Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVIII, n. 205, nov. 2024
L’influenza astrologica
nella vita dell’individuo.
L’universo femminile
raccontato dai pianeti
di Elena Montemaggi
Un libro pubblicato da Neri Pozza sulle combinazioni astrali,
i suoi profondi significati nell’analisi della psiche delle donne
Da sempre affascinato dall’universo femminile, Marco Pesatori, laureato in Storia della critica d’arte e importante studioso contemporaneo di Astrologia, nel suo nuovo libro Astrologia delle donne. Tradizionali, Amazzoni, Nomadi (Neri Pozza, pp. 256, € 16,00) ci racconta le donne in maniera unica e profonda, col linguaggio raffinato e poetico che da sempre contraddistingue i suoi oroscopi sulla rivista D di Repubblica. Ma come gli astri possono raccontare, dare, o meglio, restituire un’identità alla donna?
Da sempre Luna e Venere ci parlano della femminilità, dell’interiorità dell’Io. La Luna è identità, dea madre che parla alle donne come figlie (la propria esperienza familiare) e come madri (come si relazioneranno con i propri figli), è la rielaborazione del passato che le inserisce nel presente con i propri progetti di vita. La Luna è l’anima. E se la Luna è l’anima della donna, Venere ne è il magnetismo. Il fascino, la grazia, la cultura, la raffinatezza e la sensualità sono determinati da Venere che domina le modalità seduttive di una donna, il modo di vivere l’amore, la passione e la propria sessualità.
Combinazioni astrologiche
Ogni pianeta astrologico è un simbolo ricco di significati e simboli differenti possono essere raggruppati per analogie di significato. Secondo questa prospettiva, le posizioni di Luna e Venere nei segni si possono suddividere in tre gruppi: «tradizionale», «amazzonico», «eterico-nomadico». Non bisogna comunque dimenticare che ogni persona, in questo caso ogni donna, risponde a un tema natale ben più complesso e che essere donna oggi non significa appartenere in tutto e per tutto a una di queste tre categorie che rischiano d’ingabbiare in un ruolo predefinito, forse troppo claustrofobico e castrante. Ma se fluttuare da un gruppo all’altro può essere esaltante e sinonimo di apertura che porta a nuove conoscenze, si registra anche un forte senso di contraddizione e smarrimento che porta con sé la necessità di fermarsi e di fare un passo indietro, per capire da dove siamo partite, quale sia l’elemento preponderante, il perno che ci fa muovere, che ci dà stabilità emotiva e consapevolezza. C’è quindi un ritorno all’essenza che può essere tradizionale, amazzonica o nomadica.
Tradizionale
Appartengono al gruppo delle femminilità «tradizionali», Luna e Venere nel Toro, nel Cancro, nella Vergine o nella Bilancia. Qui la donna si realizza come moglie e madre, «non viene attratta dal piacere della trasformazione confusa e incerta, dal cambiamento, dalla ricerca di esperienze al di fuori di una territorialità propria, né viene attratta da un “altrove” indefinito, vago e insicuro». Anche se attratta dall’ignota avventura, nulla deve mettere in discussione il nucleo, la “circonferenza”, il centro degli affetti familiari al quale questa donna sente di dover e voler appartenere. Donna-donna classica e dignitosa, tanto da preferire la solitudine alla spasmodica ricerca di una socialità, «notturna, straordinariamente sensibile, sensualissima, eroticamente viva e fantasiosa, tendenzialmente passiva ma non per questo fragile o debole. È la femminilità classica morbida e materna, pacifica e attenta ai bisogni degli appartenenti al clan (Luna e venere nel Toro), gradevole e deliziosa, avvolgente e sensibile (Luna e Venere nel Cancro), misurata, dedita, devota, fedele e servizievole (Luna e Venere nella Vergine), bella, elegante, auto controllata e oblativa, altruistica (Luna e Venere nella Bilancia)». Non è difficile immaginare a quale gruppo appartengano donne come: Jane Austen, Karen Blixen, Emily Brontë, Emily Dickinson, Janis Joplin, Sinéad O’Connor, Anne Sexton, Skin, madre Teresa, per citarne solo alcune. Pesatori trova nelle loro opere, nella loro arte, nelle loro parole gli influssi di questi pianeti e ci mostra come questi ultimi abbiano irradiato le loro vite per fissarsi poi in una canzone, una poesia, un racconto, un gesto umanitario.
Così viene definita la donna con Luna e Venere in Ariete, Leone, Sagittario o Capricorno. La femminilità amazzonica «come la donna “tradizionale”, vuole contare su valori ben definiti, a cui tendenzialmente rimane fedele, senza la contestazione di regole e norme, che qui in ogni caso è la donna amazzonica a stabilire, imporre e difendere. Sia nella donna tradizionale che in quella amazzonica c’è una base di etica rigorosa, ma se la prima impostava tutto sul cuore e sugli affetti, qui il cuore generoso e in qualche caso anche eroicamente sbilanciato si unisce a una potenza fisica del corpo in azione che è anche carica desiderante attiva, penetrativa, quasi mascolina». Come Virginia Woolf, l’amazzone arietina non accetta ruoli subalterni e vive di entusiasmi improvvisi, di esplosioni visionarie. Attacca e abbatte alla luce del sole, irrompe fiera e si erge vincente. Non tergiversa ma mette a fuoco e conclude. È lei che va a caccia con passione cieca e quando ama brucia di fiamma pura, dà tutta se stessa scoprendo così anche la propria fragilità. Ed è così che ritroviamo l’amazzone Oriana Fallaci in tutti i suoi scritti, una Penelope in guerra, innamorata di un solo e unico Uomo, che non ha paura di parlare della sua rabbia né tantomeno del suo orgoglio. Ma l’amazzone leonina può essere ancor più indipendente e, come Coco Chanel, non «delega i propri destini a una figura protettiva maschile-paterna», mentre Anna Frank dimostra che questo tipo di donna «non perde mai la speranza, trova ovunque i colori per creare un altro quadro dell’esistenza». Qui i valori femminili della leonessa brillano di spettacolarità violenta, di eccessi, di amori impossibili e di capigliature maestose e Amy Winehouse ne è l’emblema. Amazzone fiduciosa e ottimista è la donna con Luna e Venere in Sagittario. Generosa verso l’umanità al punto da creare, come Mary Shelley, un mostro: Frankenstein. Austera ed essenziale, «roccia, pietra che nessuno può scalfire» è l’amazzone capricornica che si innamora pian piano e che vive la sessualità liberamente ma controlla emozioni e sentimenti per poi, come Annie Lennox o Billie Holiday, comunicarli in un disco.
Nomadica
Luna e Venere in Gemelli, in Scorpione, in Acquario o in Pesci appartengono alla figura femminile «eterico-anarchico-nomadica». Il significato più importante comune a questi quattro elementi è la spinta al movimento. Questa donna deve andare, andare oltre le norme e le regole che le vengono imposte dall’esterno. «Movimento, libertà, trasformazione e cambiamento, questi sono i concetti chiave». È una femminilità «incostante, discontinua, instabile, variabile, proprio perché il limite, la barra, il recinto, la definizione sono nella loro essenza una convenzione, un falso». Tutto ciò che è radice rassicurante per le femminilità tradizionali e amazzoniche qui è catena, costrizione e la «costrizione fa implodere la spinta al divenire, creando un blocco di energia che può trasformarsi in nervosismo elettrico e frenetico fino all’attacco di panico (Gemelli), in aggressività dialettica e distruttiva (Scorpione), in trasgressività compulsiva (Acquario), in segrete fughe e sparizioni in altri mondi e universi (Pesci)». Spazi aperti dunque anche nel legame di coppia, libertà reciproca, per questa donna dubbiosa. La donna eterica è grande seduttrice, è la vamp in ogni sua sfaccettatura: «la vamp-ninfa (valori femminili Gemelli, Brigitte Bardot ndr), la vamp-vampira (valori femminili Scorpione, Amélie Nothomb ndr), la vamp-leggera giocosa e trasgressiva (valori femminili Acquario, Marilyn Monroe ndr), la vamp-romantica eternamente innamorata (valori femminili Pesci, Simone de Beauvoir ndr)». Vive «un amore fluttuante, che si nutre spesso di idealizzazioni, sogni, illusioni, fantasie» che non può ingabbiarsi nella quotidianità di un rapporto di coppia tradizionale perché come canta Marianne Faithfull (Venere in Pesci): «il mio cuore è rottura».
Astrologiche consapevolezze
Naturalmente essere donna è molto più di questo, anche solo da un punto di vista astrologico ci rendiamo conto di come ogni tema natale, ogni combinazione astrale siano particolarmente complessi e destabilizzanti. Perché è così che ci sentiamo, destabilizzate, confuse, un caleidoscopio di emozioni e potenzialità che non possiamo reprimere e né al tempo stesso mettere a fuoco. La quotidianità ci porta a confrontarci solo con aspettative esterne spesso estranee alla nostra stessa natura. Rispondiamo a canoni che si alimentano da soli e veniamo risucchiate in una centrifuga di piaceri e doveri che spesso non ci appartengono e neanche ce ne accorgiamo. Se è a un oroscopo con cappuccino che deleghiamo l’esito delle nostre giornate, allora ben vengano libri come questo che ci portano a leggere di noi, ci invitano a fermarci un momento per ascoltare tutto quello che dentro di noi si muove, per capire quale sia la nostra vera indole e dove veramente potremmo essere realizzate. Perché se è nella famiglia che ci realizziamo (e, sì, può ancora succedere!) non è un crimine rinunciare alla carriera così come non è un crimine realizzarsi completamente nel lavoro e decidere di non avere figli, perché si è donne lo stesso e perché dentro di noi c’è tutto ma non possiamo essere tutto.
Elena Montemaggi
(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 34, giugno 2010)
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi