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A. XIX, n. 207, gen. 2025
Le origini mitiche
dell’Italia di oggi:
riflesso di usanze
e credenze lontane
di Agata Garofalo
Da Tipheret edizioni antiche leggende
ci rivelano aspetti remoti e impensati
della cultura moderna e di noi stessi
Disseminati nei luoghi più reconditi e nelle tradizioni più disparate del nostro paese si nascondono simboli misteriosi, echi lontani di riti magici e di antiche leggende. Si tratta di aspetti della nostra stessa cultura che, se opportunamente analizzati, possono svelarci i segreti delle nostre radici.
Salvatore Spoto, giornalista e scrittore catanese, è autore di molti libri sugli elementi arcani della cultura nazionale. Nei suoi testi egli rivela un’Italia quasi sconosciuta, manifestando gli aspetti più remoti e impensabili delle nostre tradizioni e della nostra storia. Il suo ultimo saggio, Italia arcana (Tipheret edizioni, pp. 190, € 14,00) è un itinerario ben preciso alla ricerca delle origini mitiche dell’Italia contemporanea, specchio ed eredità di usanze e credenze lontane, ma molto più vicine di quel che sembra.
Viaggio alla ricerca dei misteri del nostro passato
L’autore descrive l’opera come il risultato della sua esperienza di giornalista, scrittore e studioso di itinerari turistici. Scavare nel passato è per lui occasione di rivisitazione interiore, oltre che di ricerca scientifica. «Tornare al passato, – afferma – significa scoprire la parte migliore, quella più genuina dell’umanità non contaminata dalla modernità», lasciando riaffiorare antiche forme sociali e religiose. «Sfogliando queste pagine – continua – potrete scoprire un’Italia vera, reale, magica, arcana».
«Per tornare al passato in cerca dei suoi misteri e degli embrioni del presente», Spoto svela angoli segreti e pagine misteriose della storia antica, alla ricerca del mito che si confonde con la storia. Leggende, miti e credenze rituali si susseguono in una narrazione che crea intorno ai racconti un alone di magia e mistero, ma in cui spesso affiorano elementi storici concreti.
Con una formula editoriale inusuale, che coniuga misteri antichi ed itinerari turistici attuali, Spoto discute le radici indo-orientali della cultura romana, sicula ed italiana in genere. Ci riporta nell’antichità per riesumare aspetti curiosi, intriganti ed a volte inquietanti di un passato che anticipa il presente. La rivisitazione del mondo antico attraverso lo studio dei culti orientali risulta un’efficace chiave di lettura della modernità, offrendo spiegazioni antiche ad abitudini, usi e costumi odierni.
In un gioco vorticoso alla ricerca affannosa di significati arcani, si scopre che «il mito cela sempre una realtà», che l’intera simbologia contemporanea deriva da miti e credenze antiche, spesso esterne al territorio italico.
Uno sguardo tra i racconti
La prima tappa di questo viaggio comincia con il misterioso e inquietante “rito della primavera sacra”, che prevede il sacrificio degli esseri nati in quella stagione. Per questi ed altri riti l’autore si chiede se siano degni di una società civile com’era quella romana. La risposta è che non deve stupire se i nostri avi solevano compiere omicidi rituali, trattandosi di tradizioni insite nella loro cultura, che però più avanti lo stesso Spoto definisce “usanze barbare”.
L’autore si sofferma poi a lungo sulla venuta di Dedalo in Sicilia e sulle implicazioni storiche e sociali dell’evento, che ha comportato l’importazione di miti e riti orientali nell’isola. Si sposta anche in Pianura Padana per scandagliare i misteri di un luogo magico, che affascinò Dante Alighieri. È interessante, inoltre, il racconto di come gli antichi romani, per redigere le proprie leggi, adottarono un modello legislativo egiziano intriso di spiritualità e magia, solidarietà e repressione. Tra gli argomenti affrontati, l’autore ripercorre il mito della creazione, le origini della svastica e quelle del malocchio, nonché i miti e le leggende che spiegano la formazione delle prime popolazioni italiche.
Oltre a lunghe e complesse vicende, sia mitiche che storiche, c’è spazio tra le pagine per piccole dissertazioni che svelano le origini a volte inconsuete di credenze e simbologie insite nella nostra cultura, nonché di credenze antiche ormai superate e ribaltate nella modernità. Scopriamo ad esempio perché il legno si credeva avesse il potere di allontanare gli influssi malefici, come il lupo rappresentasse lo stato selvaggio e l’esclusione dalla società civile, e le antiche leggende sulla slealtà dei cani, considerati animali maledetti.
Sono molteplici gli accenni al simbolismo magico, alla cabala, ai segni e ai significati linguistici, ai riti sacri delle diverse religioni che hanno influenzato la nostra cultura. Nelle pagine del libro si mischiano sacro e profano, religione e scaramanzia, morte e vita. Elementi che ritroviamo tutti nella descrizione mistica e suggestiva della scoperta in Sicilia, dipinta su una tomba, della prima rappresentazione grafica dell’umanità che raffigura l’atto sessuale.
Non mancano infine leggende che svelano arcaici rituali ed usanze erotiche di lussuriose sacerdotesse-prostitute, consacrate alla dea dell’amore, nonché l’analisi della figura femminile come sede del maligno e ricettacolo di piaceri.
Una saggistica divulgativa e di grande suggestione
In un saggio dalla narrazione romanzata, composto da brevi racconti mitici come fossero monografie, ogni capitolo è dedicato ad un singolo simbolo misterioso, aspetto magico o tradizione arcaica. Per ognuno di essi l’autore snocciola nel dettaglio tutte le implicazioni, i significati e le influenze.
Nel libro si susseguono immagini improvvise e incredibili, rese verosimili dall’abile penna dell’autore. Poetico, metaforico e nello stesso tempo preciso nel documentare le sue affermazioni, Spoto accompagna per mano il lettore attraverso le tappe del suo viaggio, raccontando ogni storia con la stessa pazienza ed accuratezza con cui si racconta una favola ad un bambino.
Il ritmo incalzante della narrazione e l’uso del presente storico permettono di rivivere quelle epoche mitiche e leggendarie subendo il fascino antico dei miti lontani, custodi di segreti e grandi verità.
Agata Garofalo
(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 57, maggio 2012)
Ilenia Marrapodi