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Anno VI, n. 60, agosto 2012
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Politica ed Economia (a cura di Alba Terranova) . Anno VI, n. 60, agosto 2012

Zoom immagine Notte dei sogni
tra benessere
e inquietudine

di Maria Assunta Carlucci
Un testo sul mondo onirico
e sulle varie interpretazioni
pubblicato da Solfanelli


Alberto Zella è al suo esordio come scrittore; anche se la sua passione non ha nulla a che fare con la sua professione di impiegato, egli si cimenta nell’affrontare un tema non facile né comune da raccontare: il mondo onirico. Molti sono stati gli psicologi e i terapisti che hanno tentato di esplorare il mondo dei sogni, ma ancora nessun riscontro certo in merito alla loro natura è venuto da studi di notevole intensità e importanza. Il lavoro di Zella, Io e Mrs Pennington (Solfanelli editore, pp. 288, € 19,00), ci spinge a riflettere e riguardare tutto quello che compare nei nostri sogni, siano essi piacevoli o meno.

Il protagonista della storia, forse come un numero sempre maggiore di persone a questo mondo, vive di rancori, paure e sensi di colpa nascosti talmente in fondo da non riuscire nemmeno egli stesso a percepirli. Chi lo aiuterà a liberarsi da tutte le oppressioni dell’anima saranno due personalità contrapposte: l’una positiva, fonte di meditazione e buon senso; l’altra ammaliatrice, fonte quasi di oppressione e angoscia.

Una Londra dei nostri giorni ci fornisce un’ambientazione perfetta all’arrivo del sonno: una bellissima giornata estiva potrebbe essere l’idillio di un meraviglioso sogno; una giornata invernale sferzata da pioggia e vento fornisce un alibi di ferro all’insinuazione di uno degli incubi peggiori.

 

I personaggi

Davide Rossero è il protagonista della storia narrata da Zella. Un personaggio che all’inizio sembra essere quasi una vittima, una persona oppressa dalla paura di essere seguito e da quella di addormentarsi volta ad evitare notti fatte di incubi e terribili sogni. Purtroppo «I sogni sono spietati perché si rifiutano di dimenticare» e, sebbene la nostra razionalità ci spinga quasi a cancellare pessime esperienze della vita, emozioni e sensazioni sofferte e dolorose, il sogno puntualmente le riporta alla luce proprio quando ci sentiamo più fragili.

Mrs Pennington è la padrona di casa di Davide, il quale, trasferitosi a Londra per lavoro, trova alloggio presso l’anziana signora che ormai da troppo tempo vive da sola, sebbene il mercoledì sera si riunisca con i suoi vecchi amici. La signora Pennington ha una strana capacità: quella di riuscire ad entrare nel mondo onirico e persino arrivare a guidare il sogno.

Nazir Khan è di sicuro la personalità più affascinante di tutta la vicenda. È un personaggio sempre velato dall’indefinito, enigmatico, misterioso, quasi irraggiungibile; compare dapprima come un’ombra per poi svelare la propria personalità e il proprio volto. Anch’egli, come la signora Pennington, è in grado di penetrare ed influenzare il sogno, ma in modalità totalmente opposta a quella dell’anziana signora.

 

La moralità e la tentazione

«Il sogno potrebbe essere il corridoio che unisce due mondi, che non riescono a comunicare altrimenti». La dualità scolpita in questa citazione ripresa dal libro si riflette nel romanzo: la realtà contro l’immaginario, la passione contro la razionalità, l’incubo contro il bel sogno, Mrs Pennington contro Nazir Khan. Ecco, l’ultima dualità potrebbe essere quella cumulativa di tutte le precedenti. Mrs Pennington è la moralità, la lucidità, la tranquillità, la razionalità fatta persona; è la voce della coscienza del protagonista: infatti, è quest’ultima che lo spinge ad affrontare tutte le sue paure, che fornisce al protagonista la chiave con la quale sconfiggere i suoi rancori, che lo aiuta a districarsi entro la cornice dei suoi incubi. All’opposto Nazir Khan: indossa le vesti delle paure, poi dei rancori, poi ancora della tentazione nei riguardi del protagonista, il quale – benché tentato da un bellissimo sogno divenuto realtà di nome Rebecca – riesce a mantenersi a debita distanza proprio grazie alla complicità instaurata con la sua coscienza fatta persona, la quale gli garantisce sempre e comunque una chiave di lettura diversa dalla propria e uno spunto in più sul quale poter riflettere.

 

Impressioni finali

Il romanzo è molto piacevole da leggere, sostenuto da un lessico ricercato che non interferisce, tuttavia, con lo scorrere leggero della lettura. Leggere Io e Mrs Pennington apre sicuramente una nuova finestra di riflessione, la quale getta luce sulla rudimentale interpretazione dei sogni dell’esperienza collettiva comune e invita a mescolare, insieme alle passioni, quel minimo di razionalità necessario ad affrontare qualsiasi situazione.

Ciò che risalta maggiormente nella lettura del romanzo è la precisione delle descrizioni dei luoghi che accompagnano l’avvicendamento: lasciano poco spazio all’immaginazione tanto sono curati nei minimi dettagli e descritti con veemente cura, frutto dei soventi viaggi di lavoro dell’autore.

Alberto Zella non ha scelto un tema facilissimo sul quale costruire un romanzo: realizzare una storia facendo leva sulle letture psicanalitiche (da segnalare che non fanno parte dell’attuale professione dell’autore) non è compito semplice da portare a termine. Eppure, sebbene sia la sua prima esperienza come scrittore, se la cava abbastanza bene, forse proprio per la sua passione, seguita da una lettura di testi inerenti la materia alla quale l’autore presta la massima attenzione. Nel prosieguo della lettura pian piano vengono a galla sogni della propria esperienza onirica che hanno un qualche legame con quelli descritti da Zella, oppure sogni che non si erano riusciti a decifrare, che non si erano capiti forse fino in fondo: si riprendono e si rianalizzano alla luce di ciò che sperimenta o apprende il protagonista grazie anche all’aiuto di Mrs Pennington. Forse l’intento dell’autore era proprio questo, forse no, ma di sicuro fa piacere ed è degno di attenzione il fatto che la propria storia sia fonte di riflessione, introspezione e anche meditazione per qualcun altro.

 

Maria Assunta Carlucci

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 60, agosto 2012)

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