Se siete fan di Indiana Jones, se amate l’avventura e se venite catturati dai misteri di Dan Brown, allora Il Settimo Sepolcro è un libro che potrebbe appassionarvi. Chi l’ha detto, infatti, che questi temi ricchi di storia e di avventura debbano essere peculiari solo della letteratura straniera?

Pierluigi Tombetti, l’autore del romanzo (Eremon, pp. 414, € 17,00), tenta di sfatare questo mito, inventando un nuovo avventuriero dai tratti inglesi, ma dalle forti radici italiane. Duncan Hamilton diventa quindi il protagonista di questa storia che lo porterà alla ricerca del tesoro di Ofni il Giusto.

L’intreccio

Duncan Hamilton è sconvolto quando viene a sapere della morte del suo mentore, Stewart Prescott. Si è trattato veramente solo di un incidente? A chi poteva essere utile la morte di un anziano docente di storia? Quando, però, gli giungono postumi dei messaggi in codice da parte di Prescott, Duncan non ha più nessun dubbio, l’uomo era immischiato in qualcosa di grosso e pericoloso.

Proprio quando Duncan ha bisogno di aiuto per iniziare le sue ricerche, viene accolto nell’Enigma, una sorta di società segreta, fondata proprio da Prescott e composta dai più importanti storici e archeologi del mondo. Ora che l’uomo è morto, però, il capo dell’Enigma è diventata sua nipote, Laura, donna colta e in gamba, che mette immediatamente a disposizione di Duncan tutti i potenti mezzi che l’Enigma possiede.

Viene quindi formata la squadra che affiancherà Duncan in quest’avventura. Si tratta di illustri professori, capaci all’occorrenza di sporcarsi le mani: Roberto Volterra è uno storico, ma anche un esperto di lingue sia moderne che antiche; Dunn è un tipo più rude, che dietro ai suoi muscoli d’acciaio, però, nasconde un’approfondita conoscenza dell’archeologia e della storia.

I protagonisti arriveranno a scoprire un oggetto misterioso all’interno del Sepolcro di Giacomo, fratello di Gesù, ossario che, oltre a ispirare il titolo del romanzo, è stato realmente ritrovato a Gerusalemme nel 2002 e sulla cui autenticità gli studiosi hanno lungamente dibattuto.

Tra sparatorie e inseguimenti, con alle calcagna un supercattivo senza scrupoli, i nostri eroi viaggiano da Gerusalemme alla Germania, dall’Inghilterra alla Francia, pronti a lanciarsi in avventurosi scavi archeologici al limite della legalità.

Il primo grande indizio che riescono a scovare è un messaggio criptato negli antichi rotoli di Ofni, ma chi era quest’uomo vissuto ai tempi di Gesù? Cosa voleva comunicare ai posteri uno dei primi seguaci del cristianesimo?

Il gusto della narrativa e la scientificità della saggistica

L’autore padroneggia con grande perizia gli argomenti storici che si trova ad affrontare e quando si conclude la lettura si ha l’impressione di aver letto in parte un piccolo saggio di storia. Non viene, infatti, messa in discussione la grande conoscenza di Pierluigi Tombetti, storico delle religioni, e la sua capacità di sfruttare i propri studi e le proprie ricerche per costruire un romanzo capace di trasportare il lettore in un mondo in cui la storia e l’archeologia diventano pura avventura. Sono evidenti le accurate ricerche che ha svolto per rendere quanto più verosimile e realistica la trama, ed è possibile apprezzare le scrupolose descrizioni dei luoghi in cui i personaggi si trovano ad operare.

Certamente non possiamo paragonare il ritmo incalzante a quello dei grandi del genere, ma nonostante l’inesperienza e qualche riferimento palese ai “modelli”, i personaggi riescono comunque a incontrare la simpatia del lettore.

Alla fine, però, questo non impedisce di farsi catturare dallo svolgersi della trama e dalla curiosità di scoprire finalmente quale verità si nasconde dietro agli indizi disseminati nel racconto.

Si tratta, quindi, di una lettura di piacevole intrattenimento, che permette, agli amanti dei temi storici o ai curiosi del genere, di farsi stuzzicare da qualche informazione in più sulla controversa questione legata all’Ossario di Giacomo. È stata, infatti, proprio la storia legata alla scoperta di questo reperto a ispirare Pierluigi Tombetti, il quale ha dedicato molto tempo ad approfondire le problematiche che hanno fatto dell’ossario uno dei ritrovamenti più discussi di questo secolo. Il lettore più pignolo, poi, ha la possibilità di andare a reperire altre informazioni direttamente dal sito dell’autore (www.pierluigitombetti.it), in cui viene ampiamente spiegato quale percorso hanno intrapreso le sue ricerche e su quali basi, quindi, ha potuto strutturare la storia.

Il romanzo resta un tentativo apprezzabile di mescolare notizie storiche e narrativa, che tramite un racconto di finzione fornisce informazioni documentate e approfondimenti storici attendibili.

Tutto questo tramite un personaggio come Duncan Hamilton e il suo gruppo di amici, tanto dotti quanto particolari, che si lanciano senza riserve nell’avventura con l’unico scopo di rincorrere la verità storica.

Martina Bertola