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Anno II, n° 9 - Maggio 2008
L’attualità che si confronta con la cultura estera:
dal particolare italiano... all’universale europeo
La precarietà è uno dei mille problemi che riguardano i giovani dell’Italia odierna. Se ne parla in ogni ambito: dal lavoro, che manca, agli affetti, anch’essi assenti oppure tentennanti. L’incerto, quindi, riesce a farla da padrone in diverse situazioni. E chi ci rimette è l’uomo, di qualsiasi età, che non sa più progettare, o che, quando ci prova, viene minato dalla realtà che non può sostenerlo; il ragazzo, che non vede il futuro; l’adulto, che prova a programmare il presente; l’anziano, che “si consola” con il passato. La precarietà, così, appare come un terreno su cui non si può costruire: un deserto dove solo un miraggio può far germogliare un fiore.
Non vorrebbero pensarla così, però, i trenta-quarantenni italiani, la “generazione Tuareg” che si muove nella distesa di sabbia delle certezze, cui esordisce la posizione principale dell’home page di Bottega Scriptamanent. È Annalice Furfari che recensisce un testo edito dalla Rubbettino dal titolo Generazione Tuareg. Giovani, flessibili e felici di Francesco Delzìo. Nel libro si affrontano i problemi dei giovani italiani, costretti a costruire il loro avvenire in un paese che sembra aver perso la capacità di far leva su energie nuove e vitali e di puntare sull’innovazione politica, economica e sociale.
Subito dopo, volgendo lo sguardo al di fuori del nostro paese, Gaetanina Sicari Ruffo dimostra l’importanza della svolta politica francese nell’era di Nicolas Sarkozy, e lo fa occupandosi dell’ultimo libro di grande attualità di Gaetano Quagliariello, dal titolo
Su questa medesima linea d’onda, per quel che concerne l’attualità europea, sulle rette della divergenza, Alessandro Tacconi ha letto per noi Figure del dissenso di Terry Eagleton pubblicato da Meltemi editore: un esercizio blasfemo sul testo multiplo ed enciclopedico di questo noto critico, professore, autore teatrale e teorico della letteratura.
Ennio Masneri, invece, effettua uno spostamento di spazio e di tempo. Grazie a lui torniamo nell’Italia dei poeti con la silloge di Massimo Sannelli Nome, nome, pubblicata nella collana di poesia Le invetriate diretta da Gianfranco Fabbri e Salvatore Della Capa, presso Il crocicchio/inEdition editrice.
Entriamo poi in un contesto più particolare, grazie a Carmine De Fazio, per ricordare quello che per alcuni abitanti ancora è un tasto dolente: il terremoto del
E di speranza, di amore, di umanità... si occupa Monica Murano con l’esperienza del nuovo lavoro di Carmine Ortale, autore del libro, edito da Pellegrini, Ad un passo dal cuore, dedicato al padre.
Quindi dalla precarietà della vita, ancora una volta, alla valorizzazione di essa. Dalla speranza il cerchio si apre e si chiude al suo punto di partenza: questi i temi principali del nuovo numero di Bottega Scriptamanent.
Storie ricche di speranza e cultura nelle nostre rubriche
Parliamo ancora di attualità nella rubrica Storia contemporanea grazie al contributo di Alessia Cotroneo che ha recensito Sarajevo mon amour (edito da Infinito), libro-intervista di Jovan Divjak, tradotto in italiano da Gianluca Paciucci. È un canto d’amore appassionato dell’autore per la sua città e un urlo straziante delle atrocità della guerra e dei pericoli che il dopoguerra nasconde.
In Problemi e Riflessioni Arianna Cavalnese recensisce Le donne che corrono di Antonella Pedrinazzi (Edizioni il filo). In modo ironico e senza troppi giri di parole, nel testo si racconta di quella categoria di donne che ogni giorno cerca affannosamente di conformarsi al prototipo femminile che la società attuale propone e richiede. L’affermazione della donna in campo professionale, nonostante i tanti risvolti positivi, ha come drammatico rovescio della medaglia la ben visibile marea di donne stressate, trasandate, portate sull’orlo dell’esaurimento nervoso dalla necessità di districarsi tra lavoro, famiglia e figli.
Alessandra Morelli, invece, in Politica ed Economia ha letto per noi un libro di Francesco Mezzalana L’avventura diplomatica. Ricordi di carriera (l’editore è nuovamente
Nella rubrica Problemi e Riflessioni Saverio Romano celebra i vent’anni de Il cavaliere e la morte, il libro più autobiografico di Leonardo Sciascia, dove tra finzione e realtà l’immagine della Sicilia come metafora diventa la “Calabria come metafora”. Mentre Andrea Vulpitta nel box di Letteratura, recensisce un volume, ancora della Rubbettino della scrittrice ucraina Kazimiera Alberti, L’anima della Calabria. Il viaggio in una terra apparsa all’autrice, nonostante le ferite della Seconda guerra mondiale, bella e autentica come poteva essere sessanta anni fa
Per Editoria varia Alessandra Sirianni, tra paure e inquietudini spaziali nel cinema horror, ha recensito un interessante saggio sul “perturbante architettonico” indagando e svelando i perché delle scenografie del brivido, in un volume edito da Lindau dal titolo Ca(u)se perturbanti. Architetture horror dentro e fuori lo schermo. Fonti, figure, temi di Davide Manti. Nella stessa rubrica, Simona Corrente ci illustra una Roma popolana, delle piazzette e delle osterie grazie all’opera teatrale di Stefano Dionisi intitolata Vicoli in paradiso (e qui ritroviamo
Nella rubrica Comunicazione e Sociologia Marilena Rodi ci racconta Donne con le palle (Sovera Multimedia) di Giovanna Curone. È la vicenda biografica di un’insegnante di letteratura, storia e geografia di un istituto superiore di Roma, una donna sicura di sé e determinata a trasmettere la valenza dell’istruzione a una classe di “somari” che frequentano il primo anno. Gli allievi reduci del tirocinio d’obbligo, si avvicendano sui banchi della scuola media di II grado malvolentieri e nemmeno troppo preoccupati di acquisire le competenze tecniche necessarie per poter svolgere la professione per la quale debbono prepararsi.
Ancora, per Civiltà letteraria Martina Chessari ci parla di Lena di Maricla Di Dio Morgano, edito da Laruffa. Due donne, quasi al tramonto della loro vita, raccontano e si raccontano, l’una di fronte all’altra, sedute in quella stanza senza calore, per mantenere vivo il ricordo di un’esistenza che ormai non appartiene più loro.
Infine, per Un sito al mese Roberta Santoro scrive del programma radiofonico Fahrenheit che offre all’utente una ragionata “escursione” fra i libri, con interventi anche da parte degli stessi autori, trovabile all’indirizzo www.fahreneit.rai.it.
Auguriamo ancora una volta ai nostri affezionati utenti una buona lettura con la speranza che Bottega Scriptamanent sia anche questa volta utile per trarre sempre stimolanti spunti di riflessione.
Fulvio Mazza
(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 9, maggio 2008)