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Letteratura contemporanea (a cura di Francesco Mattia Arcuri) . Anno V, n. 52, dicembre 2011

Zoom immagine La capacità
di risollevarsi
dopo la caduta

di Maria Assunta Carlucci
Da Neftasia editore il viaggio
di un’anima persa e l’amore
con cui ritroverà se stessa


Una sorta di favola moderna, una rivisitazione all’italiana della famosa Pretty woman è quella che Federica Farini racconta nel suo romanzo. Un intenso e commovente viaggio nella vita di una escort milanese, in cui non mancano dolori, sofferenze, rancori, intramezzati da momenti di letizia dati da una sincera e vera amicizia; l’incontro con l’amore, quello fasullo, che porta ad annientare la propria anima pur di avere l’uomo che si desidera al proprio fianco; la scoperta del vero amore portato da una disgrazia; il ritrovamento delle proprie origini, della propria terra e dell’attaccamento alla propria famiglia; l’abbandono delle vesti di escort per ricominciare una nuova esistenza contornata da tutto ciò che si desidera dal profondo del cuore. Sono questi gli elementi che caratterizzano la trama di Anche l’amore qualche volta sbaglia strada (Neftasia editore, pp. 224, € 17,00).

 

«A volte perdersi è l’unico modo per ritrovare se stessi»

La frase che accompagna l’incipit del romanzo è davvero una stupefacente sintesi di tutto ciò che il romanzo stesso racchiude. La protagonista Valentina, in arte Stella, si ritrova senza quasi rendersene conto a vendere il suo corpo, «forse perché sedurre, per me, era una passione e una prerogativa già nella vita di tutti i giorni», o forse perché la libertà adolescenziale concessale dai genitori le era sembrata quasi come un’autorizzazione assoluta, un lasciapassare a tutto tondo. Non è stato difficile, quindi, per Valentina, percorrere quella strada che sembra darle quello di cui ha bisogno: un bell’uomo accanto, notti di lussuria, stabilità economica. Ma proprio quando tutto il suo universo sembra perfetto, arriva la figura di Valerio, socio in affari del padre, sposato, il quale la incanta letteralmente e la porta in un mondo fatto sì di amore, ma a senso unico. Da lì in poi la vita della protagonista viene lanciata nel baratro: dopo la scoperta da parte dei genitori della relazione con Valerio e della sua poco raccomandabile professione, Valentina rimane da sola alle prese con i rimorsi della sua coscienza e con il dolore di aver perso le persone che l’amavano di più al mondo. Le resta, comunque, Celine, sua amica, sua collega, con la quale costruisce un saldo rapporto di amicizia, fatto di comprensione, complicità, aiuto reciproco, benché quest’ultima non faccia interamente parte dell’universo femminile.

La svolta arriva quando, complice un sinistro, Valentina conosce Luca, la vittima della sua negligenza al volante. Tra i due ragazzi si instaura subito una forte complicità, un’amicizia forte solida, un vero idillio tra le loro anime, che porta al coronarsi di un amore nato da subito, ma a lungo non confessato.

Valentina, però, deve ancora affrontare molte prove. I suoi genitori si separano e lei, un po’ per senso del dovere verso la famiglia, un po’ perché si sente responsabile di quanto accaduto, si ritrova in viaggio alla ricerca del padre. Tutto ha un lieto fine: il rapporto con il padre si sana, si ristabilisce anche l’importanza della figura materna che aveva perduto, la famiglia si rimette insieme e si imbarca in un bellissimo progetto che vede la terra nella quale Valentina ha trascorso la sua infanzia e adolescenza – quindi carica di valori, emozioni, ricordi e soprattutto significati – come protagonista.

 

Il riscatto di una vita

Il romanzo, come già accennato, è una vera e propria fiaba in cui l’iniziale precaria stabilità emotiva della protagonista si interrompe e la voce della coscienza prende il sopravvento. La storia scelta da Federica Farini è lo specchio di un’anima che, trovandosi a percorrere la strada sbagliata, riesce comunque a redimersi e a salvarsi grazie all’amore. Magnificamente azzeccato è allora il titolo Anche l’amore qualche volta sbaglia strada. Sì, perché tutti siamo capaci di sbagliare la strada del nostro cammino verso la serenità, verso ciò che possa renderci felici, ma lo straordinario miracolo della vita ci presenta dei segnali che non possiamo ignorare e che, se colti con lo spirito giusto, possono regalarci quello che tutti sogniamo: la felicità. Naturalmente, prima di poter godere della felicità, il nostro destino ci mette alla prova, ci propone degli ostacoli che solo i più forti – quelli che credono veramente in loro stessi e nel traguardo che vogliono raggiungere – riescono a superare, trovando finalmente ciò che più desiderano. È questa, in fin dei conti, la morale che si racchiude nella storia di Valentina: credere sempre in se stessi, nella propria forza, senza lasciarsi abbattere dalle esperienze negative, dai dolori e dalle sofferenze che la vita ci propone, perché «A volte è solo nei momenti di debolezza che l’essere umano si accorge della sua incredibile capacità di rialzarsi da terra».

 

Un tocco profondo

Il romanzo deve essere letto per intero, anche perché lasciarlo in sospeso sarebbe davvero impossibile. Il racconto che l’autrice propone si compone di un miscuglio di emozioni, dolori, sofferenze che porta il lettore ad andare spedito nella lettura pur di sapere come vanno a finire le vicende che l’autrice ha inserito nella storia. Il linguaggio è sì, ricercato, ma di semplice comprensione e rende la lettura scorrevole e piacevole. I colpi di scena che popolano il libro danno un velo di suspense agli avvenimenti, alimentando nel lettore la curiosità. Vi sono dei passi in cui ci si immerge profondamente in ciò che viene descritto, in ciò che la protagonista vede e che viene riferito dalla scrittrice. Le descrizioni dei luoghi – ad esempio – sono minuziose e ben riportate, al punto che ci si ritrova immersi in quei luoghi attraverso gli occhi della protagonista. Vi sono, poi, dei passaggi che toccano l’anima nel profondo e riescono a strappare una lacrima anche a chi non si emoziona facilmente, tanto le suggestioni sono colorate e cariche.

Federica Farini, in fondo – forse – ha voluto darci una mano, comunicare un insegnamento, in quanto il suo romanzo è, in sostanza, una bellissima lezione di vita.

 

Maria Assunta Carlucci

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno V, n. 52, dicembre 2011)
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