È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di giocare qualche euro alla schedina del Superenalotto. E quante volte abbiamo gridato «Soldi buttati via!» dopo aver appreso dalla tv che nessuno dei nostri numeri giocati era all’interno della sestina vincente?

Eppure sono numerose  le speranze che vengono riposte in quei pochi numeri che potrebbero rendere più dolce la nostra vita e il nostro futuro. Intorno al fascino suadente della fortuna al gioco si snoda il nuovo romanzo di Stefano Sani, autore empolese, che aveva già pubblicato nel 2009 la sua opera prima Giù il cappello. Ora, in Il sesto numero (Ibiskos editrice Risolo, pp. 252, € 15,00), riesce a mettere a nudo, pagina dopo pagina, la psicologia umana, i sogni e i desideri dei personaggi del suo nuovo avvincente romanzo.

Un fulmine a ciel sereno

Lydia e Saverio sono una coppia come tante altre, sposata da 18 anni. Lydia ,originaria di una famiglia benestante toscana, lavora presso l’azienda di famiglia e alla soglia dei suoi 42 anni è ancora di una bellezza sconvolgente; è una donna intelligente, calma e tollerante. Saverio ha raggiunto i 44 anni e ha cambiato diverse volte lavoro nella sua vita: dall’import-export alle assicurazioni, dal commercio fino alla compravendita immobiliare, suo attuale lavoro. Eterno bambinone, egoista e spendaccione, Saverio aveva l’assillo per i soldi e amava la bella vita e proprio per questo motivo la madre di Lydia non era mai stata favorevole alla relazione tra i due. Ma nonostante tutto la storia tra Lydia e Saverio aveva fatto il suo corso e dopo alcuni anni di matrimonio era nato il loro figlio Luca.

Saverio è un papà tenero e dolce nei confronti del suo piccolo mentre Lydia, come tutte le mamme, è possessiva, apprensiva e presagisce sempre qualcosa di brutto. Come la notte della partenza del suo adorato Luca per un campeggio estivo da boy-scout: sogna la morte del suo bambino, ma quel brutto incubo si svela per la mamma una dura realtà poiché un fulmine si è abbattuto sulla tenda dove dorme Luca e sulla sua stessa vita.

Una fame insaziabile per il denaro

L’improvvisa morte di Luca ha un effetto devastante su quella piccola famiglia: l’integrità psichica di Lydia viene messa a dura prova, piange ogni giorno il figlio perduto e l’unico luogo che frequenta è il cimitero, mentre Saverio sembra accusare meno lo stress per quell’evento tragico che li ha colpiti. Lentamente i due coniugi si allontanano, lei diventa apatica e indifferente nei confronti del marito che, invece, continua ad essere assillato solo dai soldi che spende con facilità impressionante appiattendo il suo conto in banca. Dopo vari tentativi di recuperare la serenità di coppia senza sortire alcun effetto, Saverio, che nei primi anni di matrimonio era stato fedele, inizia a consolarsi con fugaci scappatelle senza però alcun coinvolgimento emotivo, almeno fino all’incontro con Caterina. Questa giovane moldava in pochi mesi diventa padrona del cuore di Saverio e del suo conto in banca e l’uomo si rende conto ogni giorno di più che ciò che li accomuna, oltre all’amore, al rispetto e alla devozione, è una fame insaziabile per il denaro.

La roulette della vita

In occasione della triste morte del figlio Lydia prende coscienza dei suoi poteri sensitivi, nel sogno di quella tragica notte aveva visto il campeggio e la tenda dove dormiva Luca così com’erano anche se non c’era mai stata di persona; troppi erano i particolari che aveva descritto per poter parlare di casualità. Saverio, dal canto suo, non crede in questi poteri ma quando la moglie ha un sogno premonitore sul fallimento di un suo imminente investimento deve ricredersi. Lydia entra così in un gruppo di sensitivi come lei che, una volta a settimana, si riuniscono per scambiarsi opinioni ed esperienze e per la donna quello è l’unico svago rimasto dopo la morte del figlio.

Nel frattempo Saverio si trova in ristrettezze economiche, Caterina svuota il suo conto in banca con acquisti di gioielli e di vestiario e a questo si aggiungono debiti che l’uomo ha con amici e qualche affare di lavoro andato male. Lydia ha troppe volte messo mano al portafoglio per levare il marito dai guai e ora deve cavarsela da solo. Fino al giorno in cui Saverio, avendo ormai preso coscienza delle particolari capacità della moglie, propone a Lydia di sfruttare quel dono per indovinare i numeri del Superenalotto.

Alla richiesta del marito risponde prontamente: «Un solo spirito può darti quello che cerchi. Quando avrò abbandonato questo corpo, allora sì, forse potrò intercedere per farti avere quello che da sempre stai cercando. Questo non vale, ovviamente, se sarai tu, di persona, a farmi abbandonare questa valle di lacrime. Altro che numeri, altro che vincita miliardaria, verrò a tirarti i piedi la notte!».

Ma fino a che punto l’uomo può azzardare per entrare in possesso della sestina vincente?

La lettura di questo romanzo scorre veloce e produce nel lettore quella sensazione di suspense tipica del genere thriller, tenendolo col fiato sospeso fino all’ultima pagina, quando l’effetto sorpresa ribalta la situazione in modo inaspettato e per certi versi anche ironico.

Jessica Perri

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 60, agosto 2012)