Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Direttore editoriale: Graziana Pecora
Anno VIII, n 83, luglio 2014
Essere umano e natura:
un dialogo possibile?
di Federica Lento
Da Armando editore, una raccolta di studi critici
sull’equilibrio dell’ecosistema e la biodiversità
Afferma James Lovelock nel libro La rivolta di Gaia: «È superbo pensare di sapere come salvare la Terra, il nostro pianeta sa badare a se stesso. Tutto ciò che possiamo fare è provare a salvare noi stessi». Secondo questa teoria, dunque, l’umanità potrebbe essere destinata ad estinguersi, lasciando il posto a nuove creature più sviluppate. La Terra non si è evoluta esclusivamente a vantaggio dell’essere umano, anzi, i recenti cambiamenti che ne hanno modificato le caratteristiche rappresentano un rischio per la nostra specie. Al fine di evitare questo apocalittico epilogo, sarebbe giusto elaborare e mettere in atto delle soluzioni che salvaguardino l’ambiente, non fosse altro che per la nostra stessa sopravvivenza. Natura senza dogmi. Per un approccio razionale al dibattito sull’ambiente (Armando editore, pp. 240, € 17.00) è un volume a cura di Stefano Gattei che, con il contribuito di numerosi studiosi, cerca di approfondire questa riflessione. Il testo è diviso in quattro parti che confluiscono sul tema del rapporto tra la coscienza dell’uomo e l’ambiente inteso come sistema, osservato sotto la lente dell’economia etica. Negli ultimi anni il dibattito sull’ambiente, che si limitava in passato alla mera descrizione teorica, ha iniziato a interessare gli ambiti più concreti della legislazione, dell’economia e non solo. Scrive Gattei: «Il dibattito non si limita alla sfera morale, ma invita a una riflessione critica sul concetto di progresso scientifico e tecnologico, estendendosi ad ambiti quali la sociologia, l’epistemologia, la storia, la letteratura».
Il rapporto tra ambiente ed essere umano
“L’ipotesi Gaia” di James Lovelock presuppone che la Terra sia un essere vivente, in grado di resistere e adattarsi ai cambiamenti climatici, in una direzione sfavorevole per il genere umano, ma che le consentirebbe di sopravvivere.
La riflessione etica sull’ecologia si è interessata al rapporto uomo-ambiente sempre con l’idea che una delle due parti prevaricasse l’altra; nel volume curato da Stefano Gattei si cerca di far emergere invece il rapporto di conflitto tra loro.
Nell’arte figurativa, dal Rinascimento al Romanticismo, la natura viene raffigurata come qualcosa di intatto e di predominante; tra fine Ottocento e gli inizi del Novecento gli impressionisti raffigurano come l’idolatrato e venerato progresso stia modificando l’ambiente e i rapporti umani, creando un circolo paradossale e vizioso che lega denaro, religione e natura.
Nel Decamerone di Boccaccio, Ser Cepparello, un uomo molto ricco dalla vita losca e viziosa, si ammala gravemente durante un viaggio e perciò viene chiamato un frate confessore che lo assolve dai suoi peccati e addirittura lo fa santo. La natura umana è la grande protagonista della novella, legata alla natura esteriore. In Dante, l’eternità è rappresentata dal paradiso e non dalla terra. Con Galileo il sistema geocentrico viene superato per lasciare il posto alla cosmologia di Newton, fino ad arrivare a Leopardi che, nella sua opera letteraria, esprime il legame tra uomo e cosmo. Dunque, artisti, filosofi, letterati e scienziati si sono sempre imbattuti nella dualità uomo-natura che vedeva primeggiare l’una o l’altra parte, fino ad arrivare a una visione di insieme, di legame e scambio tra gli esseri umani e il mondo a cui appartengono; visione, questa, che è l’unica salvifica e che permette la sopravvivenza di entrambe le parti.
La soluzione della biodiversità
Nel 1962 Rachel Carson per raccontare la bellezza della natura cita un verso de La strada non presa del poeta americano Robert Frost: «Due strade divergevano in un bosco ingiallito [...]». L’individuo, secondo la biologa e scrittrice statunitense, ha davanti a sé due strade: quella che porta al disastro ambientale e quella che porta alla possibilità di salvarlo. Da una parte c’è l’idea che la natura, se non disturbata, raggiunga il suo equilibrio da sola; dall’altra sono nati movimenti che la mettono in discussione: il concetto di equilibrio naturale, condiviso da Darwin, lascia spazio al pensiero che la biodiversità influisca sulle prestazioni degli ecosistemi.
Rispettare l’ambiente, non alterarlo in nome di un progresso cieco, significa per l’uomo la salvezza, il non essere eliminato da una “Gaia” che può sostituirlo e annientarlo in nome della propria sopravvivenza.
La presa di coscienza e l’accettazione dunque della biodiversità e dei suoi ritmi, permette alla natura di fornirci una serie di vantaggi e la stabilità del sistema ecologico.
Federica Lento
(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 83, luglio 2014)
Francesca Buran, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Fulvia Scopelliti
Simona Baldassarre, Sabrina Barbin, Ilaria Bovio, Francesca Erica Bruzzese, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Maria Assunta Carlucci, Alberto Cazzoli, Guglielmo Colombero, Veronica Di Gregorio Zitella, Giacomo Dini, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Riccardo Fiorenza, Maria Francesca Focarelli Barone, Federica Lento, Chiara Levato, Giuseppe Licandro, Flavia Maccaronio, Stefania Marchitelli, Irene Nicastro, Maristella Occhionero, Giusy Patera, Stefania Pipitone, Elisa Pirozzi, Luciana Rossi, Martino Santillo, Maria Saporito, Maria Chiara Sicilia, Paolo Veltri, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro
Denise Amato, Selene Miriam Corapi, Vilma Formigoni, Mariacristiana Guglielmelli, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Angela Potente, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Fulvia Scopelliti