Solo da qualche anno a questa parte la raccolta differenziata è entrata di fatto nella to-do list degli italiani. A differenza di paesi europei come Austria e Germania, veterani nel riciclo di carta e altri materiali, l’Italia si è presentata in ritardo all’appello per la salvaguardia dell’ambiente. Così, oggi, acquisita una nuova coscienza ecologica, frutto della maggiore sensibilizzazione sul tema, è opportuno che la buona abitudine della differenziazione dei rifiuti sia trasmessa alle nuove generazioni, fin dai primissimi anni di età. Ma come parlare ai bambini di un argomento di primaria importanza come la raccolta differenziata? Stimolando la loro naturale propensione al gioco e all’immaginazione, incaricandoli di una nuova responsabilità senza che questi ne avvertano il peso. A tale scopo, può essere d’aiuto il simpatico e istruttivo manualetto di Chiara Rocchi, Raccogliere divertendo. Opuscolo informativo sulla raccolta differenziata (Edizioni la rondine, pp. 8, € 4,00). Il libriccino fa parte della collana Eco Sorrisi, rivolta appositamente ai più piccoli e incentrata sulle tematiche ambientali, confermando l’impegno pedagogico a 360 gradi della casa editrice catanzarese.

Riciclare? Un gioco… da ragazzi

Con l’ausilio di allegre illustrazioni e di rime baciate, l’autrice accompagna i piccoli lettori in una coloratissima passeggiata alla scoperta di bidoni e cassonetti. Rocchi, infatti, è consapevole che i bambini possano apprendere concetti di una certa complessità se questi sono presentati con un lessico semplice e diretto, che stimoli le capacità cognitive senza trascurare l’aspetto ludico. Ecco perché l’autrice ha scelto di utilizzare soprattutto il linguaggio delle immagini, che in Raccogliere divertendo sono predominanti rispetto al testo scritto. Rocchi, scrittrice nonché illustratrice, alimenta la fantasia dei più piccoli con disegni dai colori tenui e acquerellati, ideando personaggi dal tratto semplice e “cartoonesco”, che ispirano al bambino un’istintiva familiarità. Un esempio su tutti, il bidone antropomorfo, vera e propria voce narrante del testo, che accoglie fin dalla prima pagina il piccolo lettore, assumendo nei suoi confronti un ruolo di tutor. Il personaggio, passo dopo passo, insegna al bambino a selezionare i rifiuti in base al colore del cassonetto: verde per l’indifferenziato, bianco per la carta, blu per plastica, vetro e alluminio…

La saggia voce del bidoncino spinge i giovani ecologisti ad aguzzare la vista e li aiuta a distinguere fra i vari tipi di materiale riciclabile, educandoli a gettare tra i rifiuti indifferenziati ciò che non è possibile riutilizzare. Ad esempio, il cassonetto bianco «di contenere carta e cartone / non è mai stanco, / ma bambino mio fai attenzione / perché la carta sporca o oleata / non è qui che va gettata!!!». Ovviamente, è vietato fare confusione tra contenitori dai colori identici, come il «cassonetto color limone»: «due ne esistono giallini, / il secondo ben in vista / dei vestiti fa provvista», mentre l’altro serve per la raccolta delle batterie scariche.

Personaggi allegri e spiritosi

Gli altri compagni di avventura del piccolo ecologista, oltre al bidone-tutor, sono simpatici animali che fanno capolino qua e là, ergendosi idealmente a guardiani dei cassonetti: gufi, corvi, lumachine, rappresentati con una certa dose di leggerezza che spesso sconfina nell’ironia. Sembrerebbe, infatti, che le creature uscite dalla matita di Rocchi incarnino modelli positivi o negativi di sensibilità ambientale. Ad esempio, un cagnolino senza pudore fa i suoi bisognini proprio accanto a una serie di cassonetti, nella stessa pagina in cui il bidone spiega come sbarazzarsi di «tutte le cose / che non servono più…»; vicino al contenitore per la raccolta di plastica e alluminio, una tartaruga beve con noncuranza una lattina di limonata e la trascina per terra, dove già si trova un’altra lattina usata e accartocciata. L’unica figura umana presente è una bambina dai codini biondi, che al contrario dimostra un comportamento responsabile, tenendo in mano un sacchetto da gettare nell’indifferenziato.

Coltivare l’autonomia dei più piccoli

L’opuscolo di Rocchi si propone come un discreto strumento didattico, da usare però solo nelle scuole appartenenti a quei comuni che impiegano la differenziazione per colori indicata dal libretto. Non dappertutto, infatti, il cassonetto per la raccolta della plastica è di colore blu, o quello per l’indifferenziato di colore verde. Forse una distinzione in merito non sarebbe stata inopportuna, insieme ad un maggiore approfondimento sul tema, con versi e illustrazioni che descrivessero il destino dei rifiuti riciclati e le conseguenze ambientali del mancato riciclo. Tuttavia, il pregio del manuale sta nel parlare con allegria e semplicità ai più piccoli, trasformando la raccolta differenziata in un gioco che li aiuta a interagire con l’ambiente circostante, sfruttando l’appeal cromatico e le varietà di forme dei cassonetti. Morale della favola? Un invito al senso di responsabilità, che riecheggia nell’esortazione finale: «Ogni cosa ha il suo posto, / non lasciate che sia qualcun altro / a farlo al posto vostro!!!».

Angela Patrono

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 75, novembre 2013)