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Anno V, n. 46, giugno 2011
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Home Page (a cura di Cecilia Rutigliano) . Anno V, n. 46, giugno 2011

Zoom immagine Cosa succede nei canili italiani?
Le parole di esperti animalisti

di Carla Rocchi
Da Città del sole una precisa analisi sul fenomeno del randagismo:
l'analisi di Giuseppe Trocino e PaolaTintori a vent’anni dalla legge


Con l’avvicinarsi della stagione estiva torna alla ribalta della cronaca un tema che accompagna come un tormentone l’arrivo della bella stagione, ovvero il fenomeno dell’abbandono degli animali. Ma la cura e la tutela dei cani, dei gatti e degli altri animali da compagnia non va certo in vacanza.

Giuseppe Trocino, presidente della sezione Enpa di Crotone, e Paola Tintori, presidente della sezione di Perugia, in Il randagismo. Emergenza e business edito da Città del sole (pp.110, € 14,00), hanno condotto un’analisi approfondita della situazione italiana in merito.

A vent’anni dalla promulgazione della legge quadro 281/91 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, gli autori mettono a confronto due realtà territoriali che rappresentano gli esempi emblematici della disparità di attuazione della normativa. Da un lato infatti viene descritta la situazione calabrese come prototipo negativo di altre situazioni in cui il fenomeno è stato affrontato male; dall’altro lato invece si presenta il caso del Comune di Perugia che ha saputo dare risposte concrete e puntuali al problema.

Uno sguardo critico accompagna il lettore nel viaggio lungo le esperienze della penisola, ampliando il raggio di interesse a vari aspetti di tutela e benessere degli animali. Uno sguardo puntuale, proveniente da esperti in materia, che non lascia spazio alle emozioni, ma si concentra principalmente nel fornire dati concreti per una positiva risoluzione del fenomeno.

Di seguito pubblichiamo la Prefazione al volume, che porta la firma della presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi.

 

La redazione

 

Prefazione

L’atteggiamento dell’Italia nei confronti della tutela degli animali mostra una inquietante schizofrenia.

Il nostro paese ha elaborato nel tempo un corpo normativo che, per livelli di articolazione e per ampiezza degli ambiti di tutela, non ha eguali al mondo.

Le leggi italiane vengono prese ad esempio da altri paesi anche di tradizione animalista più antica.

Tuttavia è nell’applicazione delle leggi che gli antichi vizi italiani emergono in tutta la loro inquietante evidenza.

Così come in altri ambiti, la normativa di tutela degli animali viene spesso considerata alla stregua di un suggerimento invece che, come dovrebbe, come un preciso obbligo da osservare e fare osservare.

Il lavoro dell’autore, avvocato di grande esperienza animalista e già presidente della sezione Enpa di Crotone, coglie tutto questo ed espone, con asciutta competenza e partecipazione, gli atteggiamenti negativi riferendoli ad ambiti diversi.

Da una parte vengono segnalati gli episodi tout court criminali, vedi ad esempio il fenomeno drammatico dei combattimenti dei cani. Accanto a questi, gli episodi di frode in commercio ed elusione di norme, come nel caso delle pellicce di cani e gatti ancora usate, largamente e colpevolmente, da marche non piccole dell’abbigliamento. E, a seguire, inquietanti squarci su traffici destinati al mercato della sperimentazione.

Ma la peculiarità pregnante del volume consiste nell’analisi attenta di tutta la realtà composita che lega insieme il sistema di attuazione della legge 281/91 e i relativi recepimenti regionali. La suddetta legge individua – e finanzia – le strutture e le responsabilità per l’intera gestione del fenomeno del randagismo. Qui, accanto a lodevoli realizzazioni ed impegni, emergono ancora drammaticamente concentrate in vaste zone del paese, realtà di canili lager, di fondi distolti o male utilizzati, di vere e proprie organizzazioni di dubbia moralità che hanno come principale obiettivo il business del mantenimento degli animali. Si va dai canili lager, che sono tali per mera inadeguatezza dei gestori, a quelli più inquietanti, che lo sono per precisa, cinica programmazione.

Vengono individuate le responsabilità, quando rilevate, del sistema sanitario ed in particolare delle Asl.

Insomma uno spaccato allarmante e spesso deprimente a quasi vent’anni dalla promulgazione della legge 281/91.

Tuttavia l’autore riserva la parte finale del lavoro alla proposta positiva. Infatti, dopo aver dato conto dell’impegno recente di governo e parlamentare per l’applicazione e l’adeguamento della normativa di tutela, sceglie di offrire al lettore – e soprattutto alle amministrazioni interessate – una prospettiva positiva su come affrontare e risolvere i problemi del benessere degli animali.

Lo fa avvalendosi dell’esperienza consolidata della professoressa Paola Tintori, presidente della sezione Enpa di Perugia e responsabile di quella che viene considerata una delle migliori, se non la migliore, e in assoluto più accogliente struttura per animali. Elaboratrice di sistemi informatizzati per la gestione delle strutture e della formazione dei gestori, la professoressa Tintori testimonia la possibilità di un prezioso approccio attuale, sempre comunque fondato su sensibilità ed esperienza.

Dalla pratica di un lavoro in continuo contatto con le istituzioni e attento al più ampio coinvolgimento sociale emerge una reale prospettiva per una gestione attenta, corretta, sensibile ma soprattutto possibile del randagismo, non più problema ma, a pieno diritto, argomento di pari dignità tra i tanti di impegno per le amministrazioni.

Prevenzione, controllo, coinvolgimento, gestione divengono così non solo obbligo di legge ma possibilità concreta.

La concretezza, appunto, che sottende ogni pagina del volume, ne costituisce il pregio maggiore e rende il lavoro meritevole di positivo riconoscimento.

 

Carla Rocchi

presidente nazionale

Ente nazionale protezione animali

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno V, n. 46, giugno 2011)

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