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A. XVIII, n. 206, dic. 2024
Nuovi progetti
per la viabilità
sullo Stretto
di Serena Belfiore
In un saggio di Città del sole,
un’attenta analisi delle risorse
per migliorare la rete trasporti
I problemi delle infrastrutture della penisola, dall’unione tanto discussa delle coste calabresi e quelle siciliane alle cattive condizioni in cui versa da anni
Scritta in modo chiaro e autorevole,
Le sponde unite. Un sogno?
Di grande fascino evocativo è il fenomeno chiamato Fata Morgana.
Un interessante e attraente incanto naturale che si verifica con particolari condizioni climatiche fa sì che le luci di Messina si protendano verso le sponde calabresi unendosi con i bagliori di Reggio. L’opportunità di realizzare il sogno di unire le due sponde rivalutando approdi esistenti arriva da un’idea scaturita dalla mente giovane di un laureando in urbanistica e partita appunto dalla sua tesi di laurea. Per ora solo uno studio mette in rete le due città metropolitane di Reggio e Messina attraverso otto porti già realizzati e due (Catona e Pellaro) di prossima costruzione: Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Palmi, Reggio, Roccella Ionica, Saline Ioniche, Scilla e Villa S. Giovanni; e dopo studi approfonditi e ampliamenti (fondamentale la sua esperienza americana) Beniamino Cordova ha reso nota a tutti la sua iniziativa attraverso la pubblicazione del libro Metropolitana del Mare (Magistralis, Città del sole, pp. 152, € 12,00) che, oltre ad un’analisi scientifica, è una finestra aperta sul futuro della regione Calabria: «Arrivare a completare questo mio lavoro, che io definirei meglio un dossier in cui troviamo raccolte tutte le azioni ed i passaggi fondamentali degli ultimi trentasei mesi del settore dei trasporti nel nostro paese, è stato per certi versi difficile, diventato quasi un atto dovuto per chi si occupa, come me, di ricerca. […] Un lavoro portato avanti quindi, giorno dopo giorno, notizia dopo notizia, scovando e valutando anche i trafiletti nelle ultime pagine dei quotidiani locali, riprendendo, analizzando, modificando e talvolta stravolgendo alcuni miei contributi apparsi sulle testate online reggine: un vero e proprio work in progress».
Uno strumento per valutare, apprezzare o criticare una proposta alternativa e attuabile con minimo sforzo anche da parte della popolazione, per avere maggiormente consapevolezza del sistema trasporto che affligge il nostro territorio e necessita di una rivoluzione logistica garantendo un alto livello quantitativo e qualitativo di infrastrutture.
Le difficoltà urbanistiche e la “Metropolitana del mare”
Il libro, diviso in due parti, analizza la paralisi causata dall’aumento del traffico e dallo scarso adeguamento autostradale, prende in esame la difficile situazione della Salerno-Reggio Calabria e i documenti riguardanti i trasporti definiti dall’Unione Europea. Inoltre, il saggio illustra i bisogni economici e sociali dell’area locale offrendo una possibile soluzione a basso impatto, attuabile da subito, e rivalutando le strutture portuali esistenti, integrandole in una rete di trasporti che agevolerebbero il trasferimento con notevole risparmio di tempo e godendo di quel panorama litoraneo invidiato.
Non è da sottovalutare la risorsa del paesaggio come incitamento per svolgere un’azione consolidante sul progetto “Metropolitana del mare”. Come suggerisce l’autore è necessario un cambio di rappresentazione mentale sul trasporto da parte della cittadinanza: non è fondamentale arrivare solo più in fretta possibile ma sapere di avere diverse opportunità di mezzi per giungere a destinazione, secondo le differenti necessità giornaliere di meta. È oltremodo necessario che questa diversa opportunità di mezzi supporti la quotidianità dei cittadini: si pensi alla condizione di pendolarità dei lavoratori o degli studenti condizionati da orari e costi di trasporto, elementi questi che potrebbero diventare fortemente negativi se non riflettessero una concreta realtà. Occorre quindi impostare un’area fulcro su cui far gravitare l’operatività della metropolitana con servizi specifici ed esclusivi mettendo in relazione i centri minori, e spetterebbe proprio a Reggio questa possibilità per una più adeguata centralità dei trasporti, con un’area interessata praticamente da un porto ogni dieci chilometri.
Attraverso una lettura serena e comprensibile, Cordova ci fornisce un quadro generale della situazione e presenta una conseguente valorizzazione economica, sociale e culturale della nascente Area metropolitana dello stretto, proiettata verso un futuro di rinnovata centralità del Mediterraneo non solo in Italia, ma nell’Europa intera.
Serena Belfiore
(www.bottegascriptament.it, anno V, n. 42, febbraio 2011)