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Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Il vero amore
può superare
ogni ostacolo
di Simona Comi
Da Teomedia: due amanti
alla ricerca di sé e dell’altro
in un sentimento esclusivo
«L’inizio è euforia / il distacco è vuoto, / la passione col bene / si intreccia e stupisce. / Se è forte, col tempo / il bene rimane e continua / ancora si sente / e l’amore è per sempre».
Questa intensa ed appassionata epigrafe, che ci permette, in poche righe e sin dall’inizio, di captarne il contenuto, fa da apertura al romanzo Stammi vicino di Ian Magria Lettisva.
Il romanzo, pubblicato in formato ebook (Teomedia, € 3,99), racconta la vicenda di un uomo, il cui affettuoso nomignolo è “Sugo” (o anche “Fidanzato”), e una donna, “Tin tin” (o anche “Peste” e “Meraviglioso impiastro”), il cui amore “clandestino” nasce e cresce sul luogo di lavoro: tra qualche pausa caffè, riunioni, viaggi e dei casuali “passaggi” in ascensore.
La loro è una relazione che si costruisce poco a poco, che scaturisce da piccoli gesti, da istintive attenzioni che l’uomo le rivolge: «Mi veniva spontaneo coccolarla; quando aveva qualche problemino cercavo di semplificare la questione prestandomi a fare le cose, ad andare a prenderla, starle vicino: insomma a dedicarle tutto il tempo che avevo».
Lei, dal canto suo, non si tira indietro nonostante sia già sposata con un altro uomo, ma, c’è da dire, lo fa con la naturalezza di chi s’innamora per la prima volta, una purezza e un’ingenuità che portano il lettore a non giudicare la relazione extraconiugale.
«Eravamo sdraiati uno accanto all’altro, io le tenevo le mani, lei aveva come dei brividi di freddo e io la accarezzavo sul viso e sulle mani con tenerezza, ma quando provavo a baciarla mi diceva: “Ho tanta paura.” Le chiesi se era la prima volta, intendendo al di fuori del matrimonio: mi disse di sì.
Ecco che io stesso […] ero rigido come lo era lei, l’uno accanto all’altro con timore reciproco. Voleva che stessi lì con lei vicino senza prendere iniziative».
Struttura del romanzo
Questa comune e tenera vicenda amorosa si srotola lungo ventidue capitoli e comincia in medias res.
Sugo è vinto da un’ansia quasi adolescenziale perché da un paio di giorni non riesce a comunicare con Sofia: «Perché non mi mandava un messaggio? Avrà pur trovato un momento in cui suo marito era fuori o impegnato in qualche attività lontano da lei. Forse l’essere in vacanza l’aveva distratta? Aveva affievolito il sentimento? Mi pensava di meno? La sola idea mi sembrava insopportabile e mi faceva soffrire. Mi stava venendo un vuoto allo stomaco con un senso di nausea».
Mentre si tortura con mille domande e ipotesi e ripercorre mentalmente alcune tappe della loro storia, ecco che, finalmente, arriva un sms della sua amata. Comincia la loro simpatica “corrispondenza” che tranquillizza molto il protagonista. Questa, è forse la parte più empatica del romanzo in quanto le ansie di Sugo sono un po’ quelle di tutti noi, di tutti coloro che amano qualcuno e che, in alcuni momenti, per paura di perdere l’altro, non riescono proprio ad essere razionali… nemmeno davanti alle evidenze!
Ciò emerge anche in altri punti del romanzo, quelli in cui si raccontano episodi che “sviscerano” i sentimenti più intimi di qualsiasi innamorato, primo fra tutti la gelosia; quella gelosia che caratterizza, peraltro, il nostro protagonista: «Io ho sempre considerato la gelosia come un comportamento disdicevole e da evitare, infatti, non sono mai stato molto geloso; […] Ma mi ero invece accorto improvvisamente che da quando amavo lei ero diventato geloso e la familiarità con cui trattava i colleghi mi infastidiva. Inoltre, alcuni sembravano farle la corte, e poiché il nostro rapporto non era conosciuto, io non li mettevo in alcuna soggezione».
Nel corso degli altri capitoli, la storia, invece, si riavvolge. Con un lungo flashback si va a ritroso nella relazione fra i due amanti e scopriamo precisamente come e in che circostanze si sono incontrati, conosciuti, amati e donati reciprocamente. Ma si racconta anche dei segreti, dei sotterfugi e delle bugie necessarie in un rapporto adultero.
«“Ma io vado a Koblenza!” La guardai senza capire. “Ma sì amore, mercoledì vado a Koblenza senza prendere l’aereo!” E mi guardava in un modo furbetto per vedere se avessi capito. “Ah!… Sì… vuoi dire che vieni a dormire da me?” dissi. “Oh, che bello.”».
Tra gelosie e passioni, momenti intimi e sofferenze, veniamo improvvisamente catapultati, nell’ultimo capitolo, nel futuro dei due, un futuro spiazzante ed ambiguo ma di cui non si dirà oltre per non rovinare la sorpresa al lettore…!
Stile dell’autore
La scrittura di Ian Magria Lettisva è molto semplice, così come la storia che l’autore racconta.
Una storia che si caratterizza anche per la precisione con cui vengono riportati numericamente, con esattezza, date, orari e distanze: tutto questo rende la vicenda più reale, quasi da reportage e denota la forza del sentimento che emerge dalle pagine.
Simpatico – anche perché quasi realistico se si pensa alle storie d’amore “quotidiane” – l’elenco delle cose che i due devono o non devono rispettivamente fare quando non sono insieme così come anche l’espediente di riportare nel romanzo gli sms dei due amanti, prestando molta cura al linguaggio tipico della messaggistica istantanea. L’autore infatti si preoccupa di “tradurre”, per i profani, le sigle che compongo questi brevi testi, ad esempio: «“VOLEVO DARTI IL BACIO DELLA BUONANOTTE MA A VOCE È IMPOSSIBILE… LOOK AT THE SKY; CHOOSE A STAR, SHE WILL LOOK OVER YOU. SWEET DREAMS SUGO! KKK.” […] Ah! Dimenticavo! “KKK” sta per “Kiss, Kiss, Kiss” (“Baci, Baci e ancora Baci”)».
Simona Comi
(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 64, dicembre 2012)