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A. XVIII, n. 205, nov. 2024
La casta politica
e la noncuranza:
connubio bomba
di Carmela Infante
Inquietante e intransigente
“punto” sull’amministrazione
italiana, pubblicato da Rizzoli
La Casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili è il titolo del nuovo saggio di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo improntato sulla denuncia di una certa politica, o meglio della sua caricatura obesa ed ingorda, diventata un’oligarchia che ha invaso l’intera società italiana. Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del Corriere della sera, da molti anni scrive di cronaca, politica e costume. Tra i suoi libri L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Schei e Avanti popolo.
Sergio Rizzo, invece, responsabile della redazione economica romana del Corriere della sera, ha lavorato a Milano Finanza, al Mondo e al Giornale. Ha scritto con Franco Bechis In nome della rosa. La storia della casa editrice Mondatori, pubblicato dalla Newton Compton nel 1992. Entrambi hanno scritto questo testo, edito da Rizzoli (pp. 290 € 18,00) che si propone di mettere in luce, attraverso una ricostruzione dettagliata, i punti oscuri della classe politica italiana quali tangenti, nepotismo, privilegi assurdi e spese ingiustificate. Il testo costituisce un vero e proprio dossier, ricco di notizie inedite e scottanti che raccoglie – così come testimoniato dallo stesso Stella nella nota trasmissione Primo Piano – «tutti i malumori ed il dissenso della popolazione italiana». I politici nel nostro paese sono sempre più visti dai cittadini alla stregua di una casta ingorda ed intoccabile che non si pone l'obiettivo del bene comune e di una sana amministrazione quanto quello di essere autoreferenziale e di autoalimentare se stessa. Distribuire poltrone e prebende, occupare tutti i gangli dello Stato e colonizzare la società civile pare essere la migliore specialità di ministri, deputati, senatori, consiglieri ed assessori regionali, sindaci ed assessori circoscrizionali. A questo si aggiungono le spese elevatissime ed ingiustificate di «aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. Rimborsi elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più virtuose moltiplicati per tredici volte in vent’anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati trombati consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l’autoblu» (vedi seconda di copertina). Per non contare il fatto che, tra i paesi occidentali, l’Italia risulta essere quello con il numero più alto di parlamentari eletti con stipendi che dal 1948 risultano essere cresciuti, tolta l’inflazione, di quasi sei volte e che, seppur il popolo possa votare, i meccanismi elettorali sono costruiti in modo da confermare l’oligarchia bulimica.
I politici del Secondo dopoguerra
Tutto questo cozza con l'Italia del Secondo dopoguerra, quando - come viene evidenziato nel saggio - «i politici residenti "dormivano in Convento per risparmiare i soldi dell'albergo". Vi chiederete: ma perché i politici non cambiano la legge spazzando via queste vergogne? Semplice: perché usano i giudici più alti in grado come il paragone con cui confrontare se stessi. Più privilegi hanno loro, più privilegi hanno a strascico i deputati e i senatori», questa una frase emblematica del testo che testimonia quanto sia radicata la mentalità della casta politica.
Gli assurdi costi della politica italiana stanno diventando sempre più ingiusti ed inaccettabili agli occhi della popolazione, e mai come ora il distacco tra la gente ed il Palazzo e la mancanza di fiducia dei cittadini nei partiti e nelle stesse istituzioni democratiche è stato così ampio. Questo è un testo a cui certo non sono mancati gli attacchi del mondo politico e che nonostante le denunce fatte, continua, purtroppo, ad essere ignorato da personaggi diventati pubblici perché invischiati in bufere giudiziarie che li hanno travolti da cui pensano, addirittura, di ricavare soldi e successo e da regioni quali
Carmela Infante
(www.bottegascriptamanent.it, anno I, n. 4, dicembre 2007)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi