:
Ciccio e il Sud
di Pamela Quintieri
Edizioni Il Coscile presenta
una storia coinvolgente
nel mistero della normalità
La vita di un uomo è costellata di fatti, situazioni e personaggi, che intrecciano il suo mondo definendone la misura e, con essa, il valore di cui egli stesso si alimenta. Ricca, vile, senza senso o altissima, essa mesce gli stati d’animo e il tempo, banale, integro, comunque unico. Così un uomo, dall’apparente semplice e noiosa esistenza, può invece, paradossalmente, con l’assenza divenire il perno sul quale ruota e si innesca un meccanismo narrativo ben strutturato e organizzato attraverso la memoria e il ricordo, che il suo luogo natio e la gente che lo abita conservano. Accade, dunque, che la normalità di quell’uomo, mentre trascorre il suo tempo in maniera quasi ordinaria e senza scintille di animosità o bramosia di novità, trasformi tutto, trascenda quella stessa vita con l’originalità del suo celarsi al mondo, scomparendo, misteriosamente scomparendo… e lasciandosi dietro il suo non apparire più a nessuno: la propria personale leggenda!
«Questa è una storia, magari poco cavalleresca, con un suo inizio, forse senza un finale, ma con un suo intenso durante. Tutto comincia con una sparizione, avvenuta in una città bagnata dal mare, un luogo di contrasti stridenti, ricco però di persone che parlano una lingua comune, pur sembrando sbarcate da mondi diversi».
Un personaggio fuori dal comune immerso nella quotidianità
La nostra argomentazione si concentra, allora, con fermezza e pienezza di analisi, sul lavoro dello scrittore Sandro Sancineto, La storia di Ciccio delle bombole in 36 caratteri (Il Coscile, pp. 216, € 12,00).
Il protagonista del romanzo è, così come lascia intuire il suo stesso nome-soprannome, un venditore di bombole, ma anche un suonatore di sassofono, musicista-artista per diletto. La storia si svolge in un paesino dell’entroterra di una regione, non ben specificata nella connotazione geografica ma molto ben descritta, con fare suggestivo: il fare sapiente di chi riesce a guidare il lettore, conquistarlo, avvolgerlo grazie alla magia che le parole sanno disegnare e profondere. Così, sotto l’abile costruzione sintattica e lessicale di Sancineto, che sviluppa una lingua nuova sospesa tra l’italiano e il simpatico gergale, il paese si crea, appare, prende vita, nasce…
«La città è in realtà un’isola che ha la forma di una padella rovesciata: il manico è il lembo di terra che la collega alla campagna, mentre la pentola vera e propria è la città compatta, racchiusa tutta in un cerchio, un cappio murato che la cinge e che, in passato, l’ha difesa durante le battaglie e gli assedi. Un susseguirsi di strade e piccoli slarghi, molto simili a quelli delle città arabe, è la sua caratteristica principale».
L’autore
Sandro Sancineto è un architetto e giornalista originario di Napoli, dove è nato nel 1974. Attualmente svolge anche il ruolo di coordinatore per il Casa (Central America Sustainable Architecture), che comprende anche un progetto di costruzioni gratuite, o low budget, per sostenere le popolazioni disagiate del Guatemala: non semplici abitazioni, ma anche e soprattutto edifici che possano essere fonte di attrattiva turistica e, più concretamente e a lungo termine, di riscatto economico.
Sancineto ha, inoltre, fondato il “Mezzosangue lab”, uno studio di progettazione che ha due sedi: una a Cosenza e l’altra a Roma. Infine, all’attività di architetto ha da qualche tempo unito quella della scrittura. Il testo La storia di Ciccio delle bombole in 36 caratteri è difatti il suo primo romanzo. Con esso ha partecipato alla prima edizione del Premio letterario nazionale della Rai “
L’amore e le sue conseguenze inaspettate
Lo stile di Sancineto – armonico, fascinoso, talvolta a metà tra il fantastico e l’onirico – sa riscoprire la bontà e l’autenticità che si cela dietro la vita semplice della gente di paese, quella che abita tuttora alcuni comuni del nostro spinoso, amaro, ma pur sempre affascinante Sud. Una terra di contrasti e di contraddizioni, dove sensazioni e sentimenti, combattendosi, dominano le decisioni degli uomini “sanguigni” e ne motivano le azioni. Su tutto la passione accende, infiamma e porta, nel bene e nel male, alla vita qualunque cosa.
«L’amore è mutevole e sembra di vetro, non dà segni di cedimento, si rompe e basta, quando se ne prende coscienza, è già a pezzi… ciò nonostante può essere riassemblato come materia plasmabile e diventare qualcosa di diverso, addirittura un altro amore».
Accade così che, forgiato proprio dalla forza del sentimento, dal sentire gravemente su di sé tutto il peso delle decisioni, un uomo voglia fuggire, o questo almeno sembra essere lo stato d’animo che spinge Ciccio ad andar via. Ma può accadere che qualcosa lo riporti alla realtà? Ne sveli le motivazioni intime? Lo faccia finalmente ritornare?
«L’amore è camaleontico, dura poco, poi cambia e diventa una decisione, una scelta, a volte un impegno. In seguito si vuole un mondo di bene a chi si è amato o al contrario lo si odia tanto da non poterlo o volerlo più vedere. L’amore è complicato ma allo stesso tempo incredibilmente semplice». Il lavoro di Sancineto risulta ancor più compiuto, trascinante, denso, quando si addentra nelle pieghe della psiche, quasi provasse a scandagliare l’animo nelle sue pulsioni più nascoste, tra i pensieri dei personaggi-caratteri, nella generosità di uno scenario potente e altero; laddove la narrazione si ferma, si perde, si adagia, per riconquistare meravigliosamente il lettore e avvincerlo con il potere e la seduzione di una parola nuova, cangiante, splendidamente ricca di emozioni.
Pamela Quintieri
(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 83, luglio 2014)
Ilenia Marrapodi