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Letteratura straniera (a cura di Alba Terranova) . Anno VII, n. 72, agosto 2013

Zoom immagine Germania 1941
tra fatti storici
e avventura

di Vilma Formigoni
Pubblicato da Edizioni Sonda,
un romanzo per ragazzi
improntato su alti valori morali


Due ragazzi, un ammiraglio inglese e una bambina che custodisce un terribile segreto sono i protagonisti di un romanzo avvincente ambientato nella Germania del 1941 durante la Seconda guerra mondiale.

L’autore, William Osborne, nato in Inghilterra nel 1960, dopo una promettente carriera come avvocato, decide di dare una svolta alla propria vita dedicandosi alla sceneggiatura di numerosi film di successo come Il re Scorpione, Alaska. Sfida tra i ghiacci, I gemelli, Una bionda tutta d’oro e Fermati, o mamma spara. L’angelo di Hitler (Edizioni Sonda, pp. 240, € 14,00) è il primo romanzo per ragazzi scritto dall’ex legale inglese.

 

I protagonisti

Otto e Leni sono due ragazzi riparati in Inghilterra nel 1940 a seguito delle persecuzioni naziste. Otto è senza famiglia e vive in un collegio inglese, assediato dal disprezzo dei compagni; Leni ha quattordici anni, è di religione ebraica e partecipa attivamente ai soccorsi della popolazione londinese duramente colpita dai bombardamenti tedeschi.

C’è un mistero che aleggia nelle alte sfere inglesi e che richiede interventi immediati e pericolosi: è legato all’arrivo in Inghilterra di Rudolf Hess, un alto gerarca nazista che ha informato i servizi segreti della presenza in Germania di una bambina, Angelika, rinchiusa in un monastero e depositaria di un terribile segreto che potrebbe cambiare le sorti del paese.

Otto, la cui famiglia è stata sterminata dalle Ss perché comunista, e Leni, fuggita perché ebrea, sono scelti per la loro conoscenza del tedesco e reclutati per portare a termine una missione che segnerà per sempre le loro vite e li esporrà a pericoli inimmaginabili.

Dopo un periodo di duro addestramento, i ragazzi sono paracadutati in Germania per portare a termine la missione ritenuta fondamentale per la sicurezza inglese: devono rapire Angelika e portarla in Svizzera per consegnarla ai servizi segreti.

Le avventure e i rischi corsi mettono subito in evidenza il carattere di Otto e Leni. Il ragazzo porta con sé ricordi struggenti della famiglia a Monaco, dove rischierà addirittura la vita se non fosse per l’intervento provvidenziale di Leni. Angelika, la bimba di nove anni che i ragazzi fanno fuggire dal convento in cui vive reclusa e priva di contatti col mondo esterno, si affeziona sinceramente ai due, di cui ascolta le confidenze e condivide gli imprevisti di un viaggio verso la Svizzera avventuroso e disseminato di ostacoli. Otto è un ragazzo razionale, capace di orientarsi nelle situazioni più intricate, ma che vive momenti difficili permeati di quella paura che non ha ancora completamente elaborato e che è collegata alla fuga drammatica dalla Germania; è coraggioso e sa resistere alle terribili sofferenze fisiche e psicologiche inflittegli da un aguzzino nazista, Reinhard Heydrich, fedelissimo di Hitler e deciso a recuperare Angelika ad ogni costo per impedirle di raggiungere la Svizzera.

Leni, invece, sembra voler contraddire l’assunto secondo cui le ragazze sono fragili e troppo emotive: vive momenti di tenerezza nei confronti della bambina, ma sa agire e reagire con fredda determinazione quando si tratta di salvare Otto e portare a buon fine l’impresa; sa essere scaltra e, quando intuisce i pericoli che incombono, non esita a sparare, anche se la sua vista è imperfetta. Angelika è una bimba generosa che ha pochi ma precisi ricordi del passato: il segreto di cui è depositaria si svela a poco a poco, più per intuizione dei ragazzi che per una vera e propria confessione. Entrambi i giovani, pur consapevoli dell’importanza della missione loro affidata, si chiedono spesso chi sia quella bambina e la ragione di quel rapimento che il generale delle Ss Heydrich vuole impedire con ogni mezzo, ricorrendo persino all’aiuto di un veggente, Ludwig Straniak, inviato da Hitler in persona. La risposta a tutto si può forse trovare nel dialogo fra Otto e Leni: «“Ho pensato molto a lei, a chi può essere. Se Hess è il suo cosiddetto zio, chi pensi sia il padre?”. “E dai, non vorrai mica dire…”, sbottò Otto incredulo. “Sì, invece. È proprio quello che sto dicendo”, rispose Leni. “Hitler?”. Otto pronunciò quel nome con cautela. “Sì. È per questo che i tedeschi la vogliono a tutti i costi. E anche gli inglesi”. Otto la guardò, pallido in volto. Per la prima volta, Leni lesse la paura nel suo volto».

È proprio l’intuizione di quel segreto che rende i ragazzi ancora più determinati a portare a termine la loro missione.

 

Un romanzo per ragazzi e non solo

Un romanzo storico in cui ad avvenimenti reali si avvicendano spunti che potremmo attribuire alla fiction, retaggio professionale di Osborne, esperto redattore di sceneggiature cinematografiche, come già si diceva. La Seconda guerra mondiale è lo scenario in cui si svolgono le imprese di Otto e Leni; gli echi dell’eccidio e delle crudeltà naziste sono presenti in alcuni episodi, ma rapidamente superati dallo strategico e risolutivo intervento dei ragazzi. Il ritmo è sempre serrato e l’autore è veramente abile nell’inserire, accanto a personaggi realmente esistiti come Churchill, Hitler, Straniak, figure di fantasia come quelle di Otto, Leni, MacPherson e, soprattutto, Angelika.

Fin dalle prime pagine l’autore cattura l’attenzione del lettore, affascinato dalle imprese, dalle avventure dei ragazzi, dalla loro abilità ed intraprendenza nel superare i momenti critici, che sono davvero tanti, della missione loro affidata.

La vetta del Piz Buin, la montagna più alta della Svizzera, sulle cui pendici si conclude, con risvolti imprevedibili, l’avventura di Otto e Leni, sembra sovrastare in un silenzio surreale un panorama in cui il messaggio sulle barbarie della guerra e sull’importanza dei valori umani è rivolto a tutti i lettori: giovani e adulti.

 

Vilma Formigoni

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 72, agosto 2013)

 

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