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Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVIII, n. 205, nov. 2024
Ricostruire eventi
attraverso l’analisi
delle fonti locali
di Alessandro Randone
Da Città del sole un saggio sintetico
sui mutamenti continui della storia
Un manuale arricchito da note di storia regionale
Sarebbe limitativo fermarsi alla sola analisi della parte didattica del libro: i primi tre capitoli infatti, pur se destinati a costituire supporto integrativo e non argomento principale, riescono ad acquisire una propria dignità, in virtù degli spunti aneddotici in essi contenuti. Elencandone brevemente i temi trattati, ecco una panoramica storica sugli insediamenti in Calabria, le sue vie di comunicazione, le sue condizioni economiche dall’Epoca romana fino all’Unità d’Italia. Il lettore curioso troverà interessante sapere che le strade consolari furono riprese da Carlo III di Borbone, per creare un movimento di derrate alimentari verso la capitale del Regno di Napoli, o che la ferrovia che collegava questa città a Portici alla sua nascita era lunga poco più di 2.000 km, contro i quasi 17.000 delle ferrovie della Gran Bretagna, o ancora che i primi censimenti della popolazione venivano effettuati dai monaci,— gli unici al tempo autorizzati a spostarsi per il territorio liberamente — contando i “fuochi”, cioè il numero di famiglie presenti sul territorio. E ancora, nei cenni sulla toponomastica verrà a sapere che “guardiola” identifica un sito d’avvistamento in epoca d’invasioni arabe o che “Spartà” non si riferisce a un sito d’insediamento laconico, ma a un luogo dove cresce la ginestra. Per concludere l’elenco, le ultime pagine del libro forniscono due brevi ricerche sulla popolazione e sulle attività manifatturiere, e una bibliografia su toponomastica e storia delle comunicazioni in Calabria.
Sinteticità al servizio della scienza
La massima di Bartolomeo da San Concordio «Il parlare breve suole fare più desiderio, e il parlare lungo suole fare rincrescimento» esemplifica quella che da numerosi scrittori è stata vista come una scelta utile se non necessaria alla loro produzione letteraria: la brevità. Di questa si serve abilmente l’autore del nostro saggio, un testo esauriente pur conservando un numero di pagine esiguo, corredato da uno stile sobrio e diretto, che riesce al tempo stesso a destare la curiosità del lettore e stuzzicare la sua sete di conoscenza senza però tediarlo. Può colpire che tra i periodi storici menzionati sia quasi completamente taciuto il millennio che va dalla dominazione bizantina al ’700, epoche che nel resto d’Italia e d’Europa furono molto floride e ricche di documentazione di ogni tipo, ma ciò è dovuto, come spiega l’autore stesso, a una scarsità delle fonti in Calabria, e a un perdurare del regime feudale nella zona fino a metà del secolo XIX.
Alessandro Randone
(www.bottegascriptamanent.it, anno V, n. 43, marzo 2011)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi