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A. XVIII, n. 205, nov. 2024
Credere in se stessi,
cercare e provare
senza rinunciare a
ciò che si possiede
di Giovanna Russo
Da Win edizioni, fronteggiare le paure
e sognare, per riuscire a cambiare
Chi non ha mai pensato almeno una volta nella vita di dare una svolta alla propria esistenza o chi non ha mai desiderato anche solo per un momento di essere in tutt’altra città, con un altro lavoro, un’altra famiglia o più semplicemente di avere una casa più grande o un’auto di lusso? Forse nessuno. Ma è tanto semplice trovare molte persone desiderose di cambiamento, quanto trovarne poco propense, poi, a metterlo in atto.
Rischiare, mettersi in gioco, mandare all’aria aspetti della propria vita che rappresentano delle certezze per inseguire un sogno. Sembra una bella frase fatta, soprattutto se pronunciata con il disincanto di chi vive in una realtà aspra, in cui è difficile ritagliarsi uno spazio; in cui una volta ottenuto un angolino, anche se non è quello che si desiderava, pur di non perdere quella certezza, ci si accontenta.
È importante credere in se stessi
È la realtà che ci circonda, con le informazioni che da essa scaturiscono, che ci inonda di notizie negative; ben diverso però è il messaggio che troviamo in Ognuno è qualcuno (Win edizioni, pp. 192, € 16,00) di Claudia De Angelis, life-coach, formatrice, imprenditrice e psicologa, che sì, prende in considerazione questa realtà, ma solo per ribaltarla. In quello che l’autrice definisce un «libro-opportunità» è infatti contenuta una storia che richiama quello che è il vissuto un po’ di tutti, che nella sua evoluzione non segue le classiche dinamiche, ma che vuole essere una metafora dell’importanza che hanno la fiducia in se stessi e il credere fortemente nelle proprie capacità.
Questo è il messaggio che vuole lanciare l’autrice: incitare a trovare nella propria interiorità quell’energia necessaria allo sviluppo di capacità per affrontare le proprie paure; solo così si può diventare “qualcuno” e non omologarsi al resto della società.
Le vicende di Wincent Goodman
Wincent è impiegato in un’azienda discretamente conosciuta nel settore della comunicazione. Ha una bella famiglia, degli amici che lo stimano.
Il lavoro che possiede gli consente di avere un tenore di vita abbastanza tranquillo, sebbene talvolta il carico delle sue responsabilità sembra soffocarlo. Spesso si sente in gabbia. Ma Win è un uomo comune, che apprezza quello che ha, che dopo tutto si sente fortunato; non vuole mettere a repentaglio ciò che ha conquistato per inseguire un sogno nel cassetto.
A volte, però il cassetto diventa troppo stretto e il peso dei sogni troppo ingombrante, così tanto da portare l’uomo a pensare che forse ce la può fare a raggiungere un obiettivo, che forse ciò che rischia di perdere vale meno di quello che può ottenere: «senza sogni non si vive e non si vola»; e la possibilità di cambiare talvolta si nasconde in un incontro.
La storia di Win, infatti, prende una piega inaspettata quando nel corso di una riunione aziendale incontra un uomo, Mr. Freeman, che, da imprenditore distaccato e appartenente a un mondo lontano dal suo, si trasforma in fulcro dell’evoluzione del protagonista, offrendosi di aiutarlo, impegnandosi nella sua formazione, ma soprattutto credendo in lui.
Ritrovare se stessi. Una sfida per ognuno
Win riesce a cambiare lavoro, a cambiare esistenza, a raggiungere quell’ideale di vita che gli sembrava impossibile; rischia tutto, lasciandosi alle spalle delle certezze per lanciarsi a capofitto in un progetto indefinito. Ma soprattutto scopre se stesso, ritrova un “Io” nascosto dal peso delle responsabilità e adagiato nelle certezze della propria condizione ma che, una volta spronato, emerge. Win scopre, o forse ritrova se stesso; diventa “qualcuno”. Perché citando titolo, Ognuno è qualcuno.
Ma è davvero così semplice? È questa la domanda che sorge spontanea mentre, immersi nella lettura, si tenta di proiettare sulle proprie vicende personali quella del protagonista. Ed è inevitabile una vena di scetticismo.
Non perché cambiare sia impossibile, ma perché la società in cui viviamo non ce lo consente. E dire che non ce lo consente non vuol dire altro che prendere atto del fatto che, sebbene ci offra anche i mezzi, non ci mette nelle condizioni di sviluppare quella sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità tale da potere rincorrere non un rifugio ovattato, fatto di rassegnazione e di capacità di adattamento, ma un ideale, un “Io” diverso da quello che siamo, sebbene contenuto in ognuno di noi.
Il messaggio del libro della De Angelis, che non a caso è anche una life-coah, ci dice che non è impossibile, se si decide di rischiare.
«Qualcuno ce la fa»
L’intento dell’autrice è chiaro: dobbiamo imparare a crederci! E ce lo dice in diversi modi, attraverso le vicende di Win, ma anche attraverso una serie di aforismi che intervallano le pagine del libro a mo’ di promemoria sulla possibilità di un cambiamento, per ricordare che se qualcuno ce la fa, quel qualcuno possiamo essere noi. E forse, possiamo tenere questo libro sul comodino, ogni tanto sfogliarlo e cercare di mettere da parte lo scetticismo, la rassegnazione o più semplicemente la pigrizia e pensare, anche solo per un attimo, prima di dormire o subito dopo la sveglia presto al mattino, che l’impegno e gli sforzi, se ci si crede, prima o poi vengono ripagati. Forse. O forse possiamo leggerlo e vedervi solo un’utopia proiettata dalla mente di qualcuno che è soddisfatto di sé e riesce per questo a vedere delle diverse sfumature. Al lettore la scelta.
Giovanna Russo
(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 55, marzo 2012)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi