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Anno VII, n. 71, luglio 2013
La politica
in televisione
di Giuseppe Peluso
Un testo Rubbettino
sul sistema italiano
di informazione tv
«I personaggi della tv sono spesso le persone che pensiamo di conoscere meglio, date le ore trascorse “insieme” dall’una all’altra parte dello schermo».
Un piccolo, originale e innovativo tascabile sulla televisione abbatte tutti i pregiudizi di cui un tale argomento, oggigiorno, si fa carico per affrontare un’opinione pubblica sempre più acuta e indecisa. Un’analisi sottile e semplice al tempo stesso, che rende un piccolo (ma denso) testo di analisi contemporanea una “comoda” lettura e una profonda riflessione sul bombardamento mediatico che subiamo – o scegliamo di subire – quotidianamente da parte dell’oggetto più amato, ambito, controverso e perverso del popolo italiano: la televisione. Questo oggetto non è più da considerarsi come un elettrodomestico (o forse non lo è mai stato) e non è nemmeno un fedele amico delle nostre giornate, a causa di una diffidenza inspiegabile che ci porta ad ascoltarlo ma non a comprenderlo totalmente.
È così che il testo di Gennaro Pesante, Onorevole Tv. La televisione parlamentare e i canali istituzionali nel mondo (ma non in Italia) (Rubbettino, pp. 96, € 10,00), smentisce il cliché di turno che colloca le trattazioni sulla televisione e sull’informazione politica come “cosa già vista”, come oggetto feticcio di cui si sa già tutto e di cui ormai non si ha più voglia di sentir parlare. L’autore affronta di petto l’argomento abbattendo tutte queste barriere con una trattazione fresca, coinvolgente e nuova, densa di spunti di riflessione seri che non lasciano adito al minimo commento qualunquista o generalizzante: Pesante scrive bene su un argomento oscuro, presumibilmente perfino agli addetti ai lavori.
Una tv “in chiaro”
«La televisione è probabilmente l’elettrodomestico più amato, anche più della lavastoviglie. È il mezzo di comunicazione che più fa discutere e litigare politici. È il proscenio più ambito. Il luogo che tutti, prima o poi nella vita, vorrebbero frequentare».
Stiamo, ovviamente, avendo a che fare con un oggetto multiforme che, proprio in virtù di tale carattere altamente mutevole, risulta essere sfuggente perfino alle più raffinate analisi tecniche.
Nel saggio qui analizzato, grazie anche alla concisa e discreta Prefazione di Barbara Scaramucci, direttrice delle Teche Rai, e all’arguta e puntuale Introduzione di Michele Sorice, professore universitario di Comunicazione politica e di Sociologia dell’informazione, la risposta alla domanda: “Un ennesimo libro sulla televisione?” risulta vana e inappropriata, appunto perché il testo affronta territori ancora inesplorati e, comunque, intrisi di attualità e di criticismo.
«Unione europea e Stati Uniti d’America sono senza dubbio due esempi importanti di comunicazione istituzionale televisiva, rispettivamente per la grandezza del progetto e per la storia evolutiva dello stesso».
Tantissime le tematiche affrontate, pur se con concretezza, precisione e criticità giornalistica, che si distinguono chiaramente per tutta la stesura delle argomentazioni. Si parla di tv di servizio, di interazione, di partecipazione, di meccanismi 2.0 che, com’è chiaro, rappresentano il presente e il futuro dei tempi che stiamo tutti vivendo. Contestualizzare il saggio non risulta per niente un’opera ardua poiché esso parla dell’attualità pur, in parte, non volendolo affatto. Riflettere sulla partecipazione e sull’interazione con i media, in un contesto politico che vuole vendere trasparenza attraverso sistemi di strani “specchi opachi”, che riflettono e non lasciano intravedere, è uno dei perni principali sui quali il web 2.0 oggi si basa. Considerare inoltre il tema della tv di servizio è uno dei passaggi chiave del testo di Pesante; egli l’analizza dal suo avvento per accompagnarla lungo tutta la sua evoluzione, sia a livello nazionale sia contestualizzandola a livello internazionale. E ritroviamo nel libro anche la critica profonda alla politicizzazione delle reti televisive italiane, che risultano essere le meno adeguate ad una corretta ed efficace divulgazione nazionale, soprattutto dal confronto di queste con le rispettive “concorrenti” internazionali, tra cui le reti statunitensi, spagnole, greche e francesi, analizzando come queste ultime siano almeno più attendibili e meglio gestite rispetto a quelle di “casa nostra”.
Giuseppe Peluso
(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 71, luglio 2013)
Francesca Buran, Pamela Quintieri, Francesco Rolli, Fulvia Scopelliti
Denise Amato, Simona Baldassarre, Maria Balsamo, Sabrina Barbin, Ilaria Bovio, Francesca Erica Bruzzese, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Maria Assunta Carlucci, Costanza Carzo, Alberto Cazzoli, Cinzia Ceriani, Guglielmo Colombero, Selene Miriam Corapi, Giacomo Dini, Stefania Falbo, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Vilma Formigoni, Francesca Ielpo, Federica Lento, Giuseppe Licandro, Aurora Logullo, Stefania Marchitelli, Pinangelo Marino, Paola Mazza, Sonia Miceli, Irene Nicastro, Lara Parisella, Giusy Patera, Luciana Rossi, Maria Saporito, Francesco Staderini, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro
Denise Amato, Angela Galloro, Francesca Ielpo, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Emanuela Pugliese, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Francesco Rolli, Fulvia Scopelliti, Alba Terranova