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Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Una Guida per scoprire Palermo,
le bellezze artistiche e naturali
di Luciano Catalioto
La Prefazione all’ebook curato da Fabio D’Angelo e Giulia Gueci
e pubblicato da Teomedia su iniziativa de la Bottega editoriale
La necessità di fornire un’informazione esaustiva, scientificamente affidabile, interessante e che susciti curiosità e appaghi il turista che visita una città o un territorio ha portato il direttore de
A questa collana dà avvio l’ebook Guida turistico-culturale di Palermo e provincia (Teomedia, Mb 65, € 5,99) a cura di due giovani studiosi palermitani, Fabio D’Angelo e Giulia Gueci, che, grazie a un testo sintetico e tuttavia scientifico, a una selezione di suggestive iconografie architettoniche, culturali e naturalistiche, a una grafica snella e invitante, fanno emergere tutta la bellezza del capoluogo della regione siciliana e del territorio della sua provincia.
Gli analoghi prodotti editoriali del passato presentano spesso delle lacune, come quella di portare il turista a collezionare immagini fugaci di luoghi sorprendenti che però rimangono freddi e distaccati, oppure offrono contenuti culturalmente validi ma in modo troppo schematico, risultando quindi un veicolo di dati e informazioni dei luoghi, senza riuscire a trasmetterne davvero il fascino.
La struttura proposta invece da D’Angelo e Gueci è concepita come una griglia che lega «itinerari logici ed agevolmente praticabili in un mosaico immediatamente leggibile di eventi e suggestioni». Ciascuna delle quattro sezioni in cui si articola
A farci ben comprendere la novità di questa guida e il suo distaccarsi rispetto a quelle realizzate nel passato è
Per chi volesse avere copia digitale della Guida, segnaliamo che è possibile acquistarla al seguente link dell’editore: http://www.teomedia.it/?p=587.
Un’agile Guida turistica storico-culturale
Un “viaggiatore” ragionevolmente curioso ed esigente, che approdasse in Sicilia con il legittimo e nobile proposito di conoscere e capire, constaterebbe immediatamente una certa abbondanza nelle librerie e nelle edicole, ma anche nelle piazze e nei pubblici locali, di guide illustrate ed opuscoli informativi ricchi di immagini policrome ed indicazioni cronologiche di personaggi e luoghi entrati nel mito, in un caleidoscopio di notizie che lasciano a volte sottilmente stemperare lo scarto tra cultura e nozionismo. Oggi il mercato è invaso da prodotti che abbagliano il fruitore con ammiccanti immagini di carretti e paladini sfavillanti e lo ammaliano proponendo avventurose cacce al tesoro il cui schema è alquanto uniforme: identificare il monumento illustrato sulla guida, andare a scovarlo seguendo le istruzioni in calce, memorizzare se possibile qualche data ed un paio di illustri sovrani e infine immortalarsi in suggestive pose da mostrare con orgoglio ed umana autostima ad amici ammirati e parenti lontani.
Va subito detto che non è certo questo l’obiettivo della Guida qui proposta, che si rivolge difatti a fruitori mossi da stimoli diversi ed animati da tutt’altro genere di aspettative, che coincidono in fondo con la ricerca di quei valori antichi ed universali, trasmessi dalla ricca letteratura storica legata al viaggio nell’Isola, tuttora in grado di aprire un varco verso la profonda conoscenza del territorio siciliano ma, soprattutto, incontro alla percezione del suo popolo, della sua anima.
Cosa si aspettasse Giuseppe Pitrè dalla relazione del viaggio in Sicilia di Goethe, è stato acutamente rilevato da Vincenzo Consolo nella sua Introduzione al diario del poeta tedesco, edito nel 1987, dove in certa misura si condensa uno spirito comune, come un pensiero che sottilmente lega tra loro tanti illustri viaggiatori dei secoli andati. In definitiva, la capacità di cogliere l’essenza delle cose, penetrarne lo spirito, riverberare quell’armonia policroma ed atemporale che i luoghi dell’Isola posseggono, evocare la stratificazione millenaria della vicenda umana e condensarla in una sorprendente griglia sincrona e poliedrica che il tempo, secondo i principi della nouvelle histoire, stenti a logorare. Aspettativa legittima, quella del grande etnologo palermitano, e tutto sommato oggi pienamente condivisa da chi realmente viaggia per conoscere il particolare e comprenderlo in un insieme sempre più vasto ed articolato. Un’attesa, questa, non particolarmente confortante per il turista che, spesso incolpevole, nella scia della conclamata rilevanza del monumento o spinto da personali mozioni, colleziona fugaci immagini di luoghi sorprendenti, destinati tuttavia a rimanere freddi e muti simulacri di una memoria incompleta, fissati e resi immobili dalla propria sublimazione artistica e storica.
Un metodo sistematico ed organico, unito ad una apprezzabile affidabilità scientifica, è possibile riscontrare in una serie di prodotti editoriali di pregio, ma ormai strumenti obsoleti, come Palermo. Guida della città e dei suoi dintorni edita da Giuseppe Bellafiore negli anni ’50 del secolo scorso. Ma tale genere di guide, se pur culturalmente valide, arricchite di norma da bozzetti a china e dettagliate planimetrie di quartieri e palazzi, risulta troppo schematico e distaccato, finendo per comunicare al lettore dati affidabili ma scarne suggestioni, alla stregua di un dizionario illustrato. Fatta salva la solidità scientifica e la compostezza metodologica di tante buone guide illustrate, e senza volere rinnegare certe indubbie valenze didascaliche e divulgative, restano in gioco altre esigenze e, nella realizzazione di una guida turistica protesa al raggiungimento di livelli culturali apprezzabili, prendono corpo scenari più articolati che convergono verso obiettivi più ambiziosi e stimolanti. Riuscire ad entrare nella vita palpitante del popolo siciliano, collocare idealmente eventi e personaggi nello scenario sempre vivo di una commedia che sembra infinita, nel clima, negli odori, nei colori e, in definitiva, nel territorio che pervicacemente resiste all’usura del tempo ed alla trasfigurazione dell’uomo. Conoscere e capire, certamente, ma anche provare forti e indelebili emozioni, come si coglie in quell’opera sorprendente che non esito a definire la prima guida turistico-culturale del Mezzogiorno d’Italia, il Kitāb Rugiār del geografo arabo-siculo Edrisi, non a caso tramandato con il titolo di Liber ad eorum delectationem qui terras peregrare studeant, ovvero Il sollazzo per chi si diletta di girare il mondo.
Il rischio di ogni viaggiatore di trovarsi disorientato dinnanzi alla ricca stratificazione di reliquie e testimonianze sembra superato dalla struttura proposta nella presente Guida, concepita alla guisa di una griglia che leghi insieme itinerari logici ed agevolmente praticabili in un mosaico immediatamente leggibile di eventi e suggestioni. Con questo volume, dedicato alla città di Palermo ed alla sua provincia, prende concretamente avvio un progetto scaturito dall’oggettiva necessità di colmare una serie di lacune, ovvero dall’esigenza di sintetizzare ed allo stesso tempo rilevare con dovizia di dettagli ed ampiezza di pensiero la millenaria vicenda di una terra che, senza soluzione di continuità, non smette di sorprendere per la sua complessa ed articolata feracità culturale. Progetto che per la sua solidità scientifica, le forti valenze culturali e l’impostazione metodologica oggettivamente risponde ai canoni previsti nelle norme e nei programmi fissati dall’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Sicilia per l’accertamento delle competenze all’esercizio della professione di guida turistica negli ambiti territoriali dell’intera regione e si inserisce a pieno titolo, per affidabilità scientifica e funzionalità didattica, fra i testi propedeutici al conseguimento del titolo di guida turistica.
D’altra parte, l’alto profilo culturale e professionale degli studiosi che stanno dietro e dentro questo stimolante progetto, ha sin dall’inizio rassicurato ed offerto ottime credenziali in merito ad un obiettivo che, torniamo a ribadire, coincide innanzi tutto con la valorizzazione e l’attenta tutela di un patrimonio inestimabile ed è sensibile alla histoire à part entière quanto a quella dell’evento fondante e dello Spirito. Ciascuna delle quattro sezioni in cui si articola
Luciano Catalioto
(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 72, agosto 2013)